8...Harry Styles?
Anticamente... gli uomini si dividevano in tre generi e non in due come adesso, il maschio e la femmina. Ne esisteva infatti anche un terzo che risultava dalla commistione degli altri due: l'androgino... La forma di tutti e tre era quella di una palla con la schiena tondeggiante e i fianchi circolari.., quattro mani e quattro gambe, due volti del tutto simili su di un collo rotondo, una sola testa per entrambi i volti girati in senso contrario, quattro orecchie e due organi genitali...
Camminavano diritti come ora, ma avanti indietro a piacere e quando si mettevano a correre velocemente assomigliavano a quei saltimbanchi che fanno la ruota... Il maschio discendeva dal Sole, la femmina dalla Terra e l'androgino dalla Luna... Inoltre, possedevano una forza ed un vigore tremendi... Omero narra che tentarono la scalata al cielo per assalire gli dèi... Zeus allora e gli altri dèi si consultarono per decidere che cosa dovessero fare, ma si trovavano in grande imbarazzo: non potevano pensare di ucciderli e di far scomparire il genere umano... ma nemmeno ritenevano di dover consentire la loro prepotenza. Finalmente dopo una difficile riflessione Zeus prese la parola..: "Taglierò in due ciascuno di essi e così saranno più deboli..."
Mano a mano che ne tagliava qualcuno dava ordine ad Apollo di rivolgere il volto e la metà del collo dalla parte del taglio, affinché ciascuno, potendo osservare la spaccatura che aveva subito, si disponesse ad una maggiore moderazione... Spianava poi le altre grinze e modellava il petto con uno strumento come quello che i calzolai adoperano per levigare le pieghe del cuoio sulla forma da scarpe. Alcune ne lasciò tuttavia sul ventre assieme alla cucitura dell'ombelico, quale permanente ricordo dell'antica vicenda.
Appena però la natura umana fu tagliata in due, ciascuna parte, nel rimpianto della metà perduta, voleva ricongiungersi ad essa... tutte le parti si abbracciavano, si avvinghiavano reciprocamente, nella brama di fondersi insieme, ma così morivano di fame e di inedia perché non volevano far nulla separate l'una dall'altra...
Ciascuno di noi è dunque la tessera di un essere umano... sempre alla ricerca dell'altra sua metà, la tessera che corrisponde.
Questo desiderio di interezza e al tentativo di raggiungerla spetta il nome di Amore.
"Louis mi stai ascoltando?" Niall si stava rotolando tra le lenzuola disfatte color cobalto piagnucolando contro la mia disattenzione.
La camera di Niall, nonostante abitasse da solo, sembrava quella di un ragazzino di quindici anni disordinato.
Poster di band e libri sparsi ovunque.
Un paio di occhiali posati sulla scrivania in legno, riempita anch'essa di carte, sotto il quale era sotterrato il portatile del biondo.
Chiusi il libro dimenticando per un attimo il Simposio di Platone.
"Louis non dirmi che stai veramente studiando." disse poi il biondo lanciando un cuscino verso di me.
Non mi spostai neanche di mezzo centimetro per evitare quel cuscino, data la scarsa mira del biondo.
"Ti sembra il caso di mettere ancora più in disordine questa camera?"
Il mio tono suonò al quanto seccato, e forse lo era.
Forse pensavo ancora al giorno prima.
Forse pensavo che andarmene non era stata un ottima idea.
Volevo rimanere lì ad aiutare Harry, a capire cosa avesse dentro.
Cosa nascondevano quelle fossette perfette e chi si nascondeva veramente dietro i suoi occhi.
Il provare a salvarlo era stato rischioso anche se la cosa migliore riuscita nella mia vita.
Per quanto io ero riuscito a fare un discorso compiuto per convincerlo a non arrendersi così, di lui non conoscevo veramente niente, e avevo anche promesso di aiutarlo quando non ero sicuro nemmeno di rivederlo.
Il riccio per me era ancora uno sconosciuto.
"Io e Josh stiamo insieme." disse poi Niall facendomi cadere dalle nuvole.
"COSA? SCUSA PUOI RIPETERE?"
La mia voce era più stridula del solito, tanto che a momenti non la riconoscevo anche io.
"Tranquillo, l'ho detto solo per attirare la tua attenzione....ci frequentiamo e basta."
Disse per poi mettersi sotto le coperte dato che i suoi zigomi si erano colorati di un leggero rosso.
"Oh, beh si, adesso si che si ragiona Niall." Dissi io ironico alzandomi dal posto sul divanetto ricavato dallo spostare vestiti ammucchiati li sopra.
Mi misi a ginocchioni sul letto per poi prendere le coperte e toglierle improvvisamente da dosso al biondo come si fa con i bambini per svegliarli la mattina.
"Spiegati. Adesso..." Dissi minaccioso prendendo un libro."Potrei non essere clemente con te."
"Louis non è niente di che, solo che quando ha saputo che ero finito in ospedale è venuto a trovarmi, lasciando Liam a casa da solo. Quando è arrivato sembrava veramente molto preoccupato.
Mi ha chiesto come erano andate le cose, e gli ho raccontato più o meno tutto, e tra il più e il meno mi ha abbracciato dicendo che gli dispiaceva di essere sparito così, che avrebbe fatto il possibile per stare con me e anche col fratello.
Ho detto che non importava e che andava bene cosi ma gli è partita una sottospecie di dichiarazione che mi ha fatto intendere che prova qualcosa per me."
Nel mentre le mie orecchie seguivano il discorso, i miei occhi erano puntati sulle mani di Niall che si muovevano freneticamente come se stesse cercando di colpire qualcosa vicino a lui.
E la parte più inquietante non fu quella quanto il fatto che aveva preso il fiato solo una volta durante tutto il discorso.
"E quindi? Cosa hai intenzione di fare?" Dissi io cercando di sembrare il meno traumatizzato possibile.
Josh e Niall erano sempre stati ottimi amici, ma non avevano mai dimostrato nessun segno di apprezzamento o cose così.
Niall d'altronde ha frequentato molte ragazze ma non mi ha mai detto altro.
Josh invece....beh di lui non conoscevo la vita sentimentale, sempre se ne aveva una.
Ma a quanto pare...
"Cosa ho intenzione di fare? Beh la risposta è ovvia, ASSOLUTAMENTE NON LO SO."
Niall scandì bene le parole con tanto di sorrisino che sapeva tanto di "Mi prendi per il culo?".
"Tu non provi niente per lui?"
Cercai di incanalare il biondo su una strada che potesse essere la giusta per capire cosa cazzo fare.
Tanto ormai, ero diventato più bravo ad aiutare la gente o a fare il consulente di coppia che non col piano.
"Io non provo niente per lui.
O almeno, non credo di provare ciò che lui prova per me. Capisci? È questo il problema.
L'ho sempre e solo visto come un amico su cui potevo contare...aspetta...adesso che ci penso..." Niall posò la mano sulla fronte sgranando gli occhi.
"Cosa?" chiesi io alzando un sopracciglio.
"Una volta eravamo a casa sua, era il compleanno di Liam, ricordi? E ti ricordi anche quando abbiamo giocato a obbligo o verità, vero?" disse poi scandalizzato.
"Quando tu scegliesti obbligo e ti dissero di baciare Josh? E poi il tizio che lo disse si becco un cazzotto sul naso dallo stesso Josh? E poi Josh trovo la scusante che era ubriaco?"
Cercai di ricordare tutto anche nel minimo dettaglio, anche se a quella festa non c'ero mai stato.
Come facevo a sapere quelle cose?
Beh, le voci girano.
"Esattamente..." disse poi facendo segno con le mani per cercare di farmi arrivare da solo al punto.
E dopo qualche secondo, un illuminazione.
"Mi stai dicendo che loro lo sapevano e quindi volevano vedere se per te era un problema?"
"Dio Louis, quando sai che due più due fa quattro mi rendi una persona così fiera." dice sospirando per poi buttarsi sul letto.
"Simpatico come un maglione ad agosto." Dissi stendendomi vicino a lui.
"Sono stato uno stupido."
"Non sempre lo stupido è colui che non sa, ma colui che crede di sapere." Dissi muovendo il mio indice come un direttore di orchestra, come se quelle parole le avessi dette con intonazione.
"Secondo me dovresti toccare di meno quel libro, ti fa male." disse poi indicando il libro di filosofia.
"Approposito..." continuò lui "Ti ha fatto visita qualcuno ieri?"
Qualcuno?
Percaso intendi un riccio strafigo e famoso, con degli occhi che mettono incinta e delle fossette mozzafiato?
"Mh...no, nessuno di importante."
Il biondo si girò verso di me con una smorfia in viso.
Con le sopracciglia curve verso il basso con delle tenere rughette al centro della fronte.
"Mh...qualcuno tipo Harry Styles? Louis senti, c'ero anche io quando ti ha inviato il messagio." incrociò le braccia al petto assomigliando sempre di più ad un bambino arrabbiato.
"Perché gli hai dato il mio numero Niall? Non avevo bisogno di nessun aiuto." Dissi ricordando le parole del riccio.
"Umh, veramente mettiamo le cose in chiaro, me lo ha chiesto lui il tuo numero.
E poi, aiuto? In che senso aiuto?" disse lui confuso.
Rimasi spiazzato per la reazione di Niall.
"Mi ...mi aveva detto che gli avevi dato il mio numero perché volevi che mi aiutasse con Michael...e mi aveva detto che se ne è andato perché c'era una ...."
Venni interrotto bruscamente.
"Uo, uo, uo. Calma, le cose sono andate abbastanza diversamente."
Disse poi schierandosi la voce.
"Innanzitutto, ti ricordi il tizio con la macchina fotografica..?"
Disse iniziando il discorso.
Flash-back
(Niall POV)
Ancora dolorante per i lividi e per le poche contusioni fatte da Michael, bevvi un bicchiere d'acqua cercando di mandare giù l'antidolorifico.
La voce straziante del paparazzo che aveva chiamato l'ambulanza risuonava ancora nella mia testa.
Quando i dottori mi fecero salire, con me venne quel ragazzo.
"Deve rimanere sveglio finché non arriviamo all'ospedale."
Non lo avessero mai detto.
Il ragazzo mi fece così tante domande che avevo paura che la mia testa potesse esplodere da un momento all'altro.
Erro esausto e volevo solo andare a casa.
Il danno più grave che mi aveva procurato quel coglione era solo un labbro spaccato e qualche livido.
La porta della mia camera si spalancò e pensai che era una delle tante infermiere che veniva a scassare il cazzo con qualche flebo o qualche antidolorifico da prendere.
E invece con mia sorpresa trovai un ragazzo alto e riccio che, affannato, dischiuse violentemente la porta.
Vi si poggio con le spalle e mi guardò ancora col fiatone ed una cartella in mano.
"Se stai cercando il laboratorio analisi hai sbagliato porta, se non te ne sei accorto."
Dissi vedendo il riccio alzando gli occhi al cielo.
"Tranquillo, lo so, visto che è proprio da lì che sto scappando."
Il riccio sembrava in qualche modo prendersi gioco di me.
"Scappando? E perché mai hai rubato i valori della glicemia di qualche povero cristiano?" Dissi posando il bicchiere sul tavolino li vicino.
"Ti devo molte meno spiegazioni di quelle che vorresti avere." disse poi nascondendo la cartella nella sua giacca di pelle che lasciava trasparire una camicia bianca sbottonata sui primi bottoni.
Osservai megli il riccio.
C'era qualcosa di vagamente familiare in lui.
Ma non riuscivo a capire cosa.
"Mh, e tu perché sei qui? Sembra che qualcuno sia riuscito a darti ciò che sei andato a cercare al Gala." disse poi ridacchiando sotto i baffi.
Gala.
Rissa.
Ricci e occhi verdi.
"Tu ...tu sei quello che stava con Sophie."
Lo guardai di sottecchi e finalmente ricomposi l'immagine che facevo fatica a vedere.
Era lui.
In tutta la sua altezza e sfacciataggine.
"E tu sei l'amico del pianista, giusto?"
Il riccio si passò due dita sotto al mento.
"Mh, mi farebbe comodo un pianista da chiamare nel momento del bisogno. Mi daresti il suo numero? Sai, tra un po' mio padre darà una festa per una nuova azienda acquistata. Potrei averne bisogno." disse iniziando ad avvicinarsi.
Lo guardai sconvolto.
"Seriamente? Non ti devo nessun favore e quanto meno un numero di telefono di una persona che non ha nemmeno dato il suo consenso."
Il riccio era a qualche centimetro dal mio viso.
Quasi mi respirava in faccia.
"Oh, credo che a Louis non dispiaccia se lo contatto per offrirgli un lavoro."
La voglia di sputargli in un occhio era tanta.
Non so cosa mi stoppó precisamente.
Al posto però della saliva però mi uscì una frase che poteva essere più utile.
"Potrei contattarlo sempre io a nome tuo."
"Sai, Niall James Horan....credo che riesca sempre ad ottenere ciò che voglio, e sopratutto, preferisco fare le cose con le mie stesse mani."
Fine flash-back
"Mi stai dicendo che ti ha minacciato per un cazzo di numero?" Dissi sconvolto.
Il biondo fece spallucce sospirando.
Non ci potevo realmente credere.
Il contenuto avevo da pochissimo, solo da poche ore si può dire, ed era riuscito a mentire su quasi tutto quello che aveva detto.
O forse, aveva mentito su tutto?
E se fosse cosi?
In tal caso avrei avuto la conferma di non conoscerlo affatto...quindi la domanda spontanea che mi venne in quel momento fu...
Chi è Harry Styles?
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