Capitolo 56

-Ciao, Obi-Wan - sorrise Padmé quando la figura olografica del maestro Jedi comparve nel suo campo visivo.

-Padmé! Quanto tempo! Stai bene? I ragazzi? - domandò il maestro con aria preoccupata.

-Stiamo tutti bene, almeno per ora, tu piuttosto, ho sentito che vi sono strani movimenti nell'orlo esterno - rispose Padmé, attingendo alle informazioni che aveva ottenuto da alcune spie dell'alleanza stanziate proprio in quei territori.

-Le tue informazioni sono corrette, Padmé, su Tatooine sono giunti alcuni inquisitori, e la cosa che mi ha preoccupato parecchio era che cercavano te. - affermò Obi-Wan per poi continuare :

-Ahsoka mi ha detto di aver sentito uno degli inquisitori dire che cercavano una Skywalker e a quel punto mi sono preoccupato molto, ho cercato di contattarti attraverso la Forza, ma non sono riuscito a raggiungerti. Tuttavia ho avvertito un'altra persona sensibile alla Forza oltre ai tuoi ragazzi, vi è qualcun altro con voi, vero?

Padmé rimase spiazzata, non poteva mentire ad Obi-Wan, ma non poteva nemmeno mettere in pericolo Sara, quella ragazza rischiava seriamente la vita tutte le volte che si allontanava, e non perché non fosse più che capace a difendersi, ma perché troppe persone erano interessate a lei.

Alla fine decise di dire la verità.

-Sí, è vero non vi sono solo Luke e Leia, ma c'è un'altra ragazza sensibile alla Forza, si chiama Sara -

Obi-Wan si grattò il mento nascosto dalla barba.

-Deve essere addestrata, Padmé, così come i gemelli, questo lo sai, vero? - chiese il maestro.

Padmé però non gliela avrebbe data vinta, aveva studiato troppo per permettere che Obi-Wan compisse gli stessi errori con Luke e Sara, come era successo con Anakin.

-Lo so, ma non ho alcuna intenzione di imporre loro un addestramento che  li porterebbe a diventare Jedi e magari non vogliono nemmeno seguire quella strada!

La ex senatrice e il maestro Jedi avevano già affrontato l'argomento una volta, ed era finita in una lite furibonda.

Ora Padmé rischiava di perdere nuovamente le staffe, non voleva sentirsi dire cosa era giusto e cosa non lo era, visto che erano tutti loro, la generazione precedente, ad aver fatto l'errore più grande, consegnando la galassia a Palpatine.

-Padmé...so che quello che è successo ad Anakin annebbia il tuo giudizio, ma c'è bisogno di altri Jedi per sconfiggere l'imperatore, non è una persona normale Palpatine è un signore oscuro dei Sith -

-Un signore oscuro dei Sith del quale nessuno si è accorto per più di tredici anni - affermò Padmé ironica.

La donna si stupiva della sua stessa ironia, così come del sarcasmo che aveva scoperto avere da poco, Padmé sospettava che fosse la presenza di Anakin a farle tirare fuori quel lato inedito del suo carattere.

Obi-Wan si sentí ferito nell'orgoglio, non poteva negare che i Jedi avessero fatto degli errori, tuttavia doveva convincere Padmé a mandare Luke da lui, era necessario che il ragazzo si addestrasse.

-Sara non vuole diventare una Jedi, ma ha bisogno di capire come usare la Forza che scorre in lei, Luke vuole seguire le orme del padre, ma è fuori discussione che io permetta loro di viaggiare fino a Tatooine, non con gli inquisitori nelle vicinanze, Sara ha una taglia altissima sulla testa, non posso mandarla in giro come niente fosse - sbuffò Padmé.

Obi-Wan stava per dire qualcosa, ma si zittí.

-Ho sentito della taglia sulla testa di quella ragazza, tuttavia il suo destino differisce da quello di Luke, non c'è dubbio che lei sia molto potente, ma non lo è quanto i gemelli - affermò il maestro.

-Ora dovrei dire io che le idee Jedi annebbiano il tuo giudizio. Questa guerra non è una questione solo tra Jedi e Sith, vi sono in palio milioni di vite! Dobbiamo deporre Palpatine il prima possibile - Padmé sapeva bene quanto Jedi e Sith si odiassero e la donna trovava la faida tra i due ordini  come la cosa più stupida mai concepita.

Jedi e Sith erano lo stesso ordine, accidenti!

-Non era per parlare di Luke che ti avevo chiamato, ma per parlare di te. Perché gli inquisitori ti cercavano? Cosa hai fatto affinché loro sapessero il cognome di Anakin? - domandò Obi-Wan corrucciato.

-È anche il mio di cognome, Anakin era mio marito e io, per quanto nessuno sapesse della nostra relazione, sono una vedova e il suo cognome è anche il mio. - rispose Padmé scrollando le spalle.

-Avrei gradito che me ne avreste parlato. Vi avrei aiutato -

Padmé però non ci credeva, non perché Obi-Wan non ne sarebbe stato capace, ma perché all'epoca il maestro era troppo preso dall'ordine per ascoltare.

-Non avresti capito -

-Sí, invece! Anakin era come un fratello per me! Vi avrei aiutato al meglio delle mie possibilità! - Obi-Wan incrociò le braccia al petto fissando Padmé.

-All'epoca non lo sapevamo, io e Anakin eravamo giovani, Anakin stava pensando di lasciare l'ordine, ma non lo ha fatto per amor tuo, non voleva deluderti e non voleva che fossi costretto a mentire per lui, sapeva quanto tenevi alla tua carriera di cavaliere Jedi e non voleva metterti nei guai con il Consiglio - spiegò la donna.

Il suo intento non era far sentire in colpa Obi-Wan, ma fargli capire cosa era successo davvero e cosa aveva spinto Anakin ad agire in un certo modo.

Nessuno dei due voleva tenere il maestro fuori dalla loro vita, ma lo avevano fatto pensando di fare la cosa giusta, nessuno dei due sapeva che quello che stavano compiendo era un errore, beh uno dei molti.

-Forse i ragazzi avrebbero avuto una vita migliore, forse tu e Anakin avreste avuto entrambi una vita migliore, ancora mi chiedo perché non ho approfondito con lui, io avevo capito che tra voi c'era qualcosa, ma avevo cercato di eludere l'argomento, sperando che fosse solo una cotta passeggera di Anakin, invece era amore, quello vero - Obi-Wan si prese la testa tra le mani, forse memore di un tempo in cui anche lui era stato innamorato di una persona.

Una donna che aveva conosciuto in anni così lontani da sembrare un miraggio.

Aveva amato tanto Satine e se la duchessa di Mandalore, a quel tempo gli avesse chiesto di rimanere sul pianeta con lei, lui avrebbe mandato all'aria il suo addestramento e sarebbe rimasto al suo fianco.

Forse anche lui avrebbe avuto una vita più sarena e forse non sarebbe stato così solo.

-Obi-Wan? Stai bene? - Padmé non poteva vedere che il maestro Jedi era diventato pallido, l'immagine olografica non lo permetteva.

-Sí, amica mia, tranquilla, comunque, volevo dirti che Ahsoka è in viaggio per raggiungerti su Alderaan - spiegò il maestro cercando di distogliere l'attenzione di Padmé dal suo stato di salute.

Padmé dal canto suo era felice di rivedere Ahsoka, era passato molto tempo dall'ultima volta che aveva visto la torguta.

Ahsoka era stata la padawan di Anakin ed era una delle persone che era stata molto vicina a Padmé dopo la morte di Anakin.

Entrambe avevano sofferto molto, perché Anakin aveva rappresentato molto per loro, e insieme erano riuscite a venire fuori da quel lutto terribile.

-Ci sentiamo presto, Padmé, appena scopro qualcosa in più sugli inquisitori ti chiamo - affermò Obi-Wan scomparendo dal campo visivo della ex senatrice.

***
-Così questi sono i diari della mamma? Tutti? - domandò Leia indicando i diari appoggiati per terra di fronte a loro.

Erano tutti e tre seduti sul prato sotto uno degli alberi più grandi del giardino, e Sara si era decisa a mostrare loro i diari di Padmé, anche perché loro avevano il diritto di sapere cosa custodivano quegli scritti.

-Mio padre mi aveva fatto trovare anche questa - la ragazza estrasse da una delle tasche il foglietto che aveva trovato nel carillon su Naboo, in un tempo che le pareva una vita fa.

-Sono partita da Naboo, poi sono andata su Coruscant e ora sono qui, su Alderaan, mi mancano Tatooine e Dagobah, e so per certo che vostra madre ha scritto altri diari e io devo trovarli, non so perché, ma sento che è la cosa giusta da fare - spiegò Sara.

Luke a quel punto lanciò uno sguardo alla sorella, che annuì.

Sara aveva imparato ad ammirare la comunicazione silenziosa dei gemelli era come se si leggessero il pensiero a vicenda.

-E se andassimo su Tatooine? Abbiamo degli zii lì, sarebbe una scusa buona con la mamma - pianificò Luke.

-Conoscendo vostra madre non ci lascerà mai andare - dichiarò Sara.

-Tranquilla un modo lo troveremo, ma prima di tutto, tu non hai una zia, qui? Forse dovresti andare a trovarla - sorrise la principessa.

-Sí in effetti dovrei, è molto tempo che non la vedo.

-Ti accompagniamo noi -

Angolo Autrice : Nuovo capitolo, un po' lungo e molto in ritardo, spero comunque che vi piaccia :)

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