Capitolo 116
Dalné era esausta, si afflosciò sul tavolo da lavoro della sala del trono cercando di chiamare a raccolta le ultime energie che le rimanevano.
Erano passati tre giorni dall'ultima battaglia per la liberazione di Naboo e, da quel momento, non si era fermata.
Vi era un sacco di lavoro da sbrigare, vi erano i caduti da seppellire, feriti da curare, un'economia da rimettere in piedi.
La regina si era fermata giusto il tempo per ricevere delle cure per le sue ferite e poi si era messa lavoro con tutte le energie che era riuscita a trovare dentro di sé, finalmente dopo quasi due anni di mandato, poteva dire di poter fare qualcosa di veramente importante per il suo pianeta, stava effettivamente governando, come avrebbe voluto fare fin da quando era stata eletta.
Il problema era che, secondo Sabé, Dalné stava esagerando con il lavoro, tanto che la ex ancella paragonava la giovane regina a Padmé quando anch'ella ricopriva la stessa posizione.
La giustificazione che Dalné trovava era che aveva solo sei mesi di mandato per consegnare al suo successore un pianeta migliore.
Sabé però sapeva quanto lungo era il processo di ricostruzione, inoltre c'è ne sarebbe voluto ancora di più per sconfiggere i rimasugli imperiali che infestavano la galassia.
Dalné lo sapeva, mentre fissava la olomappa che le brillava davanti agli occhi, dove vi erano segnate in rosso le aree da ricostruire, ed erano tante soltanto a Theed, sarebbe stata sveglia anche di notte pur di riportare la capitale al suo antico splendore.
Il sole stava tramontando, si appoggiò allo schienale del trono, ma stanchezza era tanta, ma non poteva permettersi il lusso di riposare.
Tutti si stavano dando da fare e la regina non poteva certamente essere da meno.
-Impegnarsi per la causa è un bene, ma siete comunque un essere umano e dovete anche riposare. È tutto il giorno che lavorate - affermò in quel momento Sabé entrando nella stanza.
Delle vistose fasciature coprivano i fianchi dell'ancella, così come una benda le stringeva il braccio sinistro, eppure sembrava che Sabé non avesse perso la consueta energia, così come tutte le sue compagne.
-Sabé. Come stai? - Dalné si rimise dritta, cercando di non sembrare così esausta, cosa che in realtà era.
Ma dubitava che Sabé cadesse nel suo tranello e infatti l'ancella non ci cadde.
-Io sto bene, ma voi nemmeno un po' - rispose l'ancella con tono critico.
-Sto benissimo! - affermò la giovane tentando di fare la forte e di tenere gli occhi aperti, quanto desiderava poter dormire anche solo per mezz'ora.
-Sí, certo. Voi avete la stessa età di mia figlia, e la sua stessa testardaggine! Voi adolescenti pensate di avere energie infinite, ma prima o poi crollate, sono tre sere che non vi concedete più di un'ora di sonno. Ed è tutto il giorno che correte da una parte all'altra della città, facendo tutto il possibile, nessuno può arrabbiarsi se andate a dormire dopo il tramonto - dichiarò Sabé con il tono tipico di una madre che rimprovera la figlia.
Dalné rimase sorpresa, non pensava che una donna come Sabé avesse avuto una figlia, si domandava dove fosse questa ragazza e se stesse bene.
-Tua figlia sta bene? - volle sapere la regina, forse per deviare l'attenzione da sé.
-Ancora non ho notizie da Coruscant, ma se stesse male, lo saprei. - rispose Sabé che però aveva tutte le intenzioni di non farsi distrarre dal goffo tentativo della regina.
-Come mai è su Coruscant? - chiese ancora Dalné, sinceramente curiosa sul destino di quella ragazza.
-È un'ancella della senatrice Naberrie, ma adesso basta con le chiacchiere, tornate nelle vostre stanze e riposate, penseremo noi al resto - rispose Sabé.
-Non posso lasciare niente di incompiuto - rispose testarda Dalné, nonostante la stanchezza sapeva di non aver ancora finito, ma Sabé era determinata.
-Per oggi avete fatto abbastanza, nessuno potrà mai rimproverarvi, perché state facendo il massimo -
Dalné a quel punto dovette darle ragione, non poteva certamente continuare a reggersi in piedi solo per la forza della disperazione, comprendeva che era necessario che lei fosse lucida.
Si alzò dalla sedia e uscì a grandi passi dalla sala del trono, tornando verso l'appartamento reale con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
Sabé osservava la regina allontarsi e pensò che avrebbe tanto voluto che Sara fosse lì con lei e Tonra.
In quel momento il suo comlink iniziò a suonare, e Sabé lo estrasse dalla tasca, sperando di ricevere buone notizie.
Il numero era quello di Padmé.
-Notizie da Coruscant? - la voce era quella di Tonra e Sabé si trovò a sobbalzare, non si era accorta di non essere sola.
-Sembra di sì -
-Allora cosa aspetti? Rispondi - la incoraggiò Tonra.
Sabé accettò la chiamata e subito comparve davanti a loro la figura olografia di Padmé.
-Sabé! Tonra! Come state? - domandò Padmé con un sorriso sulle labbra.
Era da parecchio tempo che Sabé non vedeva un sorriso spontaneo comparire sulle labbra della sua amica e la cosa la sollevava.
-Noi benissimo, e tu? E Sara? - domandò Sabé.
Padmé tentennò un attimo, e Sabé temette che potesse essere successo qualcosa a sua figlia, stava per chiedere delucidazioni a Padmé, quando la ex senatrice riprese a parlare :
-Sara sta bene, tranquilla - le sorrise Padmé, ma Sabé era certa che ci fosse qualcosa in più che la sua amica non le stava dicendo.
-Padmé cosa ci stai nascondendo? - intervenne Tonra, non potendo vedere il rossore presente sulle guance di Padmé.
La ex senatrice non sapeva se dare la notizia della gravidanza di Sara in quel momento o aspettare che Sabé tornasse su Coruscant, ma probabilmente Sara avrebbe voluto dare la notizia lei di persona alla madre.
-Aspettate un attimo - Padmé scomparve per un attimo dal campo visivo di Torna e Sabé per poi ricomparire con Sara di fianco.
-Sara! - Sabé avrebbe voluto abbracciare la figlia, ma non era possibile, vista la distanza tra Coruscant e Naboo.
-Ciao, mamma, ciao papà - sorrise Sara, le sembrava strano pensare a Torna e Sabé come i suoi genitori, ma era così e non poteva essere più felice di vedere che stavano bene entrambi.
Torna aveva un braccio al collo, Sabé era ferita ai fianchi ma stavano bene entrambi e questo non poteva che rallegrare Sara.
-Come stai, tesoro? Hai l'aria stanca - affermò Sabé, che nonostante fossero in comunicazione olografica riusciva comunque a capire come stesse la figlia.
-Sto bene... - Sara fece una pausa lanciando uno sguardo a Padmé che però annuì.
-Volevo dirvelo di persona, ma non riesco a tenermelo per me ecco io...
Sabé pensava di averlo capito perché lei quello sguardo lo aveva già visto una volta.
-Sara cosa stai cercando di dirci? - domandò Tonra cingendo i fianchi di Sabé.
-Aspetto un bambino...da Luke - terminò la frase Sara, come se stesse trattenendo il fiato.
Sabé rimase un po' titubante, senza sapere come reagire, ma Tonra invece sì.
-Chissà perché immaginavo che ti saresti legata ad uno Skywalker. Però non immaginavo di diventare nonno così presto - affermò l'uomo ridacchiando.
Sabé rise davanti alla faccia allibita del suo compagno, certo non si aspettava di diventare nonna così presto, però non poteva dire di non essere felice, un po' di felicità se la meritava sua figlia.
-Ti prego, Sabé non mi uccidere - la voce di Luke si fece strada nella comunicazione.
L'ancella rise davanti a quella confessione, probabilmente il ragazzo temeva la reazione di Sabé quanto quella di Padmé.
-Sara dí a Luke che non lo voglio uccidere, certo non mi aspettavo di vedere mia figlia madre a diciotto anni, ma un bambino è un dono, non una colpa. E posso dire di essere felice per voi, e spero di vedervi di persona presto, tutti voi - affermò Sabé conteggiando anche Padmé in quel discorso.
-Beh dovremmo comunque tornare su Naboo, voglio correre per il mandato da regina e poi vorrei poter dare un ultimo saluto a Zahira. - la voce di Sara si incrinò al ricordo della sua madre adottiva.
Sabé annuì, avrebbe veramente voluto abbracciare Sara in quel momento.
-Ci rivedremo presto allora - intervenne Tonra sorridendo.
-Certo, non vedo l'ora - sorrise a sua volta Sara mentre Padmé la stringeva.
Quando la comunicazione terminò Tonra guardò Sabé sorridendo.
-Stiamo per diventare nonni -
-Sí, è una cosa bella, mi ci vorrà del tempo per accettare questa cosa, sono giovane per diventare nonna - dichiarò Sabé fingendosi indignata, in realtà era felice.
Dopo tanta morte, finalmente la vita.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo :) cosa ne pensate? 😉
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