THE NEW PASSION

Francesca

Non so quanto tempo rimarrò qui, e forse mia madre non me lo dirà mai. Mi sento come una pedina spostata su una scacchiera, senza alcun controllo. Non ho parlato molto con mio fratello Gaetano, anche se so che mi osserva con attenzione. In questa settimana ad Atlantide, mi sono adattata meglio di quanto pensassi. Cleopatra è stata quasi assente, e forse è stato meglio così. Ho trascorso molto tempo con mio cugino Paolo, il figlio di Gaetano. È nato e cresciuto a Trapani, e con lui mi sento al sicuro, quasi come se il peso delle aspettative familiari si alleggerisse per un momento.

Ma nonostante tutto, c'è sempre una parte di me che si sente distante, come se non appartenessi davvero a questo luogo. Mi sembra di vivere un sogno sfocato, lontana dal mondo reale e da tutto ciò che lo circonda.

Quella mattina mi sedetti a fare colazione con mia madre. Il tavolo, sistemato in giardino, era ricco di ogni tipo di dolce e frutta fresca. Lei mi sorrise con una dolcezza che mi riportò alla mia infanzia, quando era ancora il mio rifugio sicuro. Il giardino della reggia era incantevole, con uccelli che cinguettavano tra gli alberi mossi da una lieve brezza. Atlantide era diversa da Hyperboria: qui tutto sembrava più leggero, ma al tempo stesso intriso di un fascino misterioso e opprimente.

Gaetano, seduto a capo tavola, beveva un sorso di caffè nero. I suoi occhi attenti mi scrutavano, come se cercasse di decifrare i miei pensieri. «Fanny,» disse, interrompendo il silenzio, «ho scoperto che ti piace scrivere.»

Sorrisi leggermente, giocando con la tazza di tè tra le mani. «Sì,» risposi, «in questi giorni ho trovato un po’ di tempo per scrivere alcune poesie.»

«Interessante,» rispose, appoggiando la tazzina sul piattino con un leggero tintinnio. «La scrittura richiede disciplina e passione. Forse è il modo in cui riesci a esprimere ciò che non dici a voce.»

Sentii le sue parole scavare dentro di me, risvegliando una strana malinconia. Mi accarezzai distrattamente il collo, ancora segnata dai ricordi di Richard. Abbassai lo sguardo, incapace di rispondere.

«Devi mostrarmi qualcosa, Fanny,» disse mia madre, interrompendo il momento di silenzio. «Voglio leggere quello che hai scritto.»

«Lo farò,» risposi con un sorriso forzato, sapendo che quelle poesie erano troppo intime per condividerle.

Gaetano si alzò, sistemando la sedia. «Atlantide è un posto che ispira,» disse, guardando verso il vasto giardino che si estendeva davanti a noi. «Spero che tu riesca a trovare qui quello che cerchi, sorella.»

Ma io sapevo cosa cercavo. E sapevo anche che non l’avrei trovato qui.

***

Oh amore mio

Oh amore mio, da un mese ti ho lontano,
quest’oceano crudele ci divide,
e ogni onda che si infrange sulle rive
porta il tuo nome, sussurrato al vento.

Nel cuore, il tuo volto è inciso a fondo,
profondo come l’oceano che ci separa,
ma in ogni goccia del mare vedo i tuoi occhi,
riflessi di un amore che mai svanisce.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top