Capitolo 53

Anakin, è da qualche giorno che non scrivo, non perché non sia successo nulla o perché io mi sia scordata di te, ma perché sono così sconvolta che non sapevo trovare le parole giuste per darti la notizia.
Galen Erso ha scoperto la mia vera identità, ed è venuto su Alderaan per parlarmi e chiedermi per quale motivo abbia finto di essere morta.
Naturalmente non gli  ho detto tutta la verità, ma qualcosa ho dovuto dirgliela, sono stata così male, Ani tanto che temevo che Galen mi denunciasse all'impero.
Stranamente non lo ha fatto, chiedendomi invece cosa poteva fare per aiutare la ribellione, poiché aveva l'idea di lasciare il progetto a cui stava lavorando, perché ha  capito che i ricercatori puntano al reparto bellico e lui è contro le armi.
Io entro il fine settimana devo tornare su Coruscant, perché le mie ferie sono quasi terminate e ti giuro che mai e poi mai vorrei tornare nella capitale perché io sono così felice con i ragazzi e lasciarli di nuovo non mi piace per niente, per tornare in quel laboratorio poi.
Però so che devo farlo, ma dovrò stare ancora più attenta a quello che dico e faccio.
Krennic è un uomo molto intelligente, scaltro e molto ambizioso.
Per ottenere ciò che vuole venderebbe anche sua madre senza il minimo rimorso, è disposto a tutto pur di ottenere il potere.
Non pensavo che negli esseri che vicino in questa galassia si potesse annidare tanta crudeltà.

-Dovresti riposare, hai sopportato forti emozioni oggi - Padmé era  comparsa sulla soglia della stanza che la donna aveva messo a disposizione di Sara nella residenza reale degli Organa, dove Padmé viveva con Luke.

-Lady Padmé - Sara appoggiò il diario sul comodino che si trovava di fianco al letto mentre la donna si avvicinava sedendosi sul letto.

-Chiamami solo Padmé, Sara -

La ragazza era esausta, questo era vero, ma nonostante tutto non riusciva proprio a prendere sonno.

La notte era serena, una bellissima luna splendeva nel cielo inondando il paesaggio circostante con la sua luce argentea, quei raggi entravano nella stanza di Sara attraverso le grandi finestre della sua stanza e la ragazza avrebbe passato le ore ad osservare gli infiniti giochi di luce e ombre che quei raggi creavano sul pavimento.

-Avete ragione, ma non riesco proprio a dormire, nonostante io sia stanca - affermò Sara con discreto imbarazzo.

Era rimasta molto sorpresa quando Padmé aveva insistito per ospitarla a casa sua, in quanto era certa che la ragazza si sarebbe sentita più a suo agio che a palazzo e Sara non poteva darle torto.

Il palazzo reale era bellissimo, ma metteva a Sara una certa soggezione che invece la residenza di Padmé non le suscitava, anzi.

Quella casa, per quanto lussuosa e degna di una regina, era priva dell'aura di comando che invece emanava il palazzo, inoltre non vi era l'ombra di servitori, solo alcuni droidi addetti alle pulizie e alle manutenzioni.

La casa sapeva di famiglia e vita condivisa, senza cerimoniali, doveri e aspettative.

A cena Luke le aveva rivelato che la casa era fornita di una biblioteca che era la forma in miniatura di quella del castello degli Organa.

Così prima di andare a dormire il più grande dei gemelli, anche se non si può parlare davvero di fratelli maggiori o minori quando si tratta di gemelli, l'aveva portata a visitare la casa, biblioteca compresa, così da lasciare Sabé in compagnia della sua dama.

La biblioteca era una camera enorme, almeno per gli standard a cui Sara era abituata, occupava due piani della casa, collegati da una scala a chiocciola, con pareti piene zeppe di scaffali gonfi di libri su ogni tipo di argomento, anche quelli proibiti dal regime, i preferiti di Luke.

Sara aveva trovato dei libri davvero interessanti, alcuni sarebbero piaciuti molto a sua madre, poiché vi erano volumi sulla crescita di alcuni fiori rari o parzialmente difficili da tenere in vita, sembrava una biblioteca come tutte le altre, ma invece non era così.

Luke infatti l'aveva portata al primo piano della biblioteca dove vi era una piccola apertura, appena visibile dal piano inferiore.

Oltre quella che sembrava una spaccatura nel muro, vi era una stanza piccola e stretta, ma molto alta e graziosa.

-Questi libri parlano dei Jedi e dei Sith, mamma ne ha portati alcuni su Coruscant, altri sono rimasti qui, sono libri molto antichi e preziosi, se cadessero nelle mani sbagliate sarebbe un disastro. Quelli che parlano degli Jedi e delle loro conoscenze poi sono di una rarità estrema, anche perché Palpatine ne brucia ogni copia e manda alla forca gli sfortunati proprietari. - aveva spiegato Luke con una punta di amarezza.

Lui amava i libri, ma al tempo stesso sentiva il peso di essere l'unico erede maschio di Anakin Skywalker.

Voleva prendere parte alla guerra che sarebbe venuta, lui aveva visto che sarebbe arrivata una guerra.

Sara aveva pensato che forse Luke possedeva le stesse abilità del padre, così gli aveva confessato quello che era successo con Hask e il fatto che Anakin avesse detto che lei era sensibile alla Forza.

-Allora dobbiamo dirlo alla mamma, io domani inizio l'allenamento per diventare Jedi, penso che non ti farà male imparare qualcosa al riguardo - aveva sorriso Luke.

-Hai ragione.

Sara si era divertita quel pomeriggio con Luke per un istante si era dimenticata la sua missione e si era sentita come una ragazza normale che andava a trovare un amico che divideva con lei l'amore per i libri.

-Cosa ti tormenta, posso saperlo? - domandò la ex regina ed ex senatrice di Naboo guardando la giovane.

-Non lo so nemmeno io, sono giunta fin qui per trovarvi, o meglio è stato vostro marito a dirmi che la prossima tappa del mio viaggio sarebbe stato Alderaan. E posso dire che non pensavo che una persona potesse soffrire così tanto come avete sofferto voi - rispose Sara decidendosi a guardare Padmé negli occhi.

La donna sospirò, passando una mano tra i capelli della ragazza come se lo stesse facendo a sua figlia.

-La sofferenza che ho scritto in quei diari è soltanto una parte di quello che ho provato in quegli anni. È stato molto difficile, crescere i bambini e non farmi scoprire dall'impero era molto importante. - iniziò a dire Padmé.

-Ma la morte di sire Anakin vi faceva stare troppo male per riuscire a pensare ad altro se non ai vostri figli, vero? -

La donna annuì.

-Anakin mi mancava allora e mi manca anche adesso, non smetterà mai di mancarmi. Lo amo come il primo giorno. La Forza ci permette ancora di avere contatti è sempre al mio fianco, in ogni momento, non potrei chiedere di più. Ma la sua assenza, fisica, è una tortura terribile da sopportare. -

Sara annuì. Lei non sapeva cosa volesse dire avere un amore così profondo come quello tra Anakin e Padmé, lei provava una infatuazione per Anakin e sperava che presto le passasse.

Magari avrebbe incontrato qualcuno o forse no, in quel momento non le importava.

Non aveva tempo per cercarsi il fidanzato, aveva una guerra da combattere.

-Anakin mi ha raccontato di quello che è successo con Hask e anche dei sentimenti che gli hai confessato di provare per lui - sorrise Padmé mentre Sara arrossiva pensando che avrebbe parlato con Anakin riguardo alle cose che avrebbe dovuto tenersi per sé.

-Accidenti a sire Anakin! Vi prego Padmé non pensate male io non ho mai pensato di portarvi via Anakin - Sara si affrettò a mettere le mani avanti.

Forse vedendo la reazione della ragazza, Padmé scoppiò in una risata allegra e spensierata, come non le capitava da tempo.

-Sara, tesoro tranquilla. So come è fatto Anakin e grazie a lui so più o meno come sei fatta tu. Non ho mai pensato che tu volessi portarmi via Anakin, una cotta giovanile non è niente di sbagliato e poi Anakin è veramente un bell'uomo quindi non mi sorprende - sorrise Padmé accarezzando il viso di Sara.

La giovane si sentí meglio. Temeva che i suoi sentimenti verso Anakin avessero potuto indispettire Padmé e questo Sara non lo avrebbe mai sopportato.

-Mia madre voleva a tutti i costi che trovassi un fidanzato, mi faceva conoscere i figli delle sue amiche sperando che mi innamorarsi di uno di loro, ma non c'è n'era uno che mi incuriosiva - sbuffò Sara ricordando le infinite raccomandazioni di sua madre sul trovare l'uomo giusto.

Quel pensiero le causò una leggera fitta al cuore.

Padmé rise ancora, stando attenta a non fare troppo rumore.

-Zahira voleva solo il meglio per te, come tutte le madri, comunque domani mattina cominciamo gli allenamenti e tu adesso devi dormire. I miei diari li leggi domani - ordinò Padmé e Sara si nascose sotto le coperte ridendo.

Forse sarebbe anche riuscita a fare bei  sogni e forse aveva trovato una nuova famiglia.

Angolo Autrice : Nuovo capitolo chilometrico, lo so 😅😅😅 ma spero comunque che vi piaccia, una scena tra Sara e Padmé ci stava ed era tempo che volevo scriverla, come è venuta? 😉 😉 😉 Sara sta diventando sempre di più una Skywalker 🤣🤣🤣🤣

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