3-2.17Black.
"Hey Lou, come va?"
Lo evitai per tutto il tragitto verso il 17Black con la scusa di avere le auricolari, ma una volta lì, l'impresa divenne titanica.
"Bene, Michael. Invece tu? Non ci si vede da qualche anno."
La mia voce era fredda e bassa, e per qualche strana ragione, nonostante la musica fosse assordante, Michael mi sentì, e fece un sorrisino malefico.
"Dio Louis mi sei mancato, da quando sono partito per la Germania non sembri più lo stesso." disse poi lui fissandomi negli occhi.
Niall si era scusato più volte poiché sapeva benissimo in che rapporti ero con Michael, e sapeva anche meglio quanto era il rancore e l'odio nei suoi confronti.
Infatti proprio lui ci guardava preoccupato.
Tra Michael che cercava di intraprendere una conversazione, ed io che cercavo di evitarlo con tutte le mie forze, non riuscivo a decidere chi faceva più pena dei due.
"Beh allora? Come va la tua vita sentimentale?"
Michael ed io adesso eravamo da soli al tavolo mentre Niall e gli altri erano andati in pista.
Non ci volle molto a farmi pentire della scelta di rimanere al tavolo.
"Dio, Michael non è più un tuo problema." dissi io forse un po troppo acido.
Però abbastanza da far capire a Michael che quella domanda era stata veramente inopportuna.
Alzò le mani in segno di resa, per poi alzarsi e porgermi la mano.
"Ti va di bere qualcosa? Almeno questo, non è molto che ti chiedo." disse poi lui con un sorriso apparentemente innocente.
Un po indeciso sul dafarsi tentennai appena, ma non potevo dirgli di no.
Insomma, anche se era stato il mio ragazzo per un paio di mesi, nei quali si scopava altre tre persone diverse, non significava che non poteva nemmeno essere un mio amico.
Mi alzai e, tra uno spintone e l'altro riuscì ad arrivare al bancone, e notare anche Niall e gli altri darsi alla pazza gioia.
Quando entrai nel campo visivo del biondo mi prese in disparte.
"Louis, come è andata?"
"Oh benissimo Niall, mi hai lasciato col mio ex che cerca di rimorchiarmi in un tavolo appartato di una discoteca, è andata benissimo." Dissi io ironico per poi prendere posto accanto a lui.
Nonostante le luci erano molto basse e il locale era in penombra, si riusciva comunque a distinguere il rosso acceso del bancone e della parete sulla quale erano appese decine di bottiglie di alcolici.
Un ragazzo, dall'altra parte del bancone, iniziò a far roteare con destrezza delle bottiglie per poi usarle per riempire un bicchiere di plastica.
Restai a fissarlo per minuti probabilmente.
Era bravo, ed ipnotico.
Sembrava che lavorasse li da anni e che fosse nato per fare il barista.
"Lo so che sono fantastico ma non c'è bisogno di consumarmi in questo modo." disse poi mettendo apposto le bottiglie.
"Io...emh..scusa, soltanto, sei veramente bravo!" Dissi io sorridendogli cercando di rimediare al pacco di merda.
"Sai, quando nella tua vita fai solo una cosa per campare, prima o poi inizi a farla bene."
Sembrava fiero di se, con i capelli bloccati probabilmente da del gel verso l'alto, neri, con gli occhi castani e dei tatuaggi sparsi per l'intero corpo.
"Lavori qui da molto quindi." mi lasciai scappare.
Di solito non parlavo molto con la gente, tanto meno con gli sconosciuti.
Ma qualcosa in lui mi ispirava sincerità... E anche simpatia.
"Abbastanza...Ehi, ehi tu! Non si può ballare sul tavolo! Metri immediatamente i piedi giù!" disse poi rivolgendosi ad un tizio fin troppo ubriaco.
"Scusami, torno subito, intanto prendi questo, offre la casa." disse per poi allontanarsi verso la mischia creatasi verso il bancone.
Davanti a me c'era un bicchiere con un liquido strano.
Non sembrava alcool.
Più che altro sembrava qualcosa che si avvicinava al latte, con dei pezzi di cocco dentro, e del ghiaccio.
Presi un sorso di quella bevanda, che non era affatto male.
"Louis! Stai bevendo? Oddio che mi sono perso?" disse poi Liam avvicinandosi a me.
"Dio, non sto bevendo! O almeno, non sembra alcool.." Dissi perplesso.
Liam si avvicinò al mio bicchiere annusandolo, per poi prendere un sorso.
"Dio un Baleys al cocco! A buon intenditore poche parole!" disse iniziando a ridere.
Sembrava già abbastanza ubriaco per infierire, quindi mi limitati a ridere e a prendere un altro sorso di quella bevanda.
Mentre Liam stava cercando di tenersi dritto sulla sedia, il barista tornò al suo posto.
"Scusami, di solito non c'è questo casino."
Feci segno con la mano come per dire di non preoccuparsi per poi notare che il ragazzo aveva posato gli occhi su Liam.
"Mh...è un tuo amico?" disse poi avvicinandosi a me e facendo segno verso Liam.
"Certo, perché?" chiesi per poi finire il mio cocktail.
"Umh...no niente...come si chiama?" disse poi lui continuando a prendere ordini e far volare bottiglie di alcolici.
"Ti piace percaso?" ridacchiai, sorpreso dalla mia audacia.
Dio Tomlinson, solo un cocktail per farti andare a puttane...
"Ma, no, perché me lo chiedi?" disse lui diventando leggermente rosso.
"Il fatto che tu non sappia nemmeno il mio nome, e che tu voglia sapere comunque quello del mio amico." urlai per sovrastare il rumore della musica che stava diventando assordante.
Lui sghignazzó, per poi sedersi.
"Mh, audace, perspicace, e anche sincero...mi piaci ragazzo. Come ti chiami?"
L'imbarazzo si fece sentire, e nonostante fossi un po brillo iniziai a tentennare e balbettare.
"M-mi chiamo Louis..." dissi notando che Liam stava tornando da me.
"Io sono Zayn." disse poi porgendomi un sorriso sghembo.
Presi per il braccio Liam che ormai mi aveva raggiunto per poi farlo sedere al mio posto. "Bene Zayn, lui è Liam, divertitevi io vado a trovare gli altri." Dissi per poi allontanarmi soddisfatto.
Ok Louis, trova Niall, e organizza un piano strategico per non sembrare un povero sfigato senza accompagnatore e....cosa cazzo....
Feci solo qualche passo per accorgermi che Niall e Josh stavano parlando col viso a pochi centimetri dall'altro.
"Questa è nuova..." sussurrai per poi rimanere a guardare.
Stavano parlando normalmente, come due persone normali, con la sola differenza che non passavano inosservati occhiate e sguardi fugaci che dicevano più di mille parole.
Sorrisi per poi passare avanti, notando che c'era un posto libero, che occupai, sperando di non essere adocchiato da qualche coglione ubriaco.
"Dio, non sembri proprio adatto a questo posto." disse una voce alle mie spalle.
Mi era nuova, non l'avevo mai sentita.
Bassa e roca, udibile nonostante la musica fosse a livelli a dir poco assurdi.
"Perché? Sentiamo che stronzata esci adesso." Dissi rendendomi conto che non era per niente male quel nuovo me che stava emergendo.
"Beh sai, non è certamente posto per un pianista questo." disse poi la misteriosa voce, sempre più vicina.
Strizzai gli occhi pensando di non aver sentito bene.
"Scusa...hai detto...." mi girai e rimasi bloccato.
Il ragazzo alto.
Capelli ricci.
Occhi verdi come lo smeraldo.
Mi stava fissando, come se fossi l'unica persona presente in tutto il locale.
Lo sguardo era carico di tensione, abbastanza da farmi dimenticare cosa dovevo dire.
"Di poche parole, mh? Dio, la prima volta sembravi così... Euforico ed estroverso." disse poi avvicinandosi a me.
"Beh, si vede che non mi conosci abbastanza." Dissi ritrovando il fiato per parlate.
Mi girai sentendo il suo sguardo bruciarmi la schiena e ordinando un altro cocktail.
"Mh, si ineffetti..." disse sospirando.
"Beh è stato un piacere, Louis." disse per poi sparire nella folla.
Il cocktail mi andò di traverso.
....come fa a sapere il mio nome?
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