13. Hototo...spirito guerriero che canta ( versione Larry di Pocahontas)
Storia consigliata da Ale_thewriter
Harry era un principe della tribù indiana degli Algonquin ed era figlio del capo Powhatan.
Era un ragazzo bellissimo, con un corpo snello e longilineo, meravigliosi capelli ricci e stupendi occhi verdi.
Aveva parecchi amici fra gli altri ragazzi della tribù, ma amava trascorrere le sue giornate vagabondando da solo per la foresta.
Adorava il contatto con la natura e il profumo dei fiori e passava ore intere ad osservare gli animali che vivevano fra gli alberi
Tuttavia, da un po' di notti, Harry era tormentato da strani sogni che lo inquietavano e che lo facevano svegliare, al mattino, spaventato e confuso.
Sognava l'arrivo, nella sua terra, di molte navi cariche di tanti uomini armati, con strani bastoni che sputavano fuoco.
Questi uomini uccidevano i membri della sua tribù, incendiavano la foresta e distruggevano ogni cosa.
Harry, allora, decise di recarsi dal padre, per confidargli gli strani sogni che popolavano le sue notti e che non riusciva ad interpretare.
" Non ti devi preoccupare figliolo " disse Powhatan con un sorriso " forse i tuoi sogni dipendono dal fatto che sei solo e che avresti bisogno di un compagno che badi a te e che ti tenga compagnia "
Harry sbuffò e rispose:
" E scommetto che hai già scelto qualcuno per me...."
" Certo " esclamò il padre " si tratta di Kocoum, uno dei guerrieri più coraggiosi della nostra tribù. Sarebbe perfetto per te!
Ti proteggerebbe e ti amerebbe come nessun altro saprebbe fare "
Harry guardò con rabbia Powhatan e sibilò:
" Non sposerò mai quel pallone gonfiato, mai, ricordalo!"
Detto questo se ne andò a passi lunghi e ben distesi, ma, nel farlo, si scontrò con Kocoum.
Il guerriero sorrise ampiamente e prese fra le sue una mano di Harry.
Quest'ultimo la sfilò con rabbia dalla presa e disse:
" Non ti sposerò mai, ricordartelo !"
Guardò con sfida il guerriero e se ne andò.
Perso nei suoi pensieri, si diresse dall'unica persona che gli sapeva sempre dare ottimi consigli...sua nonna Willow.
Si era appena seduto per terra davanti alla casa della nonna, quando, con la coda dell'occhio, vide arrivare da lontano, sul mare, molte navi con le vele spiegate.
Harry si alzò in piedi di scatto, essendosi reso conto che, proprio con l'arrivo delle navi, iniziavano i suoi terribili sogni.
Decise di andare ad avvertire suo padre e, dopo aver salutato la nonna, si mise a correre attraverso la foresta.
Tuttavia non riuscì ad arrivare al villaggio dove viveva la sua tribù, perché si accorse che parecchi uomini, provenienti dal mare, erano già sbarcati e si erano accampati fra gli alberi.
Si girò allora per tornare da sua nonna, ma si scontrò contro uno degli invasori.
Harry cercò subito di scappare, ma l'uomo lo trattenne e lo spinse contro un albero.
" Non agitarti " sussurrò lo straniero " io mi chiamo Louis Tomlinson, vengo dall'Inghilterra e non voglio farti del male "
Harry osservò il bel volto del giovane e si specchiò nei suoi dolci occhi azzurri.
" Io mi chiamo Harry " disse allora " e mio padre è il re della tribù che vive in questa terra "
Louis ammirò la bellezza esotica e particolare del ragazzo che aveva di fronte e, avendolo visto più tranquillo, lo lasciò andare.
" Da dove vieni, straniero? Cos'è l'Inghilterra ?" chiese Harry con coraggio.
Louis sorrise e si sedette per terra, subito imitato dal principe indiano.
" L'Inghilterra è una grande nazione e io vengo da una città che si trova su di essa "
" Che cos'è una città?" domandò curioso Harry.
" La mia città si chiama Londra ed è piena di case grandi con bei giardini. Ci sono molti negozi dove si vende ogni cosa e la gente cammina per le strade vestita con abiti eleganti e alla moda.
A Londra puoi andare a vedere gli spettacoli dei teatri, puoi camminare nei parchi e puoi fare un sacco di cose per divertirti "
Harry soppesò attentamente le parole dette da Louis e poi disse:
" Io invece vivo nella foresta e abito in una tenda. Non ho tanti vestiti, ma solo un paio.
Io non mi diverto con le cose con cui ti diverti tu, io mi diverto osservando i fiori che spuntano, l'acqua dei ruscelli che scorre allegra e gli animali che giocano fra loro.
Io non ho molto, ma ciò che ho non lo cambierei per nulla al mondo "
Louis sorrise e replicò:
" Sei molto saggio, oltre che bello "
Harry divenne rosso sulle guance e chiese con curiosità :
" E dimmi, Louis, hai una fidanzata o un fidanzato che ti aspetta a Londra?"
Lo straniero spalancò gli occhi e ridacchiò.
" Sbaglio o sei troppo curioso?"
Harry scosse la testa e sorrise, facendo comparire sul viso due adorabili fossette.
Louis lo guardò incantato e si disse che in Inghilterra non aveva mai visto una creatura bella quanto il ragazzo che aveva di fronte.
" No, non sono fidanzato " si ritrovò a rispondere " e tu?"
" No, anche se mio padre mi vuole dare a un guerriero della mia tribù, ma io non lo voglio!"
" E perché tuo padre dovrebbe fare una cosa simile?"
" Perché lui dice che ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me e che mi protegga "
Louis stava per dire che avrebbe tanto voluto essere lui quel qualcuno, quando si accorse che alcuni suoi compagni stavano venendo dove si trovavano loro.
Si alzò in piedi in fretta, tirando Harry con sè e si nascose con lui dietro un albero dalla larga chioma.
Per evitare di essere visti, strinse a sè il ragazzo e il principe indiano, trovando particolarmente piacevole la situazione in cui erano capitati, infilò il volto nell'incavo del collo di Louis e sospirò.
Non appena i suoi compagni passarono e tutto tornò tranquillo, Louis cercò di muoversi, ma Harry non lo lasciò andare e lo strinse maggiormente.
" Cosa fai?" sussurrò Louis.
Il principe indiano sollevò il volto, lo inclinò a lato e fu un attimo....
Le labbra dei due ragazzi si unirono in un bacio dolce e, allo stesso tempo, appassionato.
Si baciarono per lunghi istanti e poi si separarono, continuando però a guardarsi intensamente negli occhi.
" Io credevo che i nativi americani fossero tutti ignoranti e simili a bestie, ma tu...tu...sei un angelo...." sussurrò Louis.
Harry sorrise con tanto di fossette, ma poi si mise una mano in fronte e disse:
" Devo correre ad avvisare mio padre! Deve sapere che sono arrivati degli uomini dal mare..."
Louis vide che era agitato, allora lo cinse per la vita e lo bloccò.
" Ascolta, non agitarti, vengo io con te da tuo padre e parlerò con gli uomini che sono venuti con me dal mare. Chiederò loro di non fare nulla di male al tuo popolo, te lo prometto "
Harry lo baciò riconoscente e i due si avviarono verso il villaggio degli indiani.
I due ragazzi, però, quando giunsero in prossimità delle tende della tribù degli Algonquin, videro che gli altri inglesi erano già arrivati tra i nativi.
Harry notò subito le armi puntate contro la gente del suo popolo, così si precipitò velocemente in mezzo al villaggio gridando:
" Non abbiate paura, non vogliono farci del male !"
Kocoum guardò Harry con un sorriso ironico e sbottò:
" E tu cosa ne sai? Non eri nemmeno qui! Questi stranieri sono venuti qui per cercare l'oro, ma noi non ne abbiamo, anzi non sappiamo neppure cosa è l'oro "
Harry, allora, corse da Louis e lo pregò con uno sguardo supplicante di intervenire.
" Amici " disse allora ai connazionali " io ho parlato con questo ragazzo, il figlio del re e ho capito che qui non c'è nulla di prezioso, ma solo natura e animali "
" Ormai siamo qui " intervenne un generale inglese " quindi, se non potremo avere l'oro, porteremo in patria qualche ragazza e ragazzo della tribù....queste bellezze orientali piaceranno ai nostri concittadini di Londra "
Harry spalancò gli occhi e guardò Louis con orrore.
Quest'ultimo notò subito che gli inglesi avevano estratto le pistole e che i nativi americani avevano impugnato i loro archi con le frecce.
Decise quindi di intervenire per cercare di placare gli animi.
" Per favore " esclamò " calmatevi! "
Si rivolse, quindi, ai suoi connazionali e disse accalorato:
" Non possiamo trattare queste persone come pacchi postali, non sono nostri schiavi, ma individui liberi "
" Sono bestie ignoranti!" gridarono alcuni inglesi.
" No !!!" urlò Louis e, per dimostrare quanto aveva appena detto, prese Harry per mano, lo abbracciò e lo baciò sulla bocca.
" Sono persone come noi, che sanno amare come noi..."
Louis, però, non riuscì a finire di parlare perché Kocoum, accecato dalla gelosia, si scagliò contro di lui.
I due iniziarono una violenta colluttazione e, alla fine, l'indiano cadde a terra morto.
Tutti gli altri membri della tribù Algonquin cominciarono a rumoreggiare e il padre di Harry urlò:
" A morte l'inglese! Ha ucciso un nostro fratello!"
Harry, però, si inginocchiò davanti al padre e disse:
" Ti prego, papà, lui si è solo difeso...
Ti prego...io lo amo, lo so che forse non mi crederai perché l'ho appena conosciuto, ma lo amo davvero e tu non puoi ucciderlo..."
Powhatan guardò incredulo il figlio, ma fu colpito dai suoi occhi verdi disperati.
Allora decise di mettere alla prova il ragazzo inglese e il suo presunto amore.
" Tu, straniero " parlò rivolto a Louis " ami mio figlio?"
Louis annuì sicuro e non chinò lo sguardo di fronte al capo indiano.
Powhatan continuò con serietà, dicendo:
" Se tu ami mio figlio, io sono disposto a concederti di stare con lui, ma tu...tu devi essere pronto ad abbandonare la tua patria e tutto ciò che hai lasciato là, per vivere qui, in questa isola sperduta, nella mia tribù "
Harry chinò gli occhi e cominciò a piangere...sapeva benissimo che Louis non avrebbe mai accettato una richiesta simile.
All'improvviso, però, sentì due braccia avvolgerlo e, nel momento in cui si rese conto che si trattava di Louis, sentì la sua voce dire:
" Sì, sono disposto a lasciare tutto per stare qui con Harry, nella sua tribù "
Harry sorrise in mezzo alle lacrime, gettò le braccia al collo di Louis e lo baciò con trasporto.
Gli altri uomini inglesi abbassarono le armi e così fecero gli indiani con i loro archi.
Powhatan fece preparare un enorme fuoco e, in breve tempo, venne allestito un banchetto a cui parteciparono tutti gli stranieri e tutti i membri della tribù Algonquin.
Louis si sedette accanto a Harry e i due mangiarono insieme da uno stesso piatto, imboccandosi a vicenda.
Quando calò il buio, i festeggiamenti non erano ancora terminati e i raggi della luna illuminavano tutti gli invitati.
" Secondo una leggenda del mio popolo, la luna era anticamente una principessa, che fu rapita dal cielo che si era invaghito di lei " sussurrò Harry.
Louis sorrise e baciò la fronte del ragazzo indiano.
" Io non ho bisogno di rapire principesse, la mia è già qui, fra le mie braccia "
Harry ridacchiò e borbottò:
" Io non sono prezioso e unico come la luna "
" Beh " replicò Louis " forse per gli altri non lo sei, ma per me sì...sei la mia unica e preziosa luna, l'unica in grado di illuminare la notte del mio cuore "
Gli occhi di Harry divennero lucidi, prese fra le sue mani il volto di Louis e lo baciò con amore.
La luna, intanto, si nascose dietro una nuvola, vergognandosi quasi di spiare i due giovani che si erano appena innamorati.
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