Capitolo 120

-Tornerà - fu l'unica cosa che disse Sara il giorno dopo mentre camminava, insieme a Luke lungo i corridoi che portavano all'ufficio di Pooja.

-Ci deve solo provare - affermò Luke stringendo la mano della giovane.

-Farà di tutto pur di metterci i bastoni tra le ruote, per questo devo tornare su Naboo, lì è casa mia e so bene come muovermi, il problema è che non so dove andare, poiché la casa di mia madre non è esattamente un posto segreto, e penso che sarebbe il primo posto dove andrebbero a cercarmi. - dichiarò Sara fermandosi di fronte alla porta dell'ufficio di Pooja.

La porta si aprí e venne ad accoglierla una degli addetti alla sicurezza alla senatrice.

Da quando avevano scoperto che Sara voleva fare campagna elettorale per diventare regina di Naboo, Pooja aveva sollevato la ragazza da ogni incarico, affinché potesse prepararsi al meglio.

La giovane aveva rinunciato ai suoi soliti look mascolini in favore di un abito più femminile.

Le Ancelle di Pooja avevano rivoluzionato il guardaroba di Sara, asserendo che una futura regina doveva abituarsi agli abiti, a volte molto ingombranti che il protocollo reale imponeva.

E Sara aveva dovuto dar loro ragione.

Tanto che, quella mattina Ellé si era presentata presso l'appartamento di Leia, per dare una mano a Sara, perché la ragazza continuava a sostenere di non capirci nulla in fatto di moda, e l'ancella aveva riso davanti a quella confessione.

Sia Luke che Sara avevano deciso di non dire niente riguardo all'attacco di Hask ai loro danni, avevano convenuto che ne avrebbero parlato direttamente con la senatrice.

Sia Ellé che tutte le altre ancelle erano convinte che Sara avesse tutte le carte in regola per essere eletta regina, ma la ragazza tentava di mantenere i piedi per terra per evitare inutili illusioni, non era mai stata una persona che si faceva film mentali, anzi lei era certa che Dalné sarebbe uscita vincitrice dalle elezioni.

L'abito che Sara indossava comprendeva una sottoveste marrone, sopra la quale vi era un soprabito verde arruffato, un pesante mantello marrone completava l'abbigliamento della giovane.

Ellé aveva avvolto le trecce di Sara intorno alla testa in un modo che ricordava la corona della regina Breha, anche se i capelli della giovane erano tenuti in posizione solo con spilli.

Sara aveva rifiutato di indossare ogni genere di gioiello, nonostante tutto appena Luke l'aveva vista era rimasto senza fiato mormorando un semplice sei bellissima che aveva fatto avvampare Sara.

-Sara! Luke! Cosa ci fate qui? - domandò Pooja andando verso di loro e abbracciandoli.

-Ciao, Pooja. Dobbiamo parlarti - dichiarò Luke con aria seria e questo fece capire alla senatrice che doveva essere successo qualcosa.

-Prego, sedetevi - Pooja fece loro cenno di accomodarsi sulle sedie che si trovavano dall'altra parte della scrivania.

I due ragazzi si accomodarono, e Sara cercò la mano di Luke che gliela strinse.

-Cosa è successo, ragazzi? Sembrate scossi - domandò la senatrice con aria preoccupata.

-Ieri sera siamo stati attaccati. Un lealista imperiale è riuscito a superare la sicurezza e a entrare nell'appartamento, se non avessimo avuto i riflessi pronti, non saremmo qui - spiegò Sara stringendo ancora di più la mano di Luke.

Pooja si appoggiò allo schienale della sedia, cercando di non sembrare più sconvolta di quanto in realtà era.

-Se hanno superato la sicurezza messa a disposizione degli Organa, allora Coruscant non è più un posto sicuro per voi, dovete lasciare immediatamente la capitale. Tu non sei più una persona normale, Sara. Le voci sul fatto che hai avuto un ruolo chiave nella morte di Palpatine, ti rendono una specie di eroina per il nostro popolo. Quindi pensavo di mandare sia te che Luke nella regione dei laghi, a Varykino. La zia è d'accordo, lì sarete al sicuro e dubito che vi possano trovare - affermò Pooja.

Sara non pensava che qualcuno potesse pensare a lei come ad una eroina, non lo aveva mai preso in considerazione.

Aveva sempre fatto quello che riteneva opportuno, senza badare a cosa pensava la gente.

Stava imparando ad avere fiducia in sé stessa, cosa che le era sempre mancata, forse perché Zahira aveva sempre cercato di tenerla sotto controllo, perché la paura la paura che anche Sara potesse morire come Adam terorizzava la donna.

-Era proprio quello che volevo chiederti, se potevo tornare su Naboo. -

-Direi che è una buona idea, nessuno penserebbe mai che tu torni a casa in un momento come questo. - intervenne in quel momento Padmé, comparendo sulla soglia dell'ufficio della nipote.

La donna si avvicinò poggiando le mani sulle spalle dei ragazzi.

-Il lealista imperiale che vi ha attaccato, era Hask, vero? - domandò Padmé seria.

Sara annuì.

-Era venuto per me, è ossessionato da me, ma non comprendo il perché, visto che ha sempre detto che per lui ero solo una nullità - spiegò Sara.

Pooja guardò sua zia, la quale sembrava riflettere su quelle parole.

-È probabile che Hask provi veramente dei sentimenti per te, ma, dato che tu lo hai rifiutato più volte, ha cercato di farti sentire una nullità, forse sperava che così tu iniziassi a provare qualcosa per lui - affermò Padmé seria.

-Per questo devo lasciare Coruscant, non penso che mi verrà a cercare su Naboo -

-Solo una cosa, come passeremo inosservati? - domandò Luke, da un certo punto di vista si sentiva responsabile per la sicurezza di Sara.

Era la sua fidanzata, accidenti! Non poteva permettere che Hask si avvicinasse di nuovo a Sara, non voleva che lei soffrisse ancora.

Aveva già sofferto a sufficienza.

-Useremo un comune trasporto, non navi registrate, così viaggeremo in incognito. Così nessuno sospetterà che hai lasciato la capitale - affermò Padmé con tono pratico.

-Non penso che all'opinione pubblica interessi molto di quello che faccio. Non ricopro un ruolo pubblico, la galassia avrà altro a cui pensare, vista la fine della guerra - Sara era certa che a nessuno, a parte Hask, interessava cosa faceva lei.

-A dire il vero non è così. Sei ufficialmente una candidata al trono di Naboo, questo vuol dire che ricopri un ruolo pubblico, anche se le candidature non sono state ancora rese pubbliche, quindi la tua sicurezza ora è più importante che mai - intervenne Pooja, la quale poteva vantarsi di essere sempre ben informata su ogni cosa.

Sara rimase un po' perolessa, conosceva il mondo politico, ma forse non così bene come credeva, aveva bisogno di un buon mentore o avrebbe fatto un errore dietro all'altro.

-Io verrò con voi - dichiarò Padmé.

Sara sorrise, rendendosi conto che la sua vita stava lentamente cambiando.

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