Capitolo 32

Mentre sfrecciava lungo le vie di Coruscant, cercando di evitare ogni posto di blocco che vedesse, Sara non riusciva a fare altro che pensare al nome del progetto che aveva letto sulla cartella al laboratorio Progetto Unicorno, sembrava un nome in codice per nascondere la vera portata del progetto, come se ci fosse qualcosa da nascondere e forse era davvero così.

La testa le doleva e tanto anche, la ferita era più grave di quello che pensava, probabilmente.

Il sangue non aveva smesso di colare, Sara sperava di riuscire ad arrivare all'appartamento di Pooja senza essere scoperta.

Per prima cosa doveva disfarsi dello speeder o sarebbe stato troppo facile per le forze speciali imperiali trovarla, nonostante il cappuccio e la sua abilità a mascherare la voce non era escluso che qualcuno avesse potuto capire chi fosse.

Ora che l'adrenalina andava pian piano scemando, la ragazza iniziava a sentire tutto il peso della stanchezza posarsi su di lei.

Non avrebbe retto a lungo, doveva fermarsi il più vicino possibile al complesso senatoriale.

Abbandonò lo speeder in un parcheggio, poco lontano dal senato, poi riuscì, per pura fortuna a tornare all'appartamento di Pooja, peccato che la sua assenza fosse stata notata.

-Cordé cosa ci facevi fuori? - fu la prima cosa che le chiese Pooja quando la vide entrare.

Sara avrebbe voluto rispondere, ma il mondo iniziò a vorticare intorno a lei e sentí soltanto Pooja urlare il suo nome.

***
Iden Versio temeva davvero che Del fosse morto, invece il ragazzo si era aggrappato alla vita come un albero al terreno ed era riuscito a rimanere vigile fino a quando erano riusciti a trasportarlo d'urgenza al centro medico.

Hask non era affatto d'accordo ad abbandonare la ricerca della fuggitiva per medicare Del, tanto che Iden aveva accettato il compromesso di lasciare che fosse proprio Hask a portare a termine missione.

Era stato difficile uscire dalla stanza dove la fuggitiva li aveva rinchiusi, perché aveva bloccato la porta dall'esterno e avevano dovuto farsi largo a suon di blaster.

Iden aveva portato Del a spalla, in quanto il ragazzo era impossibilitato a camminare, ed era già buona che riuscisse a rimanere sveglio.

Mentre Hask si lanciava all'inseguimento, vano a parer di Iden, della fuggitiva, lei si occupò di Del.

Il centro medico più vicino era a qualche isolato e Iden pregò la Forza che il suo compagno riuscisse a sopravvivere per quel tratto di strada.

Appena superò la soglia del centro medico, le venne subito incontro un dottore.

-Il mio amico è rimasto ferito in una sparatoria, ha bisogno di cure immediate - affermò la ragazza con fare imperioso.

In altri tempi, il medico avrebbe risposto che nessuno poteva ordinargli se ricoverare qualcuno oppure no, ma era evidente che il ragazzo non stava affatto bene.

-Una barella! Presto! - ordinò il medico.

Tre infermieri giunsero immediatamente trascinandosi dietro una barella, sulla quale distesero Del.

Anche ad occhio nudo era evidente la ferita che il blaster della fuggitiva gli aveva lasciato.

-Non preoccuparti, il tuo amico si riprenderà - cercò di rassicurarla il medico, ma Iden non era affatto tranquilla.

Del venne portato in una stanza dove il medico lo visitò, e gli bendò le ferite, ma l'operazione durò per parecchio tempo, tanto che Iden, dopo un po' cominciò a temere il peggio.

La ragazza si trovava fuori dalla stanza dove era Del, e si era già bevuta tre bicchieri di caf, che però sapeva più di acqua che di caf.

Iden si alzò in piedi solo quando vide il medico uscire dalla camera.

-Dottore! Come sta? -

L'uomo, dalla folta capigliatura color ebano e gli occhi grigi, guardò la giovane in uniforme nera sospirando appena.

La preoccupazione di Iden crebbe a dismisura, tanto che avrebbe voluto puntare il blaster al petto dell'uomo e obbmigarlo a dirle tutto sulle condizioni di Del.

-Il colpo ha sfiorato pericolosamente la milza, tuttavia non è stata colpita, ma resta comunque molto profonda, chiunque abbia sparato non lo ha fatto con l'intenzione di uccidere - concluse l'uomo in camice bianco.

Quella rivelazione sorprese, almeno in parte Iden.

La fuggitiva non voleva uccidere.

-Allora perché lo ha fatto?

-Questo dovresti saperlo tu - rispose il dottore.

-Posso vederlo?

-Adesso è sedato, però sì, puoi vederlo -

Iden superò il medico ed entrò nella stanza.

Era molto piccola e impersonale, con i muri bianchi, un letto, dove Del giaceva inerme con una flebo infilata nel braccio, un comodino, una scrivania, una finestra che dava sulla città.

Iden prese una sedia e si sedette di fianco al letto con fare pensieroso.

Si chiedeva chi fosse la fuggitiva e perché la voce che aveva risposto loro fosse quella di Padmé Amidala.

Era risaputo che la senatrice fosse morta sedici anni prima, quindi la persona che aveva parlato non poteva essere lei, ma allora chi era?

Una delle ancelle di Amidala?

Ma perché esporsi così?

E, soprattutto, cosa ci faceva nel laboratorio abbandonato, del quale quasi nessuno conosceva l'esistenza?

Iden non lo sapeva, ma erano domande che le ronzavano comunque in testa come dei tarli fastidiosi.

Non aveva risposte, solo domande, l'unica certezza era che Del giaceva in un letto ferito e Hask non era ancora tornato.

Era praticamente impossibile che il suo arrembante collega avesse trovato la fuggitiva, poiché la ragazza aveva ottenuto un netto vantaggio sul suo inseguitore e comunque ad Iden non sembrava il genere di persona che si faceva trovare tanto facilmente, anche perché non l'avevano nemmeno vista in faccia, poiché portava il cappuccio.

Doveva essere per forza un'ancella, il problema era capire quale delle tante che avevano servito Amidala.

Non sarebbe stato facile trovarla, anche perché non sapevano niente di lei, nemmeno il suo nome, solo che doveva provenire da Naboo.

Iden si prese la testa tra le mani, ma la alzò di scatto quando vide la porta aprirsi.

Hask entrò nella stanza con passo svelto e arrabbiato, la caccia non era andata bene.

-Quella ragazza non è una sprovveduta come credevo, ha fatto perdere le sue tracce. Ho ritrovato lo speeder in un parcheggio, ma di lei non c'era traccia - dichiarò Hask furioso.

-Non può essere andata lontano, era ferita alla testa! - dichiarò Iden.

Hask annuì sedendosi su una sedia con fare arrabbiato.

-Come sta Del?

-La ferita è grave ma non mortale, è sedato adesso, ma ora dimmi, dove hai trovato lo speeder?

Hask ci pensò su, non aveva fatto molto caso alla zona in cui finivano le tracce della sua preda, però era certo che si trovasse vicino ai complessi senatoriali.

-Nel quartiere dove sono gli appartamenti dei senatori ma può dire tutto e niente - sbuffò Hask.

-E allora batteremo a tappeto quella zona, chiunque sia la fuggitiva è strettamente legata ad un senatore e noi dobbiamo trovarla e consegnarla alla giustizia - dichiarò Iden, omettendo che avrebbe voluto vendicarsi per ciò che era stato fatto a Del.

-Hai ragione, Iden.

Angolo Autrice : Era da un pezzo che volevo scrivere questo capitolo, cosa ne pensate? 😉 Il capitolo doveva uscire ieri sera, ma il signor doppia W arancione aveva deciso di crashare così esce adesso, spero vi piaccia :)

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