Capitolo 12
Sara tornò nella stanza con in mano i diari di Padmé, e li consegnò alle donne lì presenti.
-Forse abbiamo la soluzione sotto il naso e non c'è ne siamo accorte - dichiarò Sara.
-Ma siamo sicuri che la senatrice abbia scritto tutto nei suoi diari? Voglio dire, magari aveva previsto che qualcuno avrebbe letto i suoi scritti. - affermò Rabé.
-Per quanto Padmé fosse una donna prudente dubito che avesse preso certe precauzioni riguardo i suoi diari, anche perché chi andrebbe a leggere questi scritti? - domandò Sabé, ma il tono della sua voce era volutamente ironico.
Sara annuì. Sabé aveva ragione. Nessuno sarebbe andato a guardare tra quelle pagine, anche perché nessuno era a conoscenza della loro esistenza.
E non c'era da sottovalutare il fatto che fossero i diari di una donna e che quindi nessun uomo li avrebbe mai consultati.
-Posso farvi una domanda : perché secondo voi la senatrice avrebbe usato dei quaderni di carta, perché non usare un datapad o un computer? - Zahira ruppe il silenzio che era sceso nella stanza, il quale era interrotto solo dallo sfogliare delle pagine.
La domanda di Zahira però ebbe il potere di far cessare anche quell'unico rumore.
-Forse ho un'idea io. I computer o i datapad sono facili da reperire e sono anche facili da leggere perché non si possono usare scritture particolarmente criptiche perché impostate sull'idoma comune, mentre dei diari tradizionali sono difficili da reperire, facili da nascondere, non soffrono l'umidità se ben chiusi in una cassetta, come è successo, poi si può usare ogni genere di scrittura. Padmé era una donna intelligente ed era praticamente certa che nessuno avrebbe mai pensato o sospettato che lei fosse una persona che teneva un diario. - la spiegazione di Sabé non faceva una piega.
E Sara la trovò coerente con il genere di persona che doveva essere stata Padmé Amidala.
Una donna forte, coraggiosa, risoluta e combattiva in politica, quando dolce e amorevole nel privato, come dimostravano le pagine dedicate ad Anakin.
Sara non pensava che si potesse amare una persona così tanto come Padmé doveva aver amato Anakin e viceversa, poiché la ragazza aveva trovato pagine e pagine che descrivevano nei minimi dettagli quei piccoli sprazzi di vita coniugale che i due riuscivano a strappare alla vita pubblica.
Doveva essere veramente difficile riuscire a tenere nascosta una relazione e Sara non osava immaginare la sofferenza di entrambi nel non poter, magari, stringersi la mano in pubblico, non poter dire a nessuno di essere marito e moglie, di dover sopportare proposte di matrimonio indesiderate, come a Padmé era successo spesso.
Il diario che la ragazza stava sfogliando parlava delle guerre dei cloni.
Padmé scriveva della sua frustrazione riguardante il fatto di non essere riuscita a evitare la creazione dell'esercito e quindi dello scoppio del conflitto.
Della consapevolezza che la situazione economica stesse peggiorando di giorno in giorno, della paura e della violenza che si respirava per le strade insieme all'aria.
Del sospetto che nutriva nei confronti di Palpatine e del fatto che, secondo lei, gli Jedi avessero imboccato una via che li avrebbe portati alla distruzione.
Vi era una pagina scritta con l'inchiostro rosso e le parole sembravano scritte da qualcuno che era o molto arrabbiato o molto nervoso.
In quelle pagine, che erano circa cinque, Padmé descriveva dell'accusa infamante che era caduta su Ahsoka, il cui nome ricordava qualcosa a Sara ma non ne era certa.
La torguta era stata accusata di aver causato un attentato al Tempio Jedi, di aver ucciso una prigioniera la quale aveva confessato di essere stata l'esecutrice materiale del gesto.
Inoltre la giovane era anche accusata di aver ucciso due cloni durante la fuga dal carcere.
Padmé scriveva che a lei sembrava impossibile che Ahsoka potesse compiere delle azioni tanto deplorevoli, anche perché i video mostrati erano privi di audio e quindi era difficile capire se fosse veramente così.
No, Padmé era certa che doveva esserci qualcosa sotto.
Sembrava quasi che sia gli ufficiali che Palpatine fossero d'accordo sul far cadere questa accusa sugli Jedi così da ridurne il prestigio, già ridotto dalla mal gestione dei Cavalieri per quanto riguardava la loro guida dell'esercito.
Forse era così. E a Sara non parve per niente strano quel ragionamento.
Inoltre, Padmé scriveva, che se Ahsoka fosse stata ritenuta colpevole la pena inflitta poteva essere addirittura la morte.
Era evidente che la regina volesse molto bene alla torguta e che la conoscesse bene, molto bene, doveva essere legata ad Anakin in qualche modo.
Sara voltò la pagina e vi trovò delle righe scritte con l'inchiostro viola.
Un colore veramente strano, non aveva mai usato il viola per scrivere, aveva usato sempre il blu, il giallo, il rosso, il verde, l'azzurro, e il nero ma mai il viola.
Che avesse una qualche simbologia?
Possibile.
Sara non dette retta a quello che le ancelle e sua madre si stavano dicendo, perché forse aveva trovato quello che stava cercando.
Anche qui, come nel caso delle pagine che trattavano della morte di Cordé vi erano impronte di lacrime.
Tante lacrime, praticamente ogni paragrafo era contrassegnato dall'impronta di una lacrima, sembrava che Padmé fosse lacerata dal dolore, doveva essere successo qualcosa di grave, molto grave.
... Non so nemmeno come comonciare, forse non voglio nemmeno cominciare o meglio, continuare a vivere, non dopo quello che è successo.
Come posso andare avanti?
Come posso continuare a lottare ora che l'ho perso per sempre?
Perché la Forza non ha preso la mia di vita anziché la sua?
Perché?
Anakin, amore mio, cosa devo fare?
Senza di te non so più che direzione prendere.
Vorrei soltanto chiudere gli occhi e non riaprirli mai più, perché tu non sei più con me.
Non dimenticherò mai quello che è successo e vederti spirare tra le mie braccia è stato il dolore più grande che avessi mai provato. Una parte del mio cuore e della mia anima è volata via con te.
Perderti, amore mio, è stato tremendo e non riesco nemmeno a scrivere su questa pagina quello che provo perché è troppo confuso.
Vorrei solo piangere.
In questo momento non sono Padmé Amidala, ma Padmé Skywalker, tua moglie, o meglio la vedova.
Tu sei e sarai sempre mio marito, non vi sarà altro uomo nella mia vita.
So che non vorresti vedermi in questo stato, che di noi sono sempre stata io la più forte, ma questo perché c'eri tu a equilibrare la mia vita.
Ho deciso che tornerò su Naboo, su Coruscant non vi è più bisogno di me, perché Palpatine ha ormai fondato un impero e il senato perderà presto quel poco di potere che gli è rimasto.
Di questo ne sono sicura.
Per evitare che qualcuno possa insospettirsi riguardo la mia gravidanza andrò a partorire su Polis Massa, dove nessuno verrà a cercarmi, poi tornerò a casa, su Naboo.
Proteggerò nostro figlio a costo di morire.
Mi nasconderò a Varikyno per un po' dove crescerò nostro figlio.
Da questo momento Padmé Amidala non esiste più.
Angolo Autrice : DU DU DUN nuovo capitolo con qualche rivelazione shock in più 😝😝😝😝😏😏😏 spero vi piaccia 😉😉😉
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top