Capitolo 108
-È finita, Altezza - dichiarò una voce che Padmé non conosceva.
-Siete salva, mia signora - affermò l'uomo mentre Padmé alzava lo sguardo per incontrare due occhi color verde scuro.
Davanti a lei si stagliavano le imponenti figure delle guardie pretoriane di Palpatine, avvolti nei loro mantelli color porpora.
-Voi chi siete? - domandò Padmé mentre uno degli uomini tirava un calcio al cadavere di Palpatine con cupa soddisfazione.
-Io sono Ayrton e loro sono i miei compagni, Antoine, Jules, Niki e Kevin - dichiarò l'uomo che fino a quel momento aveva parlato.
Ayrton era alto, dai capelli neri e gli occhi del medesimo colore, due pozze di inchiostro, di fianco a lui vi era Jules, anche lui alto dai capelli castani scompigliati, grandi occhi grigi sorridenti, Niki era il più basso e forse uno dei più anziani, a differenza degli altri non aveva capelli, gli occhi azzurri erano seri, mentre si notavano segni di bruciature sul viso arcigno.
Kevin aveva i capelli chiari e gli occhi blu, così come Antoine, che doveva essere il più giovane di loro.
Padmé si alzò in piedi richiamando a sé la spada laser, guardando i sei uomini di fronte a lei, i quali si tolsero i cappucci all'unisono.
-Non siamo qui per combattere contro di voi, mia signora - continuò Ayrton.
-Voi non siete Sith - dichiarò Padmé, non avvertiva lato oscuro provenire dai sei uomini davanti a lei, non riusciva a capire chi fossero in realtà.
-Un tempo eravamo le guardie del tempio, dopo la caduta dell'ordine, ci siamo nascosti, su un pianeta remoto, con il tempo ci siamo distaccati dalle ideologie Jedi così come erano state tramandate, abbiamo fatto delle ricerche in incognito sulla Forza, studiando sia il lato chiaro che quello oscuro e in tutto questo, mia signora, voi ci avete dato un grande imput. Io e Kevin siamo stati la vostra ombra durante le vostre missioni, vi sorvegliavamo. - raccontò a quel punto Antoine.
Padmé non capiva. Era evidente che gli uomini che aveva davanti non erano Jedi, o meglio lo erano ma in modo differente.
-Li chiamano Jedi Grigi - intervenne in quel momento Anakin comparendo di fianco a Padmé.
-Siamo molto addolorati per quello che ti è successo, Anakin, come guardie era nostro compito proteggere il tempio e chi stava al suo interno - affermò Ayrton sospirando e guardando lo spirito come se stesse chiedendo scusa.
-Non è colpa vostra, possiamo dire di avere fatto tutti degli errori. Il consiglio ne ha commessi parecchi negli ultimi decenni della repubblica - sospirò Anakin.
-Dobbiamo darti ragione.
-Ora direi che è il caso di dare la notizia della morte di Palpatine e poi di correre al centro medico perché mentre noi siamo qui a perdere tempo e a tergiversare, due giovani donne di grande coraggio stanno lottando tra la vita e la morte! - intervenne a quel punto Niki con tono burbero.
Padmé mise da parte l'incredulità e la quantità industriale di domande che voleva porre circa i Jedi Grigi e sul loro credo visto che non lo conosceva, così come non riusciva a credere di essere stata lei a dare l'impulso a quei cavalieri di reagire.
Non capiva come questo potesse essere possibile.
-E chi darà la notizia? Per tutti io sono morta - affermò Padmé consapevole che la galassia non avrebbe mai creduto che qualcuno potesse tornare dall'aldilà.
-Non serve che mostriate il viso, mia signora - dichiarò Jules con un sorriso rassicurante.
Padmé annuì, prese il mantello che Kevin le porgeva e si coprì il volto, dopodiché prese il comlink dell'imperatore e ne cambiò le frequenze in modo da poter comparire in holomessaggio su ogni schermo della galassia.
Non aveva mai avuto problemi nel fare discorsi davanti a molte persone ma in quel momento era diverso, stava per annunciare a miliardi di persone la morte dell'imperatore.
-Io sono qui - affermò Anakin prendendole la mano.
Padmé annuì e fece per avviare la registrazione, ma di colpo si bloccò.
Non sapeva cosa dire, come poteva dare una notizia del genere così senza nemmeno riflettere.
-Non posso farlo io - dichiarò Padmé guardando gli uomini di fronte a lei.
Non poteva e non voleva, era vero che aveva desiderato la morte di Palpatine ma non era pronta a dare la notizia alla galassia.
-La notizia si spargerá in fretta, non penso che ci sarà bisogno di divulgarla, ora andiamo al centro medico. Jyn e Sara hanno bisogno di voi - dichiarò saggiamente Kevin, levando così Padmé dall'ingrato compito di dover dare la notizia della morte di Palpatine.
-Quindi Jyn è viva? - domandò la donna mentre seguiva i Jedi lungo i corridoi del senato.
-Sí, mia signora è viva è stata salvata - rispose Ayrton.
-Da chi? -
-Lo scoprirete a tempo debito, milady - fu la risposta di Niki.
Anakin avrebbe voluto dire qualcosa, ma alla fine optò per stare zitto.
Mentre salivano su uno speeder per andare al centro medico Padmé si decise a fare alcune domande.
-Perché vi definite Jedi Grigi e perché io vi ho dato un'imput per uscire dall'ombra? - domandò Padmé.
-Siamo Jedi Grigi perché non abbiamo abbracciato il lato oscuro, ma non siamo più d'accordo con le idee del consiglio dei Jedi, siamo a metà, tra luce e ombra - fu la risposta di Ayrton.
-Per quanto riguarda la vostra seconda domanda...ero solito mandare qualcuno dei miei compagni in avanscoperta, per capire cosa stava accadendo nella galassia, non uscivamo tutti insieme, eravamo dei ricercati, dovevamo stare attenti. È stato durante una missione di Jules che vi ha incontrata, mia signora, forse ricorderete un mercante che, sul pianeta Felucia vi ha detto del piano di Palpatine - spiegò a quel punto Ayrton e di colpo Padmé comprese.
Alcuni dei contatti che aveva incontrato durante le sue missioni erano Jedi...ampiamente nascosti, ma pur sempre Jedi.
-Io non credevo che...
-Lo so, non diamo l'aria di essere delle spie, ma, abbiamo imparato a vivere in questa galassia che aveva un'idea distorta dell'ordine. Abbiamo iniziato a uscire dal nostro nascondiglio, mescolandoci tra la gente, riavvicinandoci a quel popolo che per anni il consiglio aveva ignorato. Non era facile, ma abbiamo fatto del nostro meglio, aiutando come potevamo. Sapevamo che non potevamo aspettare troppo, dovevamo agire in fretta. Vi abbiamo protetto come potevamo, voi e i vostri figli. Non volevamo che affrontaste tutto da sola, dopotutto era colpa dell'ordine se voi e Anakin eravate stati separati. - a riprendere il racconto fu Kevin.
-Infatti, noi Jedi siamo stati ciechi....era imperdonabile quello che avevamo fatto, e ora potevamo rimediare, aiutando chi si ribellava a Palpatine. - riprese Niki.
-Così abbiamo eliminato le guardie pretoriane di Palpatine, prendendone il posto e riuscendo ad imitare l'aura oscura che le circondava. L'imperatore era troppo sicuro di sé per fare caso ad un cambiamento così sottile. -
-Quindi alla fine mi avete raggiunta, pensavate che stessi passando al lato oscuro? - domandò Padmé.
-In un primo momento lo abbiamo temuto, per fortuna non era così. - sospirò Antoine.
Padmé sorrise appena, rendendosi conto solo in quel momento che l'impero era caduto.
Voleva vedere Sara e Jyn ed essere certa che stessero bene.
-Ci siamo - Niki fermò lo speeder e Padmé scese al volo correndo verso il centro medico, seguita da Anakin.
Presto avrebbe rivisto i suoi figli e anche Sara e Jyn.
Angolo Autrice : Nuovo capitolo :) e un omaggio a due campioni di F1 (Ayrton Senna e Niki Lauda) e a due ragazzi che, purtroppo sono volati via troppo presto prima di dimostrare di essere dei grandi campioni (Jules Bianchi e Antoine Hubert), detto questo sorpresi? Vi aspettavate che le guardie pretoriane potessero essere dei Jedi Grigi? 😉 😉 😉 Sono curiosa di sapere cosa ne pensate e che la Forza sia sempre con tutti noi :)
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