Capitolo 30

-Quarsh Panaka! - a quel nome la ex senatrice si alzò in piedi come se avesse avuto una molla sotto i talloni.

Panaka era stato il capitano delle guardie quando lei era regina di Naboo ed era stato uno dei principali antagonisti dello scudo a impulso a ioni che Padmé aveva fatto installare dopo la fine dell'invasione di Naboo da parte della Federazione dei Mercanti.

Si era unito all'impero più per lealtà che per sete di potere, tuttavia Padmé non aveva mai perdonato per averla tradita, ma soprattutto per aver rivelato a Palpatine della sua relazione con Anakin.

Il loro doveva rimanere un segreto e il Cancelliere era stato bravissimo ad utilizzare la paura del Jedi di perdere Padmé per cercare di convertirlo, non ci era riuscito e per la sua insolenza, Anakin aveva perso la vita.

Padmé sapeva che Panaka non aveva colpe per la morte di Anakin, ma la donna non poteva negare che fosse per colpa dell'impero appena sorto che il suo sposo non era più con lei, nonostante questo Panaka rimaneva l'unico moff con cui fosse possibile parlamentare.

Poi le venne in mente una cosa.

Leia era diretta su Onoam una delle lune di Naboo per una delle sue missioni umanitarie, il che voleva dire che sua figlia era in pericolo!

Forse però aveva un leggero vantaggio sui terroristi di Saw.

-Perché proprio Quarsh Panaka? - domandò la ex senatrice sperando di riuscire a carpire dal suo alleato più informazioni possibili.

-È un atto dimostrativo, milady, penso sia per questo. Vuole dimostrare che l'impero è vulnerabile - rispose Ruaidhrí.

-Ma si sbagliano, non è così che deporremo l'impero - affermò Padmé.

-No, questo no, quando avrò altre informazioni vi farò sapere -

Padmé annuì per poi uscire dalla stanza.

Ripercorse a ritroso tutto il percorso che aveva compiuto all'andata, dapprima con un passo normale, che poi divenne una corsa forsennata dopo che si fu lasciata il bordello e la città alle spalle.

Doveva raggiungere la sua nave, la Accross the Stars, in fretta.

Appena lo yacht nubiano , di cui disponeva Padmé, apparve nel suo campo visivo, la donna affrettò ancora di più il passo.

La nave, a differenza della chiatta diplomatica di tipo J o della nave reale nubiana 327 di tipo J, quel sottile yacht era una nave modesta rispetto ai comuni standard Naboo. La nave non superava i 50 metri in lunghezza, ed era al massimo 8 metri in larghezza.

Le navi cromate, di norma, erano riservate ai sovrani di Naboo, ma Padmé, aveva rivestito un ruolo talmente importante per Naboo che le era  stato permesso l’uso.

Quando ancora era senatrice, Padmé usava lo yacht per viaggiare in segreto ed evitare che i separatisti le dessero noia, dopo aver finto di morire, la donna aveva continuato a usare quella nave, molto più veloce e meno ingombrante della chiatta diplomatica.

Il profilo stretto e i motori subluce gli consentivano di spostarsi furtivamente. Era molto veloce e, sebbene non fosse, in origine, equipaggiato da armamenti, aveva un potente scudo deflettore.

Possedeva inoltre una capsula di salvataggio da usare in casi di emergenza. La sua forma era simile a un razzo, e ospitava una spaziosa cabina di pilotaggio, un trasmettitore a lungo raggio, e uno dei più avanzati computer di bordo per la navigazione.

Padmé aveva provveduto a spendere un notevole numero di crediti per istallare dei potenti cannoni laser, simili a quelli in dotazioni degli Ala X dell'alleanza ribelle, oltre a potenziare ancora di più lo scudo deflettore, che era già potente di suo.

Padmé si fermò davanti alla nave facendo scendere la rampa e, non aspettando nemmeno che la rampa fosse completamente scesa, salí sullo yacht, dirigendosi velocemente verso la cabina di pilotaggio.

R2, che era rimasto a guardia della navetta della senatrice, cinguettò qualcosa appena la vide, ma Padmé non aveva tempo per ascoltare il suo piccolo droide.

-Non ora R2, ho una cosa importante da fare - dichiarò la donna, sedendosi al posto del pilota.

-Hummingbird, sono Ladyhawke, Saw Guerrera attaccherà Naboo, Leia è in pericolo - dichiarò Padmé sfruttando la potenza del comunicatore a lungo raggio della nave.

-Leia! È in pericolo! - fu l'unica cosa che disse Bail Organa dall'altro lato della comunicazione.

-Siamo troppo lontani per poter fare qualcosa possiamo solo sperare che stia bene - affermò Padmé per poi staccare la chiamata.

Doveva andare su Naboo e in fretta.

Avviò i motori e si sollevò da terra. Doveva lasciare lo spazio di Felucia il prima possibile.

Sua figlia aveva bisogno di lei.

-R2 dice che è urgente - affermò Anakin apparendo di fianco alla moglie.

Padmé inserì le coordinate per Naboo, poi inserì il pilota automatico per poter dedicare tutta la sua attenzione al fedele droide che era stato di Anakin.

-Scusa R2, non volevo ignorarti, dimmi pure -

Il piccolo droide iniziò a cinguettare in quella complessa lingua che era il binario e Padmé cercò di afferrare i concetti base, ma le era molto difficile, Anakin non le aveva ancora insegnato come comprendere a fondo il linguaggio del droide.

-R2 dice che dovremmo andare su Jedha- tradusse  Anakin.

-Perché Jedha? Devo andare su Naboo! Devo essere certa che Leia stia bene! Se Saw Guerrera atteccherà veramente Quarsh Panaka devo essere certa che nostra figlia stia bene! - dichiarò Padmé.

-Angelo non preoccuparti a Leia penso io, tu pensa alla missione. Ruaidhrí alla fine non ti ha dato molte notizie, ti ha solo parlato dell'attentato di Saw, e dei cannoni della Morte Nera, questo sì. Tuttavia non è saggio dare queste informazioni a Bail tramite com, potresti essere intercettata. E poi credo che su Jedha ci sia la chiave per raggiungere i terroristi di Saw - spiegò Anakin e Padmé non poté dirgli di no.

-Va bene, cambio le coordinate - sbuffò Padmé mentre rimetteva mano al computer di bordo impostando le coordinate per Jedha.

-Vado da Leia, tu stai attenta - la avvertí Anakin sfiorandole i capelli.

Padmé accennò un sorriso.

-Non preoccuparti per me, so badare a me stessa -

Anakin sorrise mormorando a mezza bocca un "Lo so" per poi svanire.

Padmé si lasciò andare contro lo schienale del sedile, liberando un sospiro che non si era accorta di stare trattenendo.

Era preoccupatissima per Leia, se le fosse successo qualcosa per colpa di Saw sarebbe andata a stanarlo nel suo rifugio su Jedha e gli avrebbe fatto assaggiare il suo blaster.

R2-D2 le si avvicinò cinguettando e domandadole se stesse bene.

-Tranquillo R2, sto bene, ma starò ancora meglio quando saprò che Leia è al sicuro - rispose Padmé accennando un sorriso.

In quel momento un suono le fece capire di essere arrivata a Jedha.

Quando la Accross the Stars,  uscì dall'iperspazio, Padmé fu stupita nel constatare che non vi erano navi imperiali nella sua orbita.

-Questo sì che è strano - fu l'unica frase che disse la donna.

Jedha era una luna desertica rocciosa caratterizzata da una colorazione rossastra e un clima freddo quasi sempre invernale.

-Accidenti! Non ho gli abiti adatti per poter affrontare il clima di Jedha! - sbuffò Padmé rendendosi conto di essere impreparata sotto quel punto di vista.

R2 le si avvicinò e Padmé comprese che le stava dicendo di seguirlo.

La donna seguí il piccolo droide fino ad un pennello che R2 aprí grazie ad uno dei suoi gadget incorporati, scoprendo un vano  del quale Padmé non era a conoscenza.

Dentro vi erano dei vestiti, chiaramente più pesanti della divisa che la ex senatrice portava.

-E questi?

R2 cinguettò e Padmé sorrise ringraziando mentalmente la regina di Alderaan.

Angolo Autrice : Sperando che i problemi tecnici di Wattpad siano stati riparati, ecco il nuovo capitolo di nuovo dedicato a Padmé :) spero vi piaccia :)

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