Capitolo 113
Sara aveva lasciato la sua stanza e si era diretta in quella di Jyn.
La giovane Erso era ancora tenuta sedata, ma le sue ferite si stavano rimarginando, Sara pregava la Forza affinché Jyn si riprendesse il prima possibile, doveva riprendersi.
Jyn non poteva andarsene così, non era giusto.
Se sto a guardare ci sono tante cose che non sono giuste.
Fu questo il pensiero di Sara mentre la sua mente si metteva a ragionare sull'enorme quantità di lavoro che vi era da fare per rimettere a posto tutti i danni che sedici anni di dittatura avevano causato.
Era necessario non cadere nei medesimi errori nei quali era scivolata la Vecchia Repubblica, ovvero la troppa centralizzazione del potere, la quale portava, per forza di cose, all'aumento della corruzione e allo sfruttamento da parte dei pianeti più ricchi a discapito di quelli più poveri.
Inoltre, bisognava che la Repubblica fosse presente su ogni singolo pianeta, perché era impossibile essere a conoscenza di tutto quello che succedeva nella galassia se non si avevano persone fidate che riferivano direttamente al Cancelliere.
A Sara venne in mente Tatooine. Quel pianeta era in mano alla criminalità e ora che Jabba era morto, lo aveva ucciso lei, le altre gang presenti in quel punto di universo, avrebbero cominciato a combattersi tra di loro pur di ottenere il posto lasciato vuoto da Jabba.
Ci erano talmente tante cose da fare che Sara dubitava si potessero risolvere tutte nel breve tempo.
-No, non si può risolvere tutto nel breve periodo, ci vuole tempo, molto tempo - la voce di Anakin la fece sobbalzare.
-Felice di rivedervi, sire Anakin - sorrise lei.
Si sentiva molto meglio, ora che la sua infatuazione per Anakin era passata, forse aveva solo bisogno di trovare qualcun altro che ricambiasse i suoi sentimenti.
-Sembri più tranquilla adesso - dichiarò Anakin.
-Non lo so, forse perché la guerra sta finendo, tuttavia sono molto preoccupato per Jyn, se non dovesse svegliarsi più io... -
-Si sveglierà, Sara devi solo avere pazienza, le sue ferite erano gravi è arrivata qui portata in braccio dalla senatrice Naberrie, il coma è indotto affinché non si stanchi troppo. E poi tu non dovresti nemmeno essere qui, perché, in questo punto ci sono anche coloro che stanno facendo delle terapie con le radiazioni e le suddette non fanno bene al bambino - intervenne il medico entrando nella stanza di Jyn in quel momento.
-Dottore! Non mi ero accorta che eravate entrato - dichiarò Sara, sperando che l'uomo non si fosse accorto del fatto che stava parlando da sola, anche se in realtà non era sola, vista la presenza di Anakin.
-Io seguo sempre i pazienti che non ascoltano, come te ad esempio - dichiarò l'uomo con ciglio critico.
Sara arrossì abbassando lo sguardo e rendendosi conto di quanto il medico avesse ragione.
-Volevo solo vedere come stava Jyn - Sara scosse le spalle.
-Ti ho detto anche ieri che si riprenderà, ma se tu continui a non rispettarti, perché lo so che hai dato il cambio a delle infermiere perché erano esauste, sarò costretto a chiuderti in camera! Non devi fare sforzi, perché sei incinta! La gravidanza non è una passeggiata, ragazza mia, per ora è semplice perché il bambino si sta formando, ma quando sarai un po' più avanti e la pancia si vedrà, non potrai continuare a fare così - era un rimprovero giusto, ma Sara non riusciva proprio a stare ferma per meno di tre ore.
-Voi avete ragione, dottore, ma io non riesco a stare ferma, dovreste averlo capito, la scorsa volta non vi è bastato? - sorrise Sara.
-Mi ricordo la scorsa volta. Avevi una ferita alla testa, e dopo due giorni eri già in piedi, inoltre dopo poco mi hai chiesto le dimissioni perché dovevi andare su Alderaan. Adesso cosa dovrò fare per tenerti ferma e per tutelare anche la salute della creatura che porti in grembo? - il dottore pose quella domanda con aria abbastanza disperata.
Aveva imparato a conoscere Sara e non sarebbe stato facile convincerla a rispettare se stessa e il suo corpo, in quanto era sempre stata abituata a non avere mai risposo, ad essere sempre impegnata.
-Non preoccupatevi, dottore, torno nella mia stanza -
Sara si alzò dalla sedia che aveva messo vicino al letto di Jyn e tornò verso la sua camera.
Molte persone, provenienti dai pianeti vicini erano state trasferte negli ospedali di Coruscant, perché più attrezzati.
Sara svoltò l'angolo fece per aprire la porta, ma qualcuno la prese per un polso, bloccandola.
-Ci rincontriamo - la voce non era quella di Luke, come aveva sperato all'inizio, ma quella di Hask.
-Lasciami il polso Gideon - dichiarò la giovane con tono freddo, anche se dentro di sé tremava.
-Nemmeno per sogno, mi devi delle spiegazioni - rispose il ragazzo facendola voltare e sbattendola contro la porta della stanza.
-Ho detto, lasciami - esattamente come era successo quella volta su Alderaan, anche questa volta Hask venne sbalzato via da una forte onda d'urto che lo fece sbattere contro la parete più distante.
-Sei una strega! - dichiarò Hask furioso.
-E tu un'imperiale che merita solo disprezzo - fu la risposta di Sara, entrando nella sua stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
Pensava di essersi liberata di Hask, invece, dopo molto tempo, era tornato a tormentarla.
Non poteva negare che la Forza, della quale lei disponeva sembrava essere aumentata, ma non era possibile, perché il suo valore M non era aumentato.
-Non è questione di midiclorian, è questione che dentro di te sta crescendo una nuova vita, la quale, molto probabilmente sarà sensibile alla Forza, per questo essa è più potente ora in te - spiegò Anakin.
Sara annuì probabilmente Anakin aveva ragione.
Ma ora aveva altro a cui pensare, ora doveva sistemare Hask una volta per tutte, poi sarebbe tornata su Naboo e qualcosa le suggeriva che presto sarebbe successo qualcosa di bello.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo un po' più corto e un po più tranquillo :) non scordatevi di Hask perché lo rivedremo, forse nel prossimo libro :)
Cosa ne pensate di questo capitolo? 😉 Secondo voi il bambino di Sara e Luke sarà maschio o femmina? 😉
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