Capitolo 54

-Ani, sono preoccupata, parecchio anche - Padmé sospirò socchiudendo gli occhi color cioccolato.

Era chiusa nella sua stanza dopo il colloquio con Sara e cercava inutilmente di prendere sonno.

Nelle ombre che avvolgevano la stanza il flebile bagliore che circondava Anakin era l'unica fonte di luce presente nella camera.

Padmé si strinse al marito, sentendosi più che mai vulnerabile.

-La galassia sta sprofondando sempre di più nella corruzione e io non posso fare niente! - affermò Padmé.

-A me non sembra che tu non stia facendo niente - rispose Anakin sfiorando i capelli dell'amata.

-Non è sufficiente - sbuffò la ex senatrice.

L'ex Jedi non capiva cosa Padmé pretendeva ancora da se stessa.

Non stava rischiando la vita a sufficienza?

-Angelo mio, stai facendo del tuo meglio, non puoi sperare di cambiare questa galassia da sola -

Padmé sospirò cercando di calmare il senso di impotenza che provava in quel momento.

Vi erano tante, troppe cose del quale si era pentita, una di questa era l'aver promosso la mozione di sfiducia contro il Cancelliere Valorum e di aver sostenuto la candidatura alla sopracitata carica a Palpatine.

Negli anni in cui aveva servito in senato aveva tentato di allontanarsi dalla figura del Cancelliere, poiché molti senatori vedevano Padmé come un prolungamento di Palpatine in quanto la giovane veniva dallo stesso pianeta dell'uomo.

Alla fine Padmé si era costruita una solida carriera staccata da Palpatine e anzi divenendo alcune volte sua principale oppositrice.

-Non puoi prenderti la colpa di cosa è successo alla repubblica, Padmé, anche io, in quanto Jedi sono stato uno stupido, mi sono fatto incantare dalle sue lusinghe. -

La donna guardò Anakin, rendendosi conto di non essere l'unica a provare un forte senso di colpa riguardo quello che era successo nella Rotonda.

-Sara mi ricorda molto Leia - Padmé tentò di distogliere la mente dal suo senso di colpa.

Anakin ridacchiò.

-Te l'avevo detto che era una ragazza in gamba -

-E tu non ti sbagli quando si tratta di donne - rise a quel punto Padmé.

-Ehi! - Anakin sbuffò, quasi offeso dalla battuta della moglie.

-Oh, dai stavo scherzando!

Padmé gli stampò un dolce bacio sulle labbra che Anakin non mancò di ricambiare.

Potevano dire che i loro sentimenti non erano cambiati, erano solo su due piani differenti.

Per entrambi era una sofferenza, ma quei pochi momenti in cui potevano stare insieme cercavano di goderseli al massimo.

-Eppure c'è qualcosa in lei, qualcosa di oscuro, come se un destino avverso potesse abbattersi su Sara da un momento all'altro e la cosa mi preoccupa. Quella ragazza ha bisogno di stabilità, non di altro dolore - dichiarò Padmé.

-L'ho avvertito anche io, e anche Yoda. Lei è incredibilmente dotata nella Forza, ha bisogno di un vero addestramento, come Luke, ma lei non vuole diventare una Jedi e direi che la decisione mi pare corretta - constatò Anakin scrollando le ampie spalle di guerriero.

-Sara non vuole diventare un Jedi, e io non posso imporglielo. -

-No! Assolutamente no, non deve essere una scelta, così come per Luke - affermò Anakin che non voleva che al figlio succedesse la stessa cosa che era successo a lui.

Padmé intrecciò le dita con quelle di Anakin.

-Non vorrei che i ragazzi siano costretti a vivere in questa situazione, avrebbero dovuto avere il meglio, invece si sono ritrovati a vivere in una galassia traviata da una dittatura che noi, della generazione precedente, dai Jedi al Senato, non siamo riusciti a evitare che succedesse una cosa simile -

Padmé strinse i pugni facendo quasi diventare bianche le nocche.

-Amore mio, è inutile ora pensare cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente, ma ora quel che bisogna vivere è il momento. Questa guerra porterà la fine dell'impero, facendo sparire Galen, hai tolto una grande risorsa al team di Krennic - affermò Anakin.

Padmé però non ne era così sicura, aveva lavorato per molto tempo a contatto con Krennic ed era conoscenza di quanto fosse grande la sua ambizione, non si sarebbe fermato di fronte a niente.

-Io invece credo che non sia così semplice, Krennic è molto ambizioso, non ci vorrà molto tempo prima che trovino un altro materiale per i cannoni della Morte Nera. Ci ho lavorato per anni, Ani, e so che non sono degli sprovveduti, sono le menti migliori disponibili su piazza - dichiarò Padmé.

Anakin sospirò, il suo tentativo di tirare su il morale della sua amata, era fallito miseramente.

-Scusami, non volevo rovinare questo momento, sono così rari e io non dovrei essere così pessimista - Padmé sentí una lacrima scivolarle lungo la guancia.

-Ehi, ehi, non preoccuparti - Anakin le accarezzò i capelli facendo in modo che la testa di Padmé si appoggiasse al petto del fantasma.

-Non riesco a vedere la luce in fondo al tunnel, sono i ragazzi a darmi la forza di andare avanti, ma senza di te io... - la voce di Padmé le morì in gola.

Anakin la strinse forte, non sapeva cosa dire, nulla di quello che lui avrebbe potuto pronunciare sarebbe stato di conforto per Padmé, poteva solo restare al fianco della sua amata e cercare di aiutarla come poteva.

-Quando Sabé mi ha detto che la madre di Sara era morta per mano dell'impero avrei voluto andare su Naboo e punire i responsabili, ma Sara ora ha bisogno di qualcuno che le stia vicino e io devo essere forte anche per lei. Ha un destino enorme sulle spalle e noi dobbiamo proteggerla, Ani, come dobbiamo difendere i nostri figli. - Padmé non avrebbe permesso che anche Sara cadesse nella trappola che aveva quasi portato Anakin al lato oscuro.

-Palpatine è molto scaltro, amore mio, sarà difficile coglierlo impreparato - dichiarò Anakin.

-Lo so e io non sono una Jedi, non ho terminato l'addestramento con Yoda, tuttavia so che vi sono altri Jedi oltre a lui ancora in vita. Tra cui Obi-Wan, ho bisogno che tu faccia una cosa per me - Padmé si staccò un attimo da Anakin per poterlo guardare meglio.

-E cosa dovrei fare? - domandò Anakin.

-Vorrei che trovassi i Jedi scampati alla purga, magari ce n'è qualcuno ancora disposto a combattere. So che, probabilmente la mia è un'idea sciocca, ma adesso come adesso dobbiamo cercare di raccogliere più alleati possibili, io contatterò i vertici dell'alleanza e cercherò di convincerli ad agire prima che la Morte Nera sia completata. - spiegò Padmé.

Sapeva di non poter affrontare Palpatine di persona, era ancora in lutto per Anakin e l'imperatore poteva usare i sentimenti di Padmé a suo vantaggio.

-Palpatine è un maestro del lato oscuro, abilissimo nel manipolare, se vogliamo combatterlo dobbiamo trovare il suo punto debole - affermò Anakin.

-Punto debole di cui è sfornito - rispose Padmé abbattuta.

Anakin a quel punto ridacchiò e la baciò sulle labbra per poi scendere sul collo e questo provocò brividi di piacere a Padmé i cui muscoli, fino a qualche secondo prima tesi, si rilassarono a quel tocco.

-Ti sbagli, amore mio, come ogni mortale anche Palpatine ha un punto debole e questo risiede nella sua eccessiva sicurezza nelle sue capacità e nell'infallibilità dei suoi piani. Bisogna sfruttare questa situazione a nostro vantaggio e il fatto che Galen sia su Yavin 4 può solo giocare a nostro favore, ora la mano vincente ce l'abbiamo noi - spiegò Anakin.

-Temo proprio di non capire - Padmé reprimette uno sbadiglio.

-Ne riparleremo domani mattina, adesso dormi, ne hai bisogno.

Anakin la baciò di nuovo e Padmé scivolò lentamente nel sonno sotto lo sguardo vigile di suo marito.

Angolo Autrice : Capitolo abbastanza lungo spero vi piaccia :) mi mancava l'anidala così ho scritto un capitolo tutto dedicato a loro :)
Approfitto di questo piccolo spazio per dire una cosa, su Amazon sono, disponibili i miei primi due libri, Il segreto di Volta Stellata e Romy Parker sia in formato digitale se amate gli e-book, sia in formato cartaceo se come me amate ancora i libri fisici :) se vi andasse di leggerli e lasciarmi una recensione ve ne sarei veramente grata.
Che la Forza sia con noi, sempre :)

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