Il ritorno di Alex

Il mattino seguente quando mi svegliai mi accorsi che erano già le undici, mia madre busso' alla porta dicendomi di aprire perché mi aveva preparato la colazione.
Aprì la porta e lei mi sorrise

-Non c'era bisogno mamma sarei scesa io, ma poi come mai non mi hai svegliata avevo lezione all'università.
-Ogni tanto fa bene dormire un po' di più vuoldire che ne avevi bisogno. Dai mangia c'è tutto quello che ti piace i cornetti al cioccolato i tuoi biscotti, oltre al latte caffè spemuta non manca niente.
-Grazie mamma ma non ho molta fame prendo solo un caffè faccio una doccia veloce, metto la tuta e vado a correre ho bisogno di schiarirmi le idee di non pensare a niente.
-Come vuoi tesoro

Quando uscì misi le cuffie e cominciai a correre dirigendomi verso il parco della città. Mentre correvo cercavo di non pensare, ma Lucas era come un chiodo fisso nella mia testa. Ad un tratto avvertì un po' di stanchezza e decisi di fermarmi alla prima panchina, tolsi le cuffie, ripresi fiato e bevvi un sorso d'acqua.
Squillo' il cellulare e guardandolo mi accorsi che era Lucas e che oltre a quella c'erano altre trenta chiamate fatte, risalenti alla sera prima e alla mattina seguente. Non avevo nessuna voglia di rispondergli era ancora troppo presto, ma per evitare che lui potesse capire che mi ero innamorata come una stupida decisi di rispondergli.

-Pronto?
-Finalmente Annie grazie al cielo stai bene, ma perché non rispondi alle mie chiamate? Vuoi farmi preoccupare? Be sappi che ci stai riuscendo
Molto freddamente gli risposi:
-Credevi che morissi per il dispiacere? Stai tranquillo Lucas è ben lontano da me questo pensiero diciamo che ho altri obiettivi nella vita
Improvvisamente sentì il suo tono cambiare nuovamente, era lo stesso della sera prima.
-Cos'hai detto? Non dirlo più neanche per scherzo mi hai capito Annie? Invece ascoltami dobbiamo parlare ti prego
-Senti Lucas non ti scaldare tanto anche perché non ho nessuna voglia di sentirti e tanto meno di vederti ok? Ti saluto
-Aspetta Annie io ho bisogno di spiegarti, non possiamo rompere un'amicizia tanto importante per me ti prego sei la prima persona dopo non so più quanto tempo con la quale posso parlare liberamente, essere me stesso senza essere giudicato per favore.
-Senti Lucas ascoltami lasciamo le cose per come stanno se è destino torneremo ad essere amici ma per adesso, mi dispiace ma non ci riesco adesso scusami ma devo lasciarti.
-Annie ascoltami
-Ciao Lucas ci si vede tanto.

Chiusi il telefono e lasciai che le lacrime venissero giù, non riuscivo a trattenerle, ogni volta che lo sentivo era come una pugnalata al cuore. Improvvisamente un forte tuono mi distolse dai miei pensieri così prima che scoppiasse un temporale ritornai a casa.
Una volta aperta la porta, sentì un buon profumino che si diffondeva per tutta la casa, era la mia mamma che aveva appsba cucinato il mio piatto preferito, lo faceva sempre quando ero giù di morale.

-Ciao Annie e' andata bene la corsa? Ti è servita per scaricarti un po'?
-Si mamma diciamo di si, invece vedo che tu ti sei data da fare in cucina
-Si e tutto per la mia bambina
-Grazie mamma ma direi che sono una bambina un po' cresciuta.
-Sai Annie mentre eri fuori ha chiamato Lucas Swich non so quante volte.

La cosa mi stupì abbastanza, perché Lucas non era proprio il tipo che pregava nessuno quindi mi faceva piacere, anche se però la ferita che avevo dentro al momento, non lasciava spazio ad altro sentimento che non fosse la rabbia.

-Ah davvero mamma e cosa voleva?
-Parlarti Annie ma gli ho detto che al momento non eri in casa, e che forse era meglio se per un po' non si faceva vedere. Ho sbagliato?
-No mamma tranquilla adesso mangiamo altrimenti si fredda tutto.

Il pomeriggio mi recai dagli Swich, mentre camminavo avevo un magone allo stomaco che mi toglieva il respiro. Una volta arrivata bussai e come sempre fu Harriet a farmi entrare.

-Ciao Annie
-Ciao Harriet
-Cerchi Lucas?
-Lucas? La domanda mi suonò un po' strana
-Cosa c'entra Lucas? Io sono qui per Jordan
-Scusami Annie pensavo volessi parlare con Lucas
-Io e Lucas non abbiamo niente da dirci, ma poi scusa cosa dovremmo dirci?
-Entra Annie non c'è nessuno sono sola con Jordan
-Allora Harriet?
-Niente è solo che tutta la città mormora sulla tua storia con Lucas, per questo ti ho chiesto.
-La mia storia con Lucas? Peccato che non ci sia nessuna storia, io e Lucas siamo anzi eravamo solo amici.
-Sicura Annie? No perché sembrava davvero una litigata tra fidanzati.
-Ti sbagli Harriet, ti ho già detto che eravamo solo amici.
Ci fu un attimo di silenzio
-Posso chiederti una cosa Annie?
-Dimmi Harry
-Ti sei innamorata di Lucas?
Ormai questa era diventata una domanda ricorrente alla quale non mi faceva piacere rispondere, mi chiedevo se fosse così evidente ciò che provavo per lui.
-Allora Harriet ti direi una bugia se ti dicessi di no, si mi sono innamorata ma vedrai che passerà presto.
-Passerà? Ma non è una malattia Annie!
-Si lo so Harry che non è una malattia e non ci sono medicine, però vedrai che con il tempo andrà meglio.
-Come vuoi Annie sappi comunque che se hai bisogno per qualunque cosa io ci sono. E inoltre quello che ci siamo dette resterà fra di noi ti voglio bene Annie.
-Grazie Harriet ti voglio bene anche io.

Ormai era passata più di una settimana da tutto questo trambusto e Lucas, non si fece ne vedere ne sentire e per di più non si faceva trovare in casa tutte le volte che andavo da Jordan.
Diciamo che iniziavo a stare un po' meglio e il fatto di non vederlo mi faceva stare bene o almeno così credevo perché in fondo sapevo che forse non mi sarebbe mai passata, il mio sentimento era più vivo che mai.
Mentre ero assorta nei miei pensieri, mi squillo' il cellulare era la signora Swich.

-Ciao Annie scusa il disturbo so che è una cosa improvvisa ma avrei bisogno che stasera restassi con Jordan, io e mio marito abbiamo una cena di lavoro, solo se sei libera da impegni ovviamente.
-Certo signora Swich non ci sono problemi.

A me piaceva stare con Jordan, mi ero davvero affezionata, non era una bambina capricciosa era molto ubbidiente e poi insieme ci divertivamo tantissimo. La sera quando fui pronta, salutai mia madre solo che lei mi bloccò dicendomi:

-Annie sei sicura di voler andare?
-Perché mamma?
-Ti ricordo che potresti incontrare Lucas, non ci hai pensato?
-Non è a casa il pomeriggio figuriamoci di sera, sarà in giro a divertirsi con qualche ragazza. Ma poi mamma anche se succedesse? Prima o poi dovrò incontrarlo, non potrò evitarlo per sempre.
-Hai ragione Annie buona serata allora
-Grazie mamma le diedi un bacio e uscì.

Non abitavo distante dagli Swich, erano solo due isolati a piedi. Mentre camminavo pensavo a cosa avrei fatto se avessi incontrato veramente Lucas. Alla mamma non dissi la verità ma, avevo una paura immensa di vederlo, trovarmelo di fronte e non sapere cosa dire. Non ero pronta ancira e forse non lo sarei mai stata ma del resto non potevo scappare per sempre e comunque fra di noi non c'era stato niente e adesso non starei così male se non me ne fossi innamorata.
Mentre pensavo fra me e me non mi accorsi di essere arrivata.

-Ciao Annie, come va?
-Bene Harriet grazie devo restare con Jordan stasera
-Si lo so sono stata avvisata
-I signori Swich sono ancora in casa chiesi.
-Si, stanno salutando Jordan ma dai vieni entra
-Scusa la domanda Harriet c'è nessun altro in casa?
-Ti riferisci a Lucas Annie? No tranquilla non è in casa
Andammo in salotto
-Buonasera signori Swich
-Buonasera Annie puntuale come sempre
-Hai visto chi c'è Jordan? Annie che ti terra compagnia per questa sera e ti leggerà la favola della buonanotte. Mi perdoni per questa volta?
-Si mamma però domani stai con me tutto il giorno.
-Va bene piccola mia ti voglio bene
-Ok Annie allora i numeri dei cellulari li sai, la cena è pronta il pigiamino è sul letto e il libro sulla sedia. Per qualunque cosa non esitare a chiamarci.
-Si signora Swich stia tranquilla so cosa fare come sempre adesso vada.
-Grazie Annie di tutto.
Rimasi con Jordan
-Ei piccolina ti va di darmi un bel bacio grande grande?
Di corsa Jordan venne da me e mi bacio'.
-Adesso si che va meglio allora che ne dici di andare in cucina, mangiare e poi di corsa sul divano che oggi fanno il tuo vartone animato preferito?
-Si si Annie dai sbrighiamoci
Ci sedemmo a tavola ed entrò Harriet
-Va bene ragazze io vado vi lascio alla vostra seratina. Ci vediamo domani Jordan
-A domani Harriet
-Mi raccomando Annie se hai bisogno per qualunque cosa chiamami d'accordo? Ti voglio bene
-Grazie sempre Harriet ti voglio bene anche io.
Dopo aver finito di cenare, Jordan corse sul divano io sparecchiai e sistemai i piatti nella lavastoviglie.
-Preparati Jordan che sto arrivando con i pop corn
-Si si dai Annie sbrigati che comincia

Appena mi sedetti sul divano, cominciò il cartone animato.
Mentre eravamo assorte a guardarlo Jordan mi fece una domanda che mi spiazzo'
-Annie non vuoi più bene allo zio Lucas?
Rimasi talmente stupita da quella domanda che i pop corn mi cascarono dalle mani.
-Cosa Jordan? Che hai detto?
-Ti ho chiesto se non vuoi più bene allo zio Lucas!
-Ma perché mi fai questa domanda?
-Perché ti vedo, non parli più con lo zio Lucas e poi anche lui è tanto triste lo vedo guardare ogni sera fuori dalla finestra e anche se gioca con me, non è più lo stesso di prima.

Le domande di Jordan mi fecero riflettere, non avevo capito quanto fosse importante per lei Lucas quindi sapere che lei era triste per colpa mia mi faceva stare male, e se dovevo proprio dirla tutta, mi faceva male sapere che anche Lucas ci stava male.

-Scusami tanto Jordan mi dispiace che tu sia triste, vedi ci sono cose che per il momento non puoi capire perché sei piccolina, ma ti prometto che cercherò di fare pace con lo zio Lucas. Adesso però mi fai un bel sorriso ti prego
-Allora vuoi ancora bene allo zio Lucas giusto?
-Giusto signorina però adesso basta parlare dello zio, finiamo il cartone animato così poi ci mettiamo a letto e leggiamo la fiaba della principessa.

Dopo una mezz'oretta il cartone animato fini', preparai tutto l'occorrente per il bagno di Jordan. Una volta finito ci mettemmo a letto presi il libro delle fiabe e continuai a leggerle la storia cominciata dalla sua mamma.
La cameretta di Jordan sembrava davvero come il mondo delle favole aveva un lettino in ferro tutto dipinto di rosa, un armadio con due grandi orsacchiotti come quelli della scrivania, e non potevano mancare le tendine alla finestra tutte bianche con un nastro rosa per raccoglierle.
Oltre a tutte le ceste piene di giochi di qualunque tipo.
Jane voleva un bene immenso a Jordan che è arrivata dopo dieci anni di lunga attesa. La gente mormorava che non potesse avere figli, così quando rimase incinta fece un annuncio pubblico in piazza dicendo che era stato un miracolo. E oggi guardando Jordan ci si rende conto che è il miracolo più grande.
Mentre leggevo non mi accorsi che Jordan si era addormentata così le rimboccai le coperte, le diedi un bacio e mi avviai verso la porta spegnendo la luce.
Improvvisamente squillo' il telefono, corsi a rispondere.

-Pronto Annie sono Jane, tutto bene lì?
-Si signora Swich tutto tranquillo, Jordan è già a letto. State arrivando?
-No Annie è per questo che ti ho chiamata, volevo chiederti se potevi prolungare un po' la tua permanenza, qui si è scatenato un temporale ed è impossibile mettersi in viaggio. Ovviamente ti verrà pagato extra.

-Si signora Swich stia tranquilla rimango volentieri non è un problema di soldi, piuttosto state attenti.
-Grazie sempre per l'aiuto Annie

Chiusi il telefono, guardai l'orologio che segnava mezzanotte e mezza avvisai mia madre per il ritardo e poi andai sul divano a guardare un po' di tv. Ecco che inevitabilmente il mio pensiero andò a Lucas, come ogni sera ormai o comunque quando ero sola, pensavo a tutto quello che era successo e a quanto mi mancasse nonostante fossero passate già due settimane.
Avevo un vuoto incolmabile dentro ma pensavo che fosse normale visto l'amore che provavo mi scese una lacrima.
Mentre ero assorta nei miei pensieri la tv si spense improvvisamente non riuscendo a capire cosa fosse successo, andai di corsa al piano di sopra per controllare che Jordan dormisse tranquilla ed infatti era così, dormiva come un angioletto quindi scesi nuovamente giù.
Presi una torcia e andai verso la finestra in salotto spostando la tenda mi accorsi che il temporale stava arrivando anche qui .

-Oh no ci mancava anche questo speriamo che Jordan non si svegli
-Come la sera che ci siamo conosciuti, ricordi Annie?

Rimasi immobile, non ci potevo credere era la voce di Lucas

-Cosa c'è Annie sei ancora
arrabbiata?
-Capì che non avrei potuto evitarlo per sempre così gli risposi:
-Arrabbiata? No tranquillo è tutto passato, invece Lucas ma da dove sei entrato che non mi sn accorta di niente?
-Sono sempre stato in casa, ho fatto in modo che nessuno mi vedesse, era l'unico modo per vederti e parlarti. Ho bisogno di chiederti scusa, di spiegarti non riesco a perdonarmi per averti ferita tanto, non sopporto di non vederti più di non parlarci più.
-Ti ho detto che va tutto bene Lucas, sono stata male è vero ma è passato del resto sono stata un po' esagerata, del resto siamo solo amici.
-Ti giuro Annie che non mi è mai successo di litigare con qualcuno e starci così male.
-Vuol dire che finalmente stai maturando e ti rendi conto di quando sbagli
-O forse, mi sono legato veramente a te
A quella risposta rimasi come impietrita, il mio cuore cominciò a battere così forte che sembrava impazzito e solo perché avrei voluto gridargli tutto l'amore che provavo per lui però non volevo che capisse che mi ero innamorata come una scema, anche se in fondo volevo che quella frase significasse ciò che io speravo.
-Ok Lucas adesso basta con tutte queste chiacchere è tutto passato
-Hai paura Annie?
-Paura? Dai per un po' di pioggia mi sembra eccessivo
-Allora perché stai tremando?
-Effettivamente stavo tremando, ed era per paura, ma non della pioggia ma di stare sola con Lucas e al buio per giunta
-Si ho qualche brivido, ma adesso vado a prendermi qualcosa per coprirmi.
-Vieni qui ci penso io a scaldarti, ho voglia di tenerti stretta tra le mie braccia.

Così dicendo Lucas mi prese per un braccio, mi attirò a sé e, senza darmi nemmeno il tempo di controbattere, mi ritrovai stretta a lui. Potevo sentire il battito del suo cuore, l'odore della sua pelle, il calore del suo corpo. Era una sensazione che mi mancava e nonostante mi costasse ammetterlo, mi piaceva.
Tornai comunque con i piedi per terra

-Lucas ti prego lasciami mi manca l'aria (bugia sarei rimasta stretta a lui per sempre)

Sembrava che non sentisse cosa gli dicevo, anzi mi stringeva più forte, allora alzai il tono della voce.

-Lucas? Mi senti? Ti ho detto di lasciarmi
-Scusami Annie non pensavo ti desse fastidio comunque sono contento di poterti riabbracciare.
Senti Annie avrei una domanda da farti posso?
-Dimmi Lucas (anche se quel tono non mi piaceva affatto)
-Perché la sera che abbiamo litigato mi hai detto che tua madre aveva ragione? Perché sarei stato il tuo sbaglio più grande?

Ho sperato tanto che non si ricordasse di questa frase, ma ormai era successo e non avevo nessuna intenzione di nascondermi.

-Allora Lucas chiariamo bene le cose, io sono una persona molto schietta, non mi piace mentire, anche a costo di rimetterci, ma ciò che sto per dirti non cambia le cose tra di noi.
È vero ho avuto una reazione esagerata quando abbiamo litigato, alla fine siamo solo amici o almeno così credevo, poi quando ho visto la tua reazione, ho capito che non era così, mi sono resa conto di provare per te qualcosa che va oltre l'amiciza, è stato allora che ho capito che mi ero innamorata come una scema senza rendermene conto. Pensavo che non mi sarebbe mai successo, sono troppo razionale, con i piedi per terra per queste cose.
Vedi Lucas io non so se sei mai stato innamorato di qualcuno, ma l'amore è questo, non puoi controllarlo ti fa fare delle cose strane ti entra dentro senza nessun permesso e rimane lì buono ad aspettare chissà cosa.
Ho cercato di dimenticarti, di non pensarti di reprimere questo sentimento, ma non è servito anzi è cresciuto facendosi spazio nel mio cuore.
Non sai quanto io ti abbia maledetto per essere entrato nella mia vita, ma maledico anche me per averti permesso di farlo. Ecco adesso sai tutto contento? Hai una nuova avventura da aggiungere alla tua lista.
-Hai finito Annie posso parlare adesso?
-Fai pure mi sento al commissariato con tutte queste confessioni.
-Ci sono cose di me che non sai ho avuto le mie buone ragioni se ho reagito in quel modo, ma per questo ti chiedo scusa, mi dispiace tanto se ti ho ferita, non sei mai stata un'altra avventura da aggiungere alla mia lista, anzi sei stata l'unica persona da un paio di anni ad oggi, che ha cercato di capirmi, capire veramente chi è  Lucas Swich, senza fermarsi all'apparenza.
Vedi Annie la gente spesso si nasconde dietro delle maschere o per non soffrire o magari per non essere giudicati e finire però così in un baratro di pregiudizi dal quale non si torna indietro.

Era un discorso un po' strano quello di Lucas che non riuscivo a capire tanto, però l'unica cosa palese era il suo stato d'animo turbato, si sentiva tanta rabbia, rancore, tristezza. Mi si spezzava il cuore nel vederlo così, avrei voluto aiutarlo ma non sapevo come. Capì così che quella sera anche io avevo sbagliato esagerando quindi, sperando di farlo sentire meglio glielo dissi.

-Senti Lucas mi dispiace immensamente per tutto, anche io ho le mie colpe ho pensato solo a me ignorando come potessi sentirti.
Torniamo ad essere amici, ti va? Quando vorrai parlare sappi che io ci sarò ma fino ad allora non voglio sapere niente.
-L'ho capito la stessa sera che ti ho incontrata che sei diversa, speciale Annie.

Dopo quella sera io e Lucas tornammo a frequentarci, scherzavamo ridevamo, ma facevamo anche conversazioni molto costruttive senza riprendere più l'argomento.
Una mattina uscita dall'università lo trovai fuori appoggiato alla sua auto che mi aspettava.

-Ciao Lucas, ma cosa ci fai qui?
-Ciao Annie, non posso venire a prenderti?
-Si certamente solo che divresti essere ai cantieri
-Lo so ma oggi mi va di portarti a fare una bella gita fuori città.

Salimmo in macchina e andammo.
Mentre Lucas guidava io lo guardai attentamente aveva dei grandi occhi verdi, i capelli castani che con la luce del sole sembravano cambiare colore insomma era davvero bello, del resto ecco perché si innamoravano tutte di lui, me inclusa!
Quando arrivammo Lucas mi copri gli occhi

-Dai Lucas ma che fai?
-Ti fidi di me Annie? Lasciati guidare tranquilla.

Quando arrivammo mi tolse le mani dagli occhi, fu uno spettacolo bellissimo, eravamo al mare.

-Come mai qui Lucas?
-È un posto che mi rilassa, soprattutto in questo periodo con la fine dell'estate si respira una gran pace vengo sempre qui quando ho bisogno di pensare, di riflettere.
-Si si come no Lucas sembri serio quando lo dici, gli dissi sorridendo anche se notai che il suo viso cambiò espressione.
-Annie senti voglio che mi prometti una cosa se un giorno stando accanto a me dovessi renderti conto di essere in pericolo voglio che tu fugga il più lontano possibile da me.
-Ok Lucas come vuoi, ma non penso che potrai mai farmi del male io mi fido di te.
Ci fu un attimo di silenzio.

-Dai che dici andiamo adesso? Si si è fatto tardi e sicuramente mia madre mi dara' per dispersa.
-Si Annie hai ragione, andiamo grazie per questo tempo che mi hai dedicato.

Lungo tutto il tragitto in auto non parlammo tanto, quando fermò l'auto perché arrivati mi disse:

-Perché lo fai Annie? Cosa ti spinge a mentire a tua madre,  senza sapere se ne vale la pena?

Guardandolo negli occhi gli dissi:

-Perché ti amo Lucas, non so dirti altro non c'è nessun altro motivo

Stavo quasi per scendere quando lui mi prese per un braccio

-Aspetta Annie ho bisogno di fare una cosa

Mi ritrovai con il mio viso contro il suo, la sua mano accarezzava i miei capelli poi lui mi bacio' sfiorandomi le labbra
Avevo il cuore che batteva all'impazzata. Quel bacio significava tanto per me, ma non sapevo per lui.

-Questo è per ringraziarti anche solo di esistere, ti stavo aspettando da troppo tempo ormai.

Quelle parole mi suonarono strane, ma comunque restava il fatto che mi avevano riempita di felicità.
Rientrata a casa trovai mia madre ad aspettarmi per pranzare.

-Scusa il ritardo mamma, ma ho dovuto accompagnare una collega per comprare un regalo.
-Tranquilla Annie. Tutto bene all'università?
-Si tutto bene anzi finisco al volo di mangiare e vado a studiare, devo dare due materie per fine anno.
-Non vai dagli Swich?
-No oggi la signora Jane non lavora quindi starà tutto il giorno con Jordan
-Capisco e con Lucas Annie, come va?  L'hai più visto?
-Certo mamma, ti ricordo che lavoro dove lui abita
-Questo lo so Annie, dai sai cosa intendo
-Ci salutiamo da persone educate, quando ci vediamo, per il resto niente di più.

Andai in camera mia per studiare, non ero abituata a mentire a mia madre, ma se le avessi detto di Lucas si sarebbe preoccupata nuovamente e non volevo.
Anche se non volevo la mia mente tornava sempre a quel bacio, ma perché mi aveva baciata? E perché tutti quei discorsi strani?

Mentre ero assorta nei miei pensieri mi arrivò un messaggio sul cellulare, era Harriet, mi chiedeva di andare dagli Swich perché Lucas non stava bene.
Scesi dalle scale come una furia, presi il cappotto e mi affrettai ad uscire.

-Annie ma dove vai così di corsa?
-Dagli Swich mamma
-Ma dicevi che non dovevi andare oggi ma che succede?
-Appena torno ti racconto tutto mamma.

Per strada correvo come una matta, non guardavo niente neanche le auto che passavano, infatti, a momenti finivo sotto ad una.
La paura fu tanta che le ginocchia non mi ressero e caddi per terra.

-Ehi ti sei fatta male? Ma così si attraversa, senza nemmeno guardare?
-Hai ragione scusami ti sei fatto niente? E la macchina?
-Certo che sei strana piombi in mezzo alla strada, rischi di causare un incidente pazzesco, di farti ammazzare e mi chiedi della macchina?
-Si lo so scusami ancora ma devo andare.
Il mio cellulare
continuava a squillare

-Ascoltami andiamo in ospedale è sempre meglio un controllo
-Ti ho detto che sto bene ciao e scusami ancora
-Deve essere davvero una cosa importante per non fermarti davanti a niente. Comunque io sono Alex, posso sapere almeno il tuo nome?
-Annie, Annie Mecbride dissi voltandomi in fretta.













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