Capitolo 115

Sara venne dimessa tre giorni dopo con la solenne promessa di non affaticarsi troppo vista la gravidanza in corso.

Luke tuttavia sapeva che la ragazza non sarebbe stata ferma un attimo, ormai aveva imparato a conoscerla.

-Tu lo sai che non starò ferma un secondo, vero? - domandò Sara mentre tornava verso l'appartamento di Pooja.

-Lo so, ma dovrò trovare il modo, altrimenti il dottore se la prenderà con me - dichiarò Luke.

-Tranquillo, non sarai solo, ti aiuteremo noi a tenere ferma Cordé - affermò Karté che sedeva di fianco a Moteé la quale pilotava lo speeder.

-Vi state tutti coalizzando contro di me - sbuffò Sara, comprendendo che non sarebbe stato facile sfuggire ai controlli delle sue compagne.

-Noi ci teniamo a te e non vogliamo che fai cavolate, ormai ti conosciamo, Cordé, non sei capace di stare ferma, hai sempre bisogno di tenere la mente occupata - affermò Moteé.

Sara annuì, sapeva quanto le sue compagne e non solo non volessero che lei si stancasse troppo, dopotutto era solo incinta non era malata, avrebbe dato una mano come poteva, anche perché adesso che la guerra stava finendo si sarebbero dovute indire nuove elezioni per il nuovo Cancelliere, il quale avrebbe avuto una bella gatta da pelare, visto il disastro in corso nella galassia.

La ragazza era inoltre preoccupata per Sabé, non aveva più avuto notizie di sua madre da quando aveva lasciato Dagobah, sperava che stesse bene, così come sperava di ricevere anche notizie da Ahsoka, visto che Sara aveva scoperto da Padmé che la torguta era partita per Naboo tre giorni prima.

Non sapeva di come fosse andata la battaglia su Naboo, inoltre Jyn era ancora sedata.

Arrivati all'appartamento di Pooja le ragazze e Luke trovarono Leia, Padmé e Pooja sedute sul divano che stavano discutendo.

-Siete arrivati - sorrise Pooja mentre Sara e Luke facevano il loro ingresso nel salotto.

Moteé e Karté invece si erano attardate con le altre in cucina e la Forza solo sapeva di cosa volevano parlare.

-Abbiamo ricevuto delle notizie incoraggianti da Naboo. Il pianeta è stato liberato, i rimasugli imperiali si sono arresi - sorrise Pooja, evidentemente sollevata dalla liberazione del suo pianeta natale.

-Tuttavia la situazione nel resto della galassia è difficile, bisogna indire immediatamente nuove elezioni, serve innanzitutto un governo unitario - continuò la senatrice di Naboo.

Sara però non era d'accordo, il governo imperiale avrebbe dovuto insegnare che troppo potere centralizzato portava solo male.

-Se posso permettermi, penso che un governo troppo centralizzato non sia la soluzione, servono certamente persone di fiducia che riferiscano direttamente al Cancelliere, ma è necessario che ogni pianeta sia indipendente, perché altrimenti arriveremo a fare gli stessi errori della Vecchia Repubblica. Dimostremmo che sedici anni di dittatura e sofferenze non sono serviti a niente. - affermò Sara, attirando tutte le attenzioni su di sé.

Pooja guardò Sara con ammirazione, non aveva mai guardato quella situazione dalla prospettiva che aveva illustrato l'ancella.

-Sara ha ragione, Pooja. Se promuoviamo un governo troppo centralizzato arriveremo al punto, dopo un po' di anni, che il Senato si impantanerà nella burocrazia, e non ne usciremo più - affermò Leia.

Dal canto suo, Luke ascoltava, ma non riusciva veramente a cogliere il senso di quelle parole, anche perché la politica a lui non interessava, tuttavia non riusciva a non smettere di guardare Sara.

Si vedeva quanto tenesse a quella causa.

-Perché non ti candidi come Cancelliere? - domandò Padmé poggiando una mano sulla spalla della giovane.

Quella domanda spiazzò Sara. Non aveva mai pensato al ruolo di Cancelliere, anche perché era certa che le parole erano facili da dire, ma poi bisognava far seguire alle parole i fatti e Sara non era certa di riuscirci, anche perché voleva andare per gradi.

Prima doveva vincere le elezioni come regina di Naboo, poi, in base a quello che sarebbe riuscita a fare sul suo pianeta, magari avrebbe pensato di poter ambire a qualcosa di più alto, ma prima doveva riuscire a diventare regina.

-No, Padmé, non posso prendermi una responsabilità di questo tipo, non so nemmeno se sarei in grado di governare un solo pianeta figuriamoci tutta la galassia - rispose Sara.

Leia sorrise abbracciando l'amica, anche Pooja annuì, chissà come mai avrebbe scommesso che la giovane avrebbe risposto in quel modo.

-So che può sembrare assurdo, ma io sono certa che esporre le proprie idee sulla carta sia semplice, ma poi metterle in atto sia la parte più difficile - spiegò poi la ragazza.

-Hai ragione - si limitò a rispondere Padmé.

-Sei dunque decisa a iniziare la campagna elettorale per prendere il posto di Dalné, quindi? Come farai con il bambino? Tra sei mesi il pancione si vedrà - affermò Pooja.

-Sí sono decisa a iniziare, per quanto riguarda il pancione non preoccuparti, non sarà una gravidanza a fermarmi e poi non sono sola - sorrise Sara lanciando uno sguardo a Luke che ricambiò il sorriso stringendo la mano della ragazza.

-Evidentemente Luke hai un destino segnato. Sei il figlio di una ex regina di Naboo, il fidanzato di una possibile regina di Naboo e forse padre di una terza regina di Naboo? - ridacchiò Leia ridendo a crepapelle.

Luke arrossì fino alla punta delle orecchie, non aveva mai pensato che Leia potesse prenderlo in giro per questo.

Sua sorella si era sempre divertita a prenderlo in giro perché non era per niente abile con le donne, una abilità che Luke non aveva preso dal padre, lo sapevano tutti che Anakin, in gioventù, aveva avuto la galassia intera ai suoi piedi.

Luke invidiava al padre questa abilità, e invidiava a Leia la disinvoltura con cui si approcciava ai ragazzi, avrebbe voluto essere lui così disinvolto.

-Non lo so, però se sarà una femmina non la chiameremo di certo Leia - rispose Luke facendo la linguaccia alla gemella che mise il broncio.

-Cosa?! Come minimo devi darglielo come secondo nome! - affermò la principessa.

Sara rise di fronte a quel piccolo litigio tra fratelli, era bello avere un po' di serenità, mandò un pensiero a Tonra e Sabé sperando di poterli vedere presto e poter dare la notizia del bambino in arrivo.

-A me Leia piace come nome - affermò Sara.

-Ecco vedi, Sara sta dalla mia parte - rise Leia.

-Che ne dite di Shmi? - intervenne Anakin.

A quel punto tutti tacquero. Shmi Skywalker era la mamma di Anakin, morta anni prima e mai dimenticata.

Anakin voleva un bene dell'anima a sua madre.

-Non sarebbe male come idea, Sire Anakin - sorrise Sara.

Un omaggio alla nonna dei gemelli, non sarebbe stato veramente male.

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