C. Crush

Sono abbastanza stressata in questi giorni, così, nei momenti liberi, ho ripreso la brutta abitudine di giocare a Candy Crush, cosa che mi rilassa tantissimo o almeno che sembra rilassarmi.

Ci sono però degli effetti collaterali. Il principale è che sono affetta da una strana forma di psicosi di strano tipo. 

Avete presente quando vedete delle facce negli oggetti? Tipo, vedete una casa con due finestre disposte simmetricamente e la porta in centro e vi sembra un viso con gli occhi e la bocca? Ecco, a me succede una cosa simile: vedo un po' dappertutto le caramelle di Candy Crush. Oggi parlavo con la mia collega e mi è sembrato di vedere due caramelle al posto degli occhi e mi sembrava che la bocca fosse una caramella del medesimo tipo, e ho avuto il pensiero aberrante che portando la bocca verso l'altro, avrei fatto tris e cancellato tutte e tre le caramelle. Mi sono ricordata che questo mi era già capitato e che proprio per questo motivo avevo smesso di giocare a Candy Crush.

Mi sento un po' malata di mente!

Altra cosa.

Oggi è esattamente un anno da quando "tu" non mi scrivi. Non pensavo sarebbe passato così velocemente. 365 giorni, ti rendi conto? Sono un'infinità di tempo, e sono già passati. 365 giorni in cui ti ho pensato ogni giorno, in cui ogni giorno ho pensato di raccontarti qualcosa di buffo o divertente che mi era capitato, o di interessante, o di insignificante che però mi sarebbe piaciuto condividere con te. 

E' un sacco di tempo, ma passa dannatamente in fretta. E ho paura che passi molto molto altro tempo, che io diventi una vecchia pelata e sdentata e che ancora tu non sia tornata. E non mi sembra tanto bella come prospettiva, perché mi sembra una specie di peccato. 

Non sono triste ogni giorno, ho i miei impegni e la mia vita, le cose belle che continuano a capitarmi, quelle meno belle ma comunque interessanti, le cose piccole che comunque vogliono dire qualcosa, le foglie che trovo per strada, i sassi a cui dare i calci e con cui fare la strada mentre passeggio, il cielo che ha sempre colori e luci diverse, le altre persone che mi vogliono bene (due o tre ci sono), i pensieri da raccontarti che comunque mi appunto, le lettere da scriverti per non dimenticare nulla di quello che ho voglia di condividere con te , ma oggi sono triste. Non penso sia una cosa brutta o che rischi di farmi inserire in una lista di gente così difettosa o malsana da dover essere cancellata dalla propria vita.

Boh, ora pubblico questa roba prima di ripensarci.


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