Capitolo 10


CAPITOLO 10


Draco's POV


Altre tre settimane scolastiche erano passate in un battito di ciglia e per quella sera era prevista una luna piena diversa dal solito: i babbani la chiamavano "luna blu" mentre per i maghi era denominata "luna del demonio".

<< Nike era strana stasera >> confessò la Granger.

Ci eravamo fermati in uno dei corridoi del pianterreno e grazie alla famosa Mappa dei Malandrini stavamo controllando che nessuno studente fosse fuori la propria Sala Comune.

<< Ti capisco anche Louis era più irascibile >> proferii.

<< Credo che sia colpa della luna, ho fatto delle ricerche in merito ed ho scoperto le ragioni di tali nomi sia per il mondo babbano che per quello magico >> rivelò la riccia.

Non mi sorprendeva che si fosse informata riguardo questo fenomeno insolito persino per noi maghi però ora ero curioso di scoprire da cosa derivassero quegli appellativi.

<< Ti ascolto >> annuii.

<< Sappiamo tutti che di solito in un mese avviene una sola luna piena, giusto? >>.

<< Sì infatti ce n'è stata una proprio a inizio Settembre >>.

<< Esatto, quindi i babbani col termine "luna blu" indicano l'insolito fenomeno di una seconda luna piena nello stesso mese. E stasera è proprio quel caso >>.

<< E per i maghi? Perché la chiamano "luna del demonio"? >>.

<< Perché si ipotizza che Lucifero si sia accoppiato con la sua lupa proprio in una notte come questa e che l'abbia fatto dopo aver testato la forza ed il valore della compagna. Lucifero voleva una discendenza inarrestabile e solo con una degna femmina sarebbe riuscito ad ottenerla, e quale momento migliore di una "luna blu"? Ho letto, non prendermi in giro ma il libro di Nike mi è casualmente capitato tra le mani e gli ho dato una piccolissima sbirciatina... comunque dicevo in quelle pagine si diceva che quella notte i lycan fossero molto più irrequieti, forse proprio a causa della seconda luna piena nell'arco di un mese, e che questo li rendesse molto pericolosi ed imprevedibili, addirittura letali per gli incauti che avevano la sfortuna di incontrarli >>.

<< Perciò è per questo che Louis e Nike sono irascibili. La scorsa volta era una luna piena normale, ma questa è più... speciale? >>.

<< Precisamente >> annuì la Granger << Questa notte la forza della luna è maggiore e sta destabilizzando i nostri amici che- oh merda Malfoy! Louis e Nike sono nella Sala Comune con altri studenti! >> sgranò gli occhi dal terrore.

Abbassammo in contemporanea lo sguardo sulla Mappa proprio mentre i nomi di Louis e Nike sfrecciavano fuori le rispettive Sale per dirigersi...

<< Stanno andando all'ingresso >> compresi.

Senza accordarci la riccia ed io ci alzammo e corremmo verso il portone proprio nel momento in cui Nike balzava dall'ultima rampa di scale e si trasformava, ringhiando e scattando fuori la scuola.

Un latrato che ci fece rabbrividire entrambi giunse dalle nostre spalle mentre Louis ci superava e si trasformava a sua volta, lasciandoci senza fiato alla vista del grosso e minaccioso lupo nero.

I due si erano inoltrati nella Foresta Proibita senza esitazioni, lasciando me e la Granger immobili e stupiti sulla soglia del castello.

<< Dove pensi di andare? >>.

La Granger stava per scendere le scale quando l'afferrai per il braccio, facendola voltare per incontrare il suo sguardo lucido e determinato.

<< Sono pronta al rischio ma non posso lasciare da sola Nike in un momento come questo >> rispose.

<< Hai già dimenticato ciò che hai letto e mi hai riferito pochi istanti fa? Stanotte i lycan sono pericolosi e micidiali per chiunque provi ad avvicinarsi >> le ricordai.

<< E' mia amica! E' tuo cugino! Non ci faranno mai del male >> negò.

<< Non possiamo esserne così certi! Hai visto anche tu il loro sguardo folle?! Sembrava non ci riconoscessero nemmeno e- >>.

<< Allora resta qui Malfoy. Io non abbandonerò un'amica in difficoltà >> m'interruppe.

Si liberò della mia stretta e corse verso la Foresta, lasciandomi a bocca aperta per la sfacciataggine e l'indole sprezzante del pericolo con cui si stava gettando in pasto ai lupi... letteralmente parlando.

<< Che Salazar ce la mandi buona >> sospirai, inseguendola prima che cambiassi idea.


***


Nike's POV


Istinto.

Puro e semplice istinto.

Istinto e follia.

Una follia imprevedibile che mi stava facendo correre tra gli alberi di quella foresta senza una meta precisa.

Quel giorno avevo iniziato a sentirmi strana e man mano che la notte calava e la luna prendeva il suo posto nel limpido firmamento quel senso di pazzia si era accentuato.

Quella notte era strana, era diversa, era... demoniaca.

Mi fermai di colpo in un piccolo spiazzo nel cuore della selva, ringhiando e facendo alzare in volo gli uccelli che si stavano riposando sulle fronde lì attorno.

Sentivo il sangue scorrere rapido e caldo come lava nelle vene, le fauci continuavano a scattare come desiderose di affondare nella morbida carne di una preda ignara del pericolo, i miei occhi e le mie orecchie erano perennemente in movimento per vedere o captare il minimo segno di una povera creatura indifesa.

L'istinto mi aveva sopraffatta e la colpa era della "luna del demonio".

Ma come potevo resistere al suo richiamo?

Come potevo contrastare quel sottile e melodioso senso di potenza che sentivo?

Quel flebile ed attraente senso d'invincibilità?

Ululai.

Ululai con quanto più fiato riuscissi ad espirare per far capire alla Foresta che io ero lì.

Che la lycan era l'unica e la sola Signora della Notte, di quella notte.

Il silenzio calò innaturale e carico dell'elettricità, di forza magica che mi fece voltare appena sentii una presenza minacciosa e letale alle mie spalle.

E lo vidi.

Bellissimo, maestoso, potente e mortale come lo ero anch'io.

Un lupo nero stava avanzando lentamente ma con sicurezza, le zanne in bella mostra affilate e brillanti, mentre gli occhi azzurri trasmettevano un innato e profondo desiderio di dominio.

Un basso e minaccioso ringhio lasciò la mia gola mentre iniziavo a girare in tondo tenendomi il lycan sempre davanti, senza farlo avvicinare ulteriormente; ci stavamo squadrando, analizzando, volevamo capire le intenzioni dell'altro prima che uno dei due facesse la prima mossa.

Rizzai le orecchie e feci scattare le zanne mostrandomi fiera e per nulla intimorita della sua oscura presenza e lui mi imitò, alzando il muso per mostrarmi la sua stazza di alcuni centimetri più grande della mia.

Era un maschio, lo capivo dall'odore muschiato e virile, e quegli occhi azzurri mi sembravano troppo familiari. Eppure la mente annebbiata dall'istinto non mi faceva collegare quel lupo alla sua identità umana, non riuscivo a pensare a nient'altro che alla sua micidiale presenza animale e selvaggia.

Il lycan si arrestò all'improvviso facendomi fermare a mia volta, stavolta l'uno di fronte all'altra ringhianti e pronti all'attacco.

Poi il lupo avanzò di un passo mentre io arretrai impulsivamente. Un altro suo passo avanti ed un mio passo indietro.

Sembrava una danza, i miei occhi fissi nei suoi mentre ci muovevamo in sincronia avanti ed indietro, silenziosi ed in attesa di... cosa?

Dei respiri pesanti e dei sentori umani ci arrestarono dal proseguire i nostri movimenti ed un ringhio possente lasciò le fauci del lycan nero, facendo immobilizzare i due sventurati a pochi metri da noi.

Un profumo di fragola raggiunse i miei sensi e la mia mente ricollegò quella fragranza ad una figura dai capelli ricci.

Hermione. Compresi.

Cosa ci faceva lì?

Il maschio volse il muso nella direzione degli intrusi ed agii d'istinto, lanciandomi su di lui prima che potesse avventarsi su Hermione ed il suo compagno misterioso.

Ora, con la mente un po' più lucida, sapevo che dovevo impedire a quel lycan di far del male alla mia amica.

Graffiai i fianchi scattanti e coperti dal pelo nero e sentii il latrato di dolore incrinato da una sottile nota rabbiosa del maschio.

Evitai per un soffio che le sue fauci si chiudessero sulla mia zampa anteriore, saltando indietro senza pensare che, con quel gesto, mi stavo scoprendo e rendendo vulnerabile; ed il lupo ne approfittò per gravare col suo peso sul mio dorso, azzannandomi alla nuca nonostante mi stesse stringendo con fermezza ma non con l'intenzione di ferirmi.

Mi stava sovrastando, dominando.

Nike.

Trattenni il respiro nel riconoscere quel tono sensuale e malizioso, proprio come ora riconoscevo l'odore muschiato che lo caratterizzava anche nella sua forma umana.

Louis.

Era Louis il lupo che ora aveva mollato la presa dei suoi denti per strofinare il muso contro la mia gorgiera, emettendo dei borbottii di gola simili alle fusa di un gatto.


I Lucifer scelgono con saggezza i loro partner.


Sì, io l'avevo fatto anni prima ed ora stavo solo confermando la mia decisione.


<< Mamma come saprò di aver trovato il mio degno compagno? >> chiesi con voce infantile.

<< Saranno il tuo cuore ed i tuoi sentimenti a guidarti verso di lui piccola mia. Tu sei una Lucifer perciò colui che sceglierai sarà pienamente consapevole dell'onore che gli stai concedendo designandolo come futuro genitore della nuova stirpe reale >> rispose Lilith.


Io mi ero avvicinata a Louis sin da quando ero piccola.

Ricordavo che dopo averlo visto per la prima volta il sangue era diventato caldo come lava ed il mio corpo si era mosso in modo automatico verso quel bambino dai capelli castani e gli occhi più azzurri del cielo. Il mio cuore sembrava impazzito man mano che mi avvicinavo a lui e quando la sua attenzione si focalizzò su di me, scioccato che proprio la figlia dell'alpha gli si stesse avvicinando, avevo sentito un vuoto nello stomaco prima di sorridergli con sincerità e pura gioia.

E da quel momento i nostri destini si erano incrociati per sempre.

Nike io-

Sentivo una continua pressione sulla mia coda e solo in quel momento percepii l'eccitazione che saturava l'aria ed il calore e languore che facevano tremare d'aspettativa il mio corpo. E Louis era nella mia stessa situazione, cercando di superare l'ostacolo dovuto dalla mia coda con il suo membro desideroso di farmi sua.

Sono io ad averti scelto sin da quando eravamo dei bambini. Sono stati il mio cuore, le mie emozioni, ed il Fato a guidarmi da te. Confessai.

Un guaito sorpreso lasciò le sue fauci mentre lo sentivo immobilizzarsi sopra di me.

Perché io? Perché proprio me, un sanguemisto, invece che un lycan di sangue puro?

Non c'è risposta a questa domanda. So' solo che, allora come oggi, io ho scelto e sceglierò sempre te.

Allungai le zampe anteriori in modo da sostenermi e scostai la coda, lasciando che un piccolo ululato d'attesa scaturisse dalla mia gola.

Nike. Ringhiò.

Uggiolai sorpresa per la decisa e profonda spinta, chiudendo gli occhi per il senso di pienezza che sentivo.

Louis si sostenne sulle zampe e serrò le zanne sulla mia gorgiera con delicatezza, poi cominciò a muoversi sopra e dentro di me. I suoi affondi erano veloci, regolari, ed intensi eppure non un briciolo di violenza oscurava i suoi gesti; c'era solo desiderio nei nostri ringhi languidi e rochi, c'era solo passione nel nostro muoverci in sincrono guidati dall'istinto e dalla forza della luna, c'erano solo sentimenti sopiti per anni ed ora nuovamente risvegliati nei nostri corpi che si stavano finalmente appartenendo, legando, unendo per l'eternità.

Louis.

Nike.

Louis io-

Lo so. Mi leccò il muso che si trovava tra le sue zampe, facendomi alzare lo sguardo per incrociare il suo, così luminoso e sereno. Anch'io.

I suoi movimenti divennero più frenetici, più sconclusionati, segno che eravamo al limite. E poi ululammo entrambi in perfetta sincronia nell'esatto momento in cui raggiungemmo l'apice, col mio corpo che tremava di piacere sotto quello maestoso di Louis che rilasciò il suo nodo ed il suo seme dentro di me.

Louis m'incitò a sdraiarmi sul fianco mentre lui faceva lo stesso dietro di me, i nostri corpi ancora uniti da quel nuovo ed eterno legame appena siglato.


Il Fato ha mostrato le sue carte.


Entrambi ci osservammo attorno, ma quella voce pareva incorporea e trasportata dalla flebile brezza che sfiorava le nostre figure.


Sotto la luna del demonio una nuova coppia reale è nata.

L'erede dei Lucifer ha trovato il suo compagno.

La discendenza del Re prospererà ancora.


E dopo quelle parole il vento cessò e le voci si zittirono, lasciando calare nuovamente la pace ed il silenzio attorno a noi.

Sono confuso. Ammise Louis.

Suppongo fossero le voci dei nostri antenati, coloro che avevano calpestato queste terre secoli orsono. Ipotizzai.

Mi venne da ridacchiare quando la lingua ruvida ma calda di Louis iniziò a leccarmi le orecchie ed il muso mentre la sua zampa anteriore si poggiava sul mio ventre.

Non credevo che l'avrei mai fatto in forma di lupo. Rise, spingendo il suo nodo che ancora giaceva dentro di me.

Ammettilo che è stato diverso dal solito, ma comunque piacevole. Lo presi in giro.

Decisamente, dovremmo rifarlo altre volte. Ringhiò giocoso.

Mi lasciai andare contro il suo corpo, godendomi le sue attenzioni e le sensazioni di protezione ed affetto che mi trasmetteva.


***


Hermione's POV


L'aria era satura di una strana elettricità che mi stava facendo accapponare la pelle e nello stesso tempo non riuscivo a distogliere lo sguardo dai due lupi che, proprio in quel frangente, si stavano accoppiando sotto i raggi della luna piena.

Un inaspettato senso di calore pervase il mio corpo mentre il mio bassoventre fremeva e diveniva sempre più umido, proprio come i miei seni che parevano ora più sensibili.

<< Cosa-? >> provai a dire.

Una mano si posò delicata sulla mia bocca, facendomi sussultare al ricordo della presenza alle mie spalle.

Mi ero quasi dimenticata che Malfoy-

Trattenni il respiro quando la mano che mi aveva zittita carezzò lentamente le mie labbra prima di scivolare con una lenta carezza sul collo, raggiungendo il colletto della bianca camicetta della divisa. Con movimenti sicuri tolse ogni bottone dalla propria asola, scoprendo il mio busto e lasciando che la fievole brezza della notte carezzasse la mia pelle accaldata.

La sua figura mi aggirò fino a trovarsi di fronte a me, facendomi incrociare i suoi occhi grigi e magnetici e cancellando completamente ciò che ci circondava, compresi i due lupi alle sue spalle.

Adesso c'eravamo solo lui ed io, c'eravamo solo ed esclusivamente noi.

Le sue mani mi sfilarono la casacca mettendola a terra insieme alla sua – quando se l'era tolta? – per poi farmi distendere sopra di esse.

Come eravamo giunti a quella situazione Malfoy?

Come avevamo fatto a lasciar da parte le ostilità ed i dispetti che ci facevamo per ritrovarci stesi l'uno sopra l'altra, in attesa, frementi di desiderio?

Come-?

<< Pensi troppo Granger >>.

Osservai il ghigno formarsi sulle sue labbra prima che mi coinvolgessero in un bacio di fuoco, calmo eppure frenetico, dolce eppure malizioso.

Sapeva di menta, menta e tabacco, proprio come il suo profumo che tanto mi attirava.

Le mie braccia circondarono il suo collo per stringerlo maggiormente contro di me, per far aderire il suo corpo al mio e farmi così sentire il suo desiderio crescente, un desiderio che stavo condividendo senza rimpianto alcuno.

E pensare che ci trovavamo in quella situazione solo grazie a Nike ed a Louis.

La sua bocca si abbassò sul mio collo, succhiando e leccando parti che non pensavo mi facessero sospirare ed inarcare a quel modo, eppure lui sapeva perfettamente come e dove toccare.

<< Pizzo. Non ti facevo ragazza da pizzo >> lo sentii proferire con voce trattenuta.

<< Ti dispiace? >> mormorai con affanno.

<< Al contrario. Mi stai facendo impazzire >>.

Sentii le sue dita abbassare le coppe del reggiseno ed un singhiozzo lasciò le mie labbra quando la sua bocca si chiuse sul capezzolo, stuzzicandolo ed eccitandolo con quella lingua sapiente e sfacciata.

<< Mal- >>.

Inarcai la schiena quando morsicò la gemma sensibile, ridacchiando soddisfatto per la mia reazione prima di dedicarsi all'altro seno.

Una mano stava sorreggendo il suo corpo vicino alla mia testa mentre l'altra s'insinuò sotto la gonna, scivolando sulla pelle delle cosce prima di trovare il tessuto delle mutandine. Alzai il bacino per permettergli di sfilarmi quell'ostacolo, sapendo bene che stavo andando incontro all'impensabile.

Chi avrebbe mai immaginato che ci saremmo trovati a questo punto?

<< Così mini il mio autocontrollo Granger >> disse rocamente.

Un sorrisetto che non mi apparteneva per via della sua malizia e flebile sfida nacque sulla mia bocca, lasciando il biondo piacevolmente sorpreso.

Abbassai le mani fino ai suoi pantaloni da cui sfilai la cintura ed aprii il bottone e la cerniera, calandoglieli lungo le gambe in contemporanea ai boxer neri.

Era l'aria satura di eccitante elettricità che mi stava facendo perdere la ragione, rendendomi tanto audace?

Erano i guaiti dei due lycan a pochi metri da noi che stavano mandando a quel paese il mio irremovibile autocontrollo?

O forse era il mio cuore colmo di speranza e d'amore a farmi agire in quel modo sconsiderato e non degno della ligia e pura Hermione Granger?

<< Granger >> mi chiamò.

<< Niente Granger stanotte. Niente saccente Grifondoro o arrogante Serpeverde. Niente distinzioni tra Mezzosangue e Purosangue >> scossi la testa, decisa come mai mi ero sentita prima d'ora << Solo per stanotte mettiamo da parte tutto: antipatie, odio, rivalità... stanotte siamo solo noi >>.

Potevo leggere lo stupore nei suoi occhi argentei e come potevo biasimarlo quando io stessa ero sorpresa di ciò che stavo dicendo?

Eppure erano i miei sentimenti a parlare; quelle parole celate da tempo nel mio cuore avevano rotto gli argini in cui le avevo segregate ed ora stavano straripando e si stavano mostrando a lui.

Io mi stavo mostrando a Draco per ciò che ero davvero: una folle e sciocca ragazza innamorata di quel bello e dannato Serpeverde.

<< Solo per stanotte... solo per stanotte possiamo essere semplicemente Draco ed Hermione? >> sussurrai.

Un sorriso sincero e vero solcò le sue labbra sottili e rosse per la foga dei nostri baci, ed in quel momento, illuminato da un raggio di luna penetrato tra le fronde, la sua bellezza divenne accecante per i miei occhi speranzosi.

Il bacio che nacque subito dopo grazie alle sue labbra sulle mie cancellò definitivamente la poca lucidità che mi era rimasta ed allora mi arresi, concedendogli tutto ciò che avevo.

Sentii la gonna sollevarsi fino alla vita grazie alle sue mani sapienti e poi una piccola pressione sul mio centro mi fece chiudere gli occhi, causandomi continui fremiti d'attesa e di desiderio incontrollabile.

<< Hermione >>.

Perché il mio nome sembrava così bello e così melodioso pronunciato dalla sua voce roca?

Incrociai il suo sguardo sentendomi mozzare il respiro per le emozioni che vi lessi, sentimenti che non avrei mai pensato lui potesse indirizzare ad una come me.

E poi lo sentii, sentii quella piccola fitta di dolore e quel senso di pienezza che mi fecero capire della sua grossa ed invidiabile presenza in me.

Le sue dita asciugarono le lacrime che non pensavo di aver versato, ma ciò che calmò il mio respiro affannato ed il mio battito forsennato fu il suo dolce sorriso.

Lo sentii arretrare col bacino, creando una strana ma piacevole sensazione nel mio bassoventre, poi riaffondò lento e pacato, iniziando a spingere in modo gentile anche se profondo.

<< Finalmente Hermione. Finalmente posso mostrarti ciò che provo per te >> sussurrò al mio orecchio.

Cosa?

Avvolsi le braccia attorno il suo collo e strinsi le mani sulla sua schiena, trovando un appiglio grazie alla camicia che ancora indossava.

Era bello.

Era bello e dannatamente piacevole sentire il suo corpo muoversi sopra e dentro il mio.

Era semplicemente bello sentirmi amata da colui che per anni mi aveva schernita e disprezzata, mentre ora sembrava desiderarmi per ciò che ero.

<< Draco >>.

Cos'era quella sensazione di annodamento ed intenso calore che provavo nel punto d'unione dei nostri corpi?

Le sue spinte divennero più rapide, più irregolari, ed anche più intense man mano che quel formicolio aumentava.

<< Draco- cos-? >>.

Un gemito di sorpresa lasciò la mia bocca quando il biondo si sorresse sul gomito, non smettendo di muoversi ma iniziando anche a stimolare il mio clitoride con la mano libera.

La sua voce pronunciò un incantesimo che in quel momento non compresi, poi le sue labbra si posarono sulle mie mentre le mie dita affondavano nella sua schiena coperta dal tessuto della divisa.

Un inaspettato e profondo senso di liberazione mi fece gridare contro la bocca di Draco ed anche lui raggiunse il limite pochi istanti dopo, penetrandomi con un gesto netto e deciso.

Il Serpeverde si stese sul mio corpo, nascondendo il volto nell'incavo del mio collo mentre le nostre braccia costringevano le nostre figure a restare intrecciate e vicine l'una all'altra.


Amare, non è prendere un altro per completarsi,

bensì offrirsi ad un altro per completarlo.

(Michel Quoist)     


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