Capitolo 4
Sara si avvicinò alle scale, indecisa se scendere o meno.
"Ormai sono qui, non posso tirarmi indietro adesso" pensò la giovane iniziando a scendere le scale.
La sala sottostante si rivelò piccola e circolare.
Era semibuia, una vetrata finemente decorata si trovava di fronte alla ragazza, ma Sara non riusciva a vedere i soggetti ritratti per via della scarsa illuminazione, tuttavia mentre la giovane tentava di esplorare la sala successe qualcosa.
La luce della luna, così distante solo qualche attimo prima, penetrò nella sala e attraverso piccoli cristalli appesi al soffitto, che Sara non aveva notato fino a quel momento, diffuse una luce meravigliosa.
Talmente luminosa che la torcia di Sara divenne inutile.
Solo allora la ragazza poté osservare meglio la stanza e, soprattutto la vetrata che aveva solo intravisto entrando.
Il vetro era stato dipinto con maestria, una vera e propria opera d'arte, raffiguarava la regina Amidala, in abito da sposa su una terrazza che teneva la mano ad un ragazzo, un giovane Jedi.
Sara si sentí mancare la terra sotto i piedi.
Era convinta che Padmé non si fosse mai sposata, certo le era sembrato strano che fosse incinta al momento della sua morte, ma non si era mai posta veramente il problema.
Si avvicinò al vetro per osservare meglio e cercò di capire chi fosse il giovane al quale la regina teneva la mano.
Non era certa di averlo mai visto, tuttavia le venne in mente che, una volta, sua madre le aveva raccontato che, durante il suo mandato come senatrice di Naboo, Padmé era stata costretta a tornare sul suo pianeta natale, in quanto vi erano stati numerosi attentati alla sua vita e il Cancelliere Palpatine in persona aveva avuto a cuore la faccenda, facendo appunto tornare Amidala a casa.
Ma la senatrice non era tornata da sola, con lei vi era anche un giovane Jedi, Anakin Skywalker, il quale le era stato assegnato come guardia del corpo.
Che fosse lui il giovane sposo di Padmé Amidala?
Ma allora perché non divulgare la notizia?
Perché far credere a tutti che non esisteva un uomo nella sua vita?
Che ci fosse dietro un segreto o una regola dei Jedi andata perduta con la Grande Purga?
Tutto poteva essere.
Sara si diresse verso la vetrata osservandola con attenzione.
I due ragazzi non osservavano il pittore, ma si guardavano negli occhi, e Sara poté vedere l'amore che li legava.
Doveva essere un sentimento molto forte, quel sentimento che aveva generato quel bambino il quale però non era mai nato.
Quindi, se Anakin Skywalker era il marito di Padmé Amidala, allora il secondo sarcofago presente nella cripta era sicuramente il suo, poiché soltanto un uomo veramente importante per lei, sarebbe stato seppellito al suo fianco.
Ma vi erano ancora troppe cose che non tornavano.
Suo padre le aveva scritto che avrebbe trovato il secondo pezzo della mappa nel mausoleo, ma lei non vedeva niente che assomigliasse ad una mappa.
Si guardò intorno, cercando una qualsiasi cosa potesse darle un indizio su dove fosse quel dannato foglio di carta, ma non vi era niente.
O forse c'era e lei stava guardando tutto da un punto di vista sbagliato.
Per avvalorare la sua teoria, la ragazza si sedette per terra, cercando di calmare il cuore che aveva aumentato i battiti, probabilmente per la forte situazione di rischio in cui si era cacciata, ma era anche eccitata, perché, per la prima volta stava facendo qualcosa di speciale.
Almeno se si guardava la sua azione dal punto di vista di Sara.
La sala era quasi vuota, come se Padmé non avesse voluto oggetti particolari nel luogo di riposo suo e del suo sposo, Sara non riusciva proprio a capire perché suo padre le avesse lasciato quell'indizio, non vi era niente in quella sala che poteva aiutarla nella sua ricerca.
Eppure proprio quando stava iniziando a perdere le speranze, qualcosa attirò la sua attenzione.
Alla base della vetrata vi era una nicchia, priva di chiusura, non era semplice notarla, forse per questo non era stato necessario chiuderla.
Sara si avvicinò a gattoni ed infilò una mano nella nicchia estranedone una cassetta di legno intagliata e notò che vi era incisa una scritta: PADMÉ NABERRIE SKYWALKER.
Quella cassetta apparteneva alla regina. Sara non sapeva se aprirla o meno.
Dovevano trattarsi di oggetti molto cari a Padmé per essere stati custoditi lì sotto.
Non poteva portarsi a casa la cassetta intera, sua madre le avrebbe chiesto dove l'avesse trovata, ma non poteva nemmeno rimanere lì dentro ancora a lungo, l'avrebbero scoperta.
Decise che avrebbe corso il rischio. Incorrere nelle ire di sua madre era molto meglio che incorrere nelle ire di qualche soldato imperiale.
Con la cassetta sottobraccio, la ragazza corse su per le scale.
Appena si trovò di fianco al sarcofago della regina, il passaggio che portava alla sala sottostante si chiuse con scatto automatico.
-Chiunque abbia progettato tutto questo è un genio. - dichiarò la ragazza poi si girò verso il ritratto di Padmé e si esibì in un profondo inchino.
-Vostra Maestà, vi riporterò i vostri tesori il prima possibile. Spero non me ne vogliate, ma voglio sapere la verità su di voi e sul vostro tragico destino - affermò Sara avvicinandosi alla porta.
La aprí leggermente per avere una visuale completa della strada.
"Niente Stormtroopers, nelle vicinanze" fu il pensiero di Sara mentre usciva dal mausoleo, scendendo velocemente le scale che portavano alla strada.
Si nascose all'ombra di un edificio, appena in tempo perché due Stormtroopers passarono in quel momento a poca distanza dal suo nascondiglio.
Per sua fortuna passarono oltre senza notarla.
La ragazza percorse a ritroso tutto il percorso fatto in precedenza fino a raggiungere la sua finestra da cui pendevano ancora le tende che aveva usato per calarsi in strada.
Assicurò la cassetta al fianco, e si arrampicò fino alla sua finestra.
Tirò dentro le tende, slegandole e rimettendole a posto.
Poggiò la cassetta sul letto, si tolse il blaster, il pugnale e la torcia.
Si cambió rimettendosi la camicia da notte.
La stanchezza iniziava a farsi sentire, aveva assolutamente bisogno di dormire, ma ancora non aveva tempo.
Doveva scoprire cosa c'era dentro la cassetta.
Accese la abajour e si sedette a gambe incrociate sul letto.
Aprí la cassetta curiosa di vedere cosa ci fosse dentro.
La cassetta conteneva : una piccola e morbida coperta di fine piumino di gillen, un anello color oro verde che sarebbe andato bene ad una donna, un carrilon esagonale, con uno specchio ; due olografie, una che rappresentava un bellissimo ragazzo che sorrideva felice e l'altra che raffigurava la regina che abbracciava lo stesso ragazzo di prima, probabilmente Anakin Skywalker, il quale la faceva fare un mezzo giro in aria, il viso della regina era pura gioia così come quello di lui. Alcuni diari, dalle copertine di colori vivaci, una ciocca di capelli castano scuro e una bionda, legate con un nastro a ogni estremità, e, ultimo ma non ultimo un foglietto grande come quello che Sara aveva trovato nel suo carrilon, piegato anch'esso in quattro.
Che fosse il secondo pezzo della mappa?
Sara non poteva esserne certa, ma era troppo curiosa per aspettare il giorno dopo.
Con le dita tremanti al ragazza aprí il foglietto e quasi urlò dalla felicità.
Era la seconda parte della mappa!
Anche in quel caso vi era un indizio lasciato da suo padre.
"Bravissima stellina mia, hai trovato il secondo pezzo. Purtroppo la mappa ancora non è completa, te ne manca ancora uno. Purtroppo non so dove sia. Forse solo Sabé lo sa."
La ragazza sbuffò. Poi il suo sguardo venne attirato dai diari.
Avrebbe voluto leggerli subito, ma era stanca, e non sarebbe riuscita a concentrarsi al meglio.
Decise che li avrebbe letti il giorno successivo.
Ritirò tutto nella cassetta che nascose in un cassetto del suo comodino e si rimise sotto le coperte.
Si addormentò in fretta sentendo nelle orecchie una voce dolcissima che diceva solo poche frasi.
"Abbracciami, come facevi in riva al lago su Naboo, dove non esisteva altro se non il nostro amore, niente politica, niente guerra"
Angolo Autrice : Nuovo capitolo :) nuovi batticuori per Sara e altri casini in cui la nostra giovane ancella si caccerà.
Spero che vi piaccia :)
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