Capitolo 117

Leia aveva pensato a tutto, per permettere a suo fratello e a Sara di stare un attimo da soli aveva messo loro a disposizione l'intero alloggio di solito riservato a lei quando era su Coruscant.

Quella sera infatti Luke fissava lo skyline di Coruscant, conscio dell'enorme cambiamento che era in corso nella galassia, ma anche del favore che doveva restituire alla sorella visto che gli aveva "prestato" l'appartamento.

-Leia dovrà dirmi quanto vuole di affitto, penso che glielo pagherò a rate - dichiarò Sara raggiungendo il ragazzo sul balcone.

Luke ridacchiò a quelle parole mentre Sara si appoggiava la parapetto del balcone guardando oltre.

La ragazza non aveva rinunciato al suo look mascolino, ma Luke sapeva che Sara sapeva essere anche molto femminile quando voleva, solo non bisognava forzarla a essere ciò che non era, Luke lo aveva imparato conoscendola in quei mesi e si chiedeva come fosse possibile che Zahira non lo avesse capito.

-Non ti chiederebbe mai l'affitto - affermò Luke quasi scandalizzato.

-Le devo un favore dunque, anche se non ho la più pallida idea di come ripagarla per la gentilezza, come ci si sdebita con una principessa? - domandò Sara che non aveva abbandonato il tono scherzoso, ma Luke era certo che la giovane stava veramente pensando a come sdebitarsi con Leia.

-Lo ha fatto perché voleva, non devi sentirti in debito -

-Lo so, ma non sono mai stata abituata ad avere senza poter contraccambiare quindi troverò qualcosa da fare per ringraziare Leia. - dichiarò la ragazza con un sorriso.

Luke ricambiò il sorriso cingendo i fianchi della giovane attirandola a sé, erano successe tante cose da quando tutto era cominciato, non pensava che ora tutto fosse finito, o forse quella non era una fine, ma un nuovo inizio.

La galassia avrebbe avuto bisogno di tempo per imparare di nuovo a essere libera, al fatto di non temere ritorsioni da parte di un governo centrale.

-Quando ho trovato il primo indizio nel carillon non pensavo che sarei arrivata fin qui, non pensavo di incontrare così tante persone e nemmeno che mi sarei fidanzata e che fossi rimasta incinta - dichiarò lei e Luke annuì.

-Posso dire che anche per me è la stessa cosa, non pensavo che mi sarei fidanzato e che sarei diventato padre così presto, se me lo avessero detto qualche mese fa, non ci avrei creduto - Luke sfiorò le chiome castane di Sara, chiedendosi un sacco di cose delle quali però non se la sentiva di parlare.

-Dovresti provare a scrivere quando senti di non voler parlare con nessuno perché hai troppa confusione dentro di te - sorrise Sara e Luke si chiese se la ragazza gli avesse per caso letto il pensiero.

-Leggi la mente, adesso? - domandò il ragazzo.

-No - rispose lei dandogli un bacio sulle labbra.

-Ma il linguaggio del corpo non può mentire e anche se non ti sei mosso di un centimetro ci sono gesti involontari che compiamo, i quali, a volte suggeriscono cosa ci sta passando per la testa - spiegò Sara.

-Anche questo lo hai imparato dalle ancelle?

-Rabé è la numero uno sotto questo punto di vista - Sara si staccò un attimo da Luke sospirando.

-Sembri preoccupata -

-È il futuro a preoccuparmi, abbiamo vinto la guerra, ma qualcosa mi dice che non è finita. -

Luke la abbracciò da dietro appoggiando la testa alla spalla della giovane.

-Cerca di non pensarci, va bene? Direi che abbiamo già abbastanza preoccupazioni, per il futuro, non credi? Prima di tutto stiamo per diventare genitori - ridacchiò Luke.

Sara a quel punto rise.

Una risata spontanea e cristallina come Luke non ne aveva mai sentite, forse perché da quando si erano conosciuti avevano dovuto sempre correre da un posto all'altro e non avevano mai apprezzato veramente la quotidianità, forse perché nessuno dei due aveva pensato che si sarebbero innamorati uno dell'altra.

Luke era rimasto affascinato da Sara, quando l'aveva incontrata la prima volta su Alderaan quando, insieme a Leia, stava cercando di risolvere l'enigma dello scrigno lasciato da Padmé e che lui e la gemella avevano provato ad aprire in tutti i modi, ma senza successo.

Sara ci aveva messo un po', ma alla fine ci era riuscita.

Luke aveva avuto delle cottarelle in passato, ma non pensava che si sarebbe mai innamorato davvero, anche perché non ci aveva mai pensato.

Padmé non aveva mai pressato i gemelli affinché trovassero un partner anche perché erano molto giovani e la ex senatrice non voleva che la loro vita, già complicata di suo, si complicasse ancora di più.

Eppure Luke ci era cascato, certo ci era voluto un po' prima che capisse cosa provava per Sara, inoltre non poteva essere certo che lei provasse le stesse cose per lui, inoltre vi era il fatto che la ragazza era infatuata di Anakin.

-Voglio che tu sappia una cosa Luke, non ho mai pensato a te come ad un sostituto di Sire Anakin. Mi sono innamorata di te per la persona che sei non per il cognome che porti. - quelle parole distrassero Luke dai suoi pensieri.

Doveva ammettere che all'inizio aveva pensato che Sara si interessasse a lui solo per la sua somiglianza con Anakin, forse anche la ragazza era molto confusa, riguardo ai suoi sentimenti.

-Non ho mai pensato questo - dichiarò il ragazzo.

Lei strinse la mano che il giovane aveva appoggiato sul suo ventre e affermò :

-Non mentire, Luke, so che lo hai pensato, ne avresti avuto tutto il diritto, avevo una confusione tremenda, credevo di essere innamorata di Anakin, ma a dire la verità era una sorta di infatuazione, forse è normale che alla nostra età si sia attratti da qualcuno di più grande. - sospirò Sara.

Non voleva sembrava noiosa, forse lo era, forse era il caso di non dire altro, era fin troppo brava a rovinare i momenti belli, come quello ad esempio.

-Scusami - la ragazza si divincolò dalla stretta rassicurante di Luke e rientrò in casa.

-Seguila, ha bisogno di te - dichiarò Anakin comparendo al fianco del figlio.

-Perché continua a pensare di essere sbagliata? Non è così! È fantastica - domandò il ragazzo guardando il padre.

-Penso siano residui di quando era più piccola - rispose Anakin.

Luke si appoggiò alla balaustra del balcone osservando la porta finestra dove Sara era scomparsa.

-Cosa devo fare, papà? - chiese ancora il ragazzo.

-Sii semplicemente te stesso, Luke, lei ha bisogno di te.

-Tu come facevi con la mamma?

-Era più lei che consolava me, che io che consolavo lei. Ma non c'è un vero manuale per capire come ci si comporta in certe occasioni, figlio mio. - Anakin dette una piccola spinta al figlio verso la porta.

-Vai, coraggio.

Luke seguí il consiglio del padre e rientrò in casa.

Sara era seduta sul divano con la testa tra le mani e stava dicendo che era capace solo di rovinare ogni momento    tranquillo.

-Ehi, ehi non sono arrabbiato - Luke si inginocchiò per essere all'altezza della ragazza.

-Scusa, scusa, scusa - fu l'unica cosa riuscì a dire Sara.

Luke le afferrò le mani, la ragazza tremava.

-Per cosa ti stai scusando, Sara? Non hai fatto nulla di male - rispose Luke senza perdere la calma.

-È possibile che io non riesca mai a godermi un momento tranquillo? Perché penso sempre che prima o poi finirà anche quel momento felice?

Luke non ci mise molto a capire il perché.

Per tutta la vita Sara aveva vissuto con la paura di perdere le persone che amava, cosa che era successa con la morte di Zahira.

-Guardami, avanti guardami - solo in quel momento la ragazza incrociò lo sguardo con gli occhi azzurri di Luke.

-Io sono qui, non me ne vado. Mi dovranno uccidere per separarmi da te, capito? - Luke le accarezzò il viso di porcellana.

-Luke...

-Ssh - il ragazzo le poggiò un dito sulle labbra zittendola con dolcezza.

-Ti amo - furono le uniche parole che disse Luke prima di baciarla.

Sara lo lasciò fare, stringendosi a lui, come mai aveva fatto con nessuno.

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