Capitolo 68
Padmé aprí la porta della camera dove i gemelli e Luke e Leia caddero lunghi distesi sul pavimento del corridoio.
-Ah ecco, mi sembrava strano che voi due dormiste e vi perdeste tutta la scena - affermò la donna mentre i ragazzi ridacchiavano imbarazzati.
-Non potevamo perdercela - rispose Leia alzandosi in piedi, seguita a ruota dal fratello.
-Lo sapete che non si origlia! Ve l'ho insegnato, accidenti! - esclamò Padmé esasperata.
I gemelli ormai avevano sedici anni, ma, in certi casi continuavano a comportarsi come due bambini pestiferi.
Solitamente era Leia a organizzare certi piani che, di solito, riguardavano scherzi ai danni delle guardie di palazzo, ma Padmé pensava che l'idea di andare su Tatooine e prendere il suo yacht fosse opera di Luke.
Dei due la mente era lui.
-Voi due mi dovete delle spiegazioni - iniziò Padmé usando il tono che Anakin definiva "da senatrice".
-Eddai, mamma, non farci la predica - sbuffò Leia, non amava quando sua madre la rimproverava, anche perché in quel caso la ramanzina Padmé l'aveva già fatta a tutti e tre a tavola.
-Decido io se farvi la predica o meno, entrate in camera - la senatrice spinse i figli nella stanza e si chiuse la porta alle spalle.
Stava per dire qualcosa quando un cuscino le arrivò in piena faccia.
-Sapevo che non ti saresti spostata - affermò Anakin che si stava spanciando dalle risate.
-Ah, adesso me la paghi - Padmé si armò di cuscino e tentò di colpire il marito, purtroppo, essendo un fantasma, non poteva davvero essere colpito.
Alla battaglia si unirono anche Luke e Leia, il che rese Padmé il bersaglio di ben tre assalitori.
-Non vale, tre contro uno - sbuffò Padmé cercando di difendersi su tutti e tre i fronti, ma era veramente difficile tanto che alla fine si ritrovarono tutti e quattro sdraiati sul letto stanchi, ma felici.
Una felicità effimera, che però mancava da molto tempo in casa Skywalker, anche perché la guerra e la ribellione erano entrati a gamba tesa nella vita di Padmé e dei suoi figli.
-Questo era un colpo basso, Ani - sbuffò Padmé mentre il marito le cingeva le spalle.
-Però ti ho sorpresa, ammettilo - rise Anakin.
Padmé rise a sua volta, mentre i gemelli si sdraiavano al fianco della madre e la donna li stringeva a sé.
Si erano addormentati quasi subito e questo dava il tempo ad Anakin e Padmé di poter parlare un po'.
-Grazie per aver protetto Sara, so che dietro la sua ippennata di autostima ci sei tu - dichiarò Padmé girando la testa verso Anakin che sorrise e le baciò dolcemente le labbra.
-Quella ragazza aveva bisogno di una scrollata - affermò lo Jedi.
Padmé appoggiò la testa al petto del marito, era in quei momenti che il calore umano di Anakin le mancava di più.
Le mancava addormentarsi tra le sue braccia, era bello averlo sempre di fianco, ma il fatto che non fosse vivo la faceva stare male, perché era certa che se non fosse stato per lei, lui sarebbe ancora vivo.
-Non pensare così, non è colpa tua se sono morto - dichiarò Anakin accarezzando i capelli della moglie.
-Se non fossi venuta al tempio quel giorno, se avessi anche solo intuito che avevo dei sicari alle calcagna non sarebbe successo niente e tu saresti qui, con noi, vivo - rispose Padmé, mentre alcune lacrime sfuggite al suo proverbiale autocontrollo colavano lungo le guance.
-Angelo mio, ti prego non pensare così. Non è colpa tua! Mi sarei frapposto tra te e il fuoco dei sicari lo stesso, lo sai bene. Non avrei mai permesso che accadesse qualcosa a te e a loro - con la mano libera Anakin sfiorò la testa di Luke.
All'epoca Padmé era incinta dei loro figli, e Anakin ricordava quanto era stato felice della notizia.
Certo allora non avevano programmato di avere dei figli, ma, nonostante questo lui era felice.
-Mi dispiace, Ani, avrei voluto fare di più - affermò Padmé.
-Stai già facendo molto, amore mio - rispose il fantasma.
Padmé annuì poco convinta. Il senso di colpa non si era attenuato nel corso del tempo, anzi, continuava a pensare che la colpa fosse solo sua, se Anakin era morto.
-Padmé, guardami - ordinò Anakin e la donna obbedí e quasi si perse in quegli occhi color del cielo.
Il suo cielo. Poiché Anakin era questo per lei, così come lei era la terra per Anakin.
Cielo e terra, sempre insieme, eternamente divisi.
E ora però erano riusciti a superare anche la morte.
-Siamo insieme, siamo qui, dove tutto è cominciato, con i nostri figli. Abbiamo superato la morte, e io ti amo come il primo giorno. Questa guerra non sarà eterna, angelo mio, finirà, come sono finite le guerre dei cloni. - dichiarò Anakin.
-Siamo noi a dover far finire questa guerra. Ma non siamo ancora pronti, l'impero ha ancora la Morte Nera - affermò Padmé con tono lugubre.
-È qui che ti sbagli, tesoro. Palpatine ha ordinato di abbandonare il cosiddetto Proteggo Unicorno perché, ora che Galen è sparito è inutile andare avanti, ha in mente altro per far credere alla galassia che nessuno può mettere in dubbio il suo potere - spiegò il fantasma.
Padmé lo fissò spaventata.
-Cosa? Cosa vuole fare?
-Sta cercando te e vuole ucciderti sulla pubblica piazza, rivelando alla galassia intera che tu avevi ingannato tutti facendo credere che fossi morta. Vuole accusarti di alto tradimento e vuole prendere Sara con sé e addestrarla per far sì che diventasse un Sith.
-È per questo che ha fatto uccidere Zahira? Per convincere Sara a vendicarsi su di lui? - domandò Padmé.
-Non lo so, Palpatine è subdolo e scaltro, sono sicuro che questa è solo una parte del suo piano. Per il resto non so cosa abbia in mente, mi sembra un politico troppo abile per creare un piano così semplice - constatò Anakin.
Padmé sospirò.
Aveva paura, tanta paura, per la prima volta dopo sedici anni, la paura era tornata ad affacciarsi alla sua mente.
Non avrebbe tuttavia permesso alla paura di annebbiare il suo giudizio.
Cercò le labbra di Anakin e lo baciò con tutta la passione che possedeva.
-Resta con me, ti prego - sussurrò Padmé.
-Non me ne vado, mio amore - fu l'unica cosa che disse Anakin e Padmé si lasciò cullare perdendo beatamente la condizione del tempo.
Angolo Autrice : capitolo un po' corto tutto dedicato alla famiglia Skywalker :) spero vi piaccia :)
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top