Capitolo 24

Nonostante Sara avesse voluto iniziare a leggere il diario di Padmé subito, qualcosa la fermò e quel qualcosa erano i libri che aveva trovato nella stessa stanza dove era custodito il diario.

Infatti, la ragazza aveva iniziato a sfogliare quei libri e li aveva trovati molto interessanti, ma più interessanti dei libri erano le note che Padmé aveva scritto ai lati di alcuni paragrafi.

I testi erano antichi, molto antichi, alcuni scritti da Jedi, altri da Sith, altri ancora da eminenti studiosi della Forza non appartenenti a nessuno dei due ordini.

Vi erano inoltre grossi manuali di storia che narravano le origini di entrambi gli ordini, alcuni parlavano addirittura dell'antico Impero Sith e della sua caduta.

Padmé li aveva repereriti chissà in quale angolo remoto della galassia, e li aveva portati in quel luogo, che lei probabilmente considerava il più sicuro dell'intero universo e li aveva studiati.

Forse stava cercando risposte sulla morte del marito o sul piano di Palpatine oppure di niente di tutto questo.

Sara non lo sapeva, ma forse, le rispose ad alcune sue domande si trovavano proprio dentro quegli antichi tomi.

Un paragrafo in particolare aveva colpito Sara, Padmé aveva scritto parecchie note su quel paragrafo, come se avesse molto su cui riflettere e la giovane non ci mise molto a comprendere il motivo.

Quella parte parlava dei fantasmi di Forza e di come si manifestavano agli occhi dei vivi.

Sara avrebbe voluto leggerlo subito, ma la curiosità sui fantasmi di Forza si mescolava a quella di scorpire il resto della storia narrata da Padmé nel suo diario.

Decise che prima avrebbe letto il diario di Padmé e poi che si sarebbe concentrata sui libri che la regina aveva nascosto in quella nicchia.

Sara si sedette al tavolo e aprí il diario.

Lo sfogliò dal fondo fino al principio, osservando quelle fitte righe nere, scritte fitte fitte, con tanto di appunti o sottolineature.

Vi erano anche dei disegni fatti a carboncino, ma Sara non si fermò ad osservarli, lo avrebbe fatto quando ci sarebbe arrivata.

Il diario partiva qualche tempo dopo la nascita dei gemelli, e Sara si mise a leggere incuriosita.

Anakin, i piccoli mi rendono sempre più orgogliosa, adesso hanno iniziato a camminare, e ho scoperto che non solo Luke ha preso il mio carattere, ma anche che Leia ha la tua stessa testardaggine.
Da vedere insieme sono bellissimi, anche se molte volte li devo dividere perché litigano, ma quando fanno i bravi sono i bambini migliori della galassia.
Sola mi sta aiutando con i piccoli, con lei ci sono sempre le bambine e io sono felice che i nostri figli possano avere contatti con altri bambini, nonostante tutto.
Eppure sento che ci sono tante cose che posso fare, anche se per tutta la galassia sono morta.
Padmé Amidala è morta, non Padmé Naberrie Skywalker.
La senatrice non esiste più, non la donna che sono.
Posso dire che è caduta una maschera.
Come ben sai, amore mio, io non posso stare a guardare mentre la galassia sprofonda sempre di più nell'oscurità. Devo per forza fare qualcosa, devo tornare assolutamente su Coruscant.
So già cosa mi diresti se fossi ancora con me, che è pericoloso e che dovrei pensare ai nostri figli, ed è quello che faccio, voglio che crescano in una galassia libera dal giogo imperiale.
Palpatine è un Sith e io devo scoprire tutto quello che c'è da sapere su quell'ordine, ma anche sui Jedi, anche perché ho la netta sensazione che i due ordini siano in qualche modo legati, forse da origini comuni, ma questo nemmeno tu, Ani, lo sapevo. La storia dei Jedi non veniva raccontata perché non vi era tempo quando tu eri un Padawan, all'ordine servivano guerrieri, non vi era tempo per imparare la storia e la filosofia.
No, vi era una guerra da combattere.
Adesso devo andare, Leia si è svegliata ed è meglio che vada a calmarla prima che svegli anche Luke.
Ti aggiornerò il prima possibile.

Per sempre tua

Padmé

Sara staccò gli occhi dalla pagina leggermente frastornata.

I diari erano diventati una sorta di resoconto che la regina scriveva al suo amatissimo sposo morto come se un giorno lui avesse potuto leggerli.

E in quelle pagine vi era impresso tutto, i riti di famiglia, i profumi di Naboo, le sensazioni, i giochi dei bambini, i progetti di Padmé sul futuro, che non comprendevano altri uomini, ma solo la restaurazione della democrazia nella galassia.

Inoltre quello che aveva colpito Sara era il fatto che Padmé aveva detto che Amidala era morta, come se parlasse di un'altra persona non di sé stessa.

Come se Amidala fosse solo un modo per essere conosciuta pubblicamente, ma per le persone che lei amava era solo Padmé Naberrie Skywalker e ora rimarcava la sua vera identità usando il cognome di suo marito, come una donna qualsiasi nella galassia.

Vi era però un altro passaggio che aveva incuriosito Sara.

Padmé scriveva che a darle una mano vi era anche sua sorella la stava aiutando a badare ai gemelli, e con lei vi erano sempre Ryoo e Pooja, ma la, senatrice aveva detto che sospettava che la zia fosse viva quando si erano incontrate la prima volta.

Pooja le aveva mentito, ma per quale motivo?

Sara doveva arrivare in fondo a quella storia, il prima possibile.

-Non prendetela con Pooja, se non ti ha detto la verità è solo perché aveva fatto una promessa a Padmé dopo essere diventata senatrice. - la voce di Anakin la fece sobbalzare.

-Sire Anakin! Non comparite così all'improvviso! Mi avete spaventata! - sbuffò la ragazza notando che lo spirito di Anakin se la stava ridendo bellamente alle sue spalle appoggiato ad una parete.

-Scusa. - l'uomo le si avvicinò e Sara si sentí avvampare.

Cavolo! Non poteva innamorarsi di Anakin!

Era morto, ma, soprattutto, sposato!

-Posso sapere per quale motivo continui a rinnegare la tua femminilità? Cos'hai contro il fatto che sei una donna? - domandò Anakin.

Sara rimase interdetta, non sapeva cosa rispondere.

-Non rinnego il fatto di  essere una donna, vorrei soltanto essere accettata per quello che sono. Una ragazza che non ama le frivolezze femminili, ho sempre detestato il fatto che mia madre mi mettesse a paragone con le altre ragazze. È così sbagliato voler essere semplicemente diversa, e non come gli altri vogliono che si sia? - domandò la giovane fissando l'uomo.

Anakin rise, come se si fosse aspettato quella risposta.

-Era proprio quello che mi aspettavo da te -

-E allora se ve lo aspettavate perché mi avete fatto quella domanda? - volle sapere Sara.

Anakin scosse le spalle senza smettere di sorridere.

Oh Forza, quanto è bello tuo figlio? Fu il pensiero di Sara, sperando che Anakin non sentisse quelle frasi.

-Non ti sei chiesta come mai tu puoi vedermi e gli altri no? - chiese Anakin.

Sara sobbalzó. Non ci aveva mai fatto caso.

-A parte il mio angelo adorato, i miei figli, Obi-Wan e Yoda nessun altro può vedermi.

-E qual è la spiegazione? -

-La spiegazione, mia cara, è che tu sei sensibile alla Forza - concluse Anakin.

Sara avrebbe voluto ridere.

-Sire Anakin, ma ne siete sicuro? È impossibile, non vi sono Jedi nella mia famiglia - ridacchiò la giovane.

Anakin a quel punto si avvicinò togliendole una ciocca scura dall'occhio destro e Sara avvampò ancora di più.

-Non serve essere Jedi per essere sensibili alla Forza e non è necessario essere Sith. È questo il motivo per cui riesci a vedermi - rispose Anakin.

-Io sento che devo scoprire la verità su di voi e su Padmé, ma so che non ho molto tempo - dichiarò la ragazza.

-Ed è così, ci sono altre forze che agiscono nella galassia, a parte la volontà di Palpatine. Ti assicuro che lui ha sospetti. Sospetti riguardo al fatto che Padmé sia ancora viva. Io la proteggerò a costo di svanire per sempre. - affermò Anakin, poi le afferrò le mani e la guardò.

-Una volta che l'avrai trovata ti prego stalle vicino, ha bisogno di qualcuno che le stia accanto, io posso esserlo solo in sogno.

Detto questo il giovane scomparve, lasciando Sara di nuovo sola.

Angolo Autrice : Nuovo capitolo :) spero vi piaccia, nuova interazione tra Anakin e Sara e temo che la nostra protagonista si stia innamorando di lui 😎😎😎😎😎 fatemi sapere cosa ne pensate :)

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