Capitolo 4

Per la seconda sera le ragazze si raccolsero intorno al tavolino carico di libri del salotto.
Dopo qualche scambio di battute Catlyn si alzò e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni dei fogli appallottolati.
Con un sorrisino colpevole cercò di rendere i fogli il più piatto possibile per riuscire a leggere al meglio ciò che aveva scritto sopra.
Dopo qualche minuto, probabilmente rassegnata iniziò comunque a leggere.
"Casa Weasley era sempre stata una dimora stramba, con tutti quei piani messi alla rinfusa dava l'idea di un'abitazione retta solo dalla magia.
I rari, o rarissimi, Babbani che vi passavano vicino la guardavano sghignazzando, chi mai avrebbe voluto vivere in un posto del genere?
I Maghi, invece, la squadravano ben bene da lontano senza mai avvicinarsi troppo. Di certo non erano schifati dalla famiglia che vi risiedeva ma, nonostante tutto, era meglio evitare che rischiasse di crollare loro addosso. Ammiravano quella tranquilla famiglia di Purosangue ma niente di più.

I Weasley amavano il Natale, era una delle poche occasioni che permetteva a tutta la famiglia di potersi riunire. Quell'anno avevano deciso di fare il grande cenone proprio alla Tana, dopotutto non era ancora troppo affollata.
Un bambino dai folti capelli rossi si aggirava furtivo per la cucina. Quando il suo sguardo si posò sul tavolo e sui bei biscotti profumati, fece un piccolo sorriso stringendo i pugni.
Si arrampicò su una sedia cercando di fare meno rumore possibile, non voleva certo che la mamma o il papà lo vedessero, era un bambino educato lui!
Allungò un braccio verso i vassoi con fare circospetto mentre faceva finta di analizzare i vari mobili: guardò con interesse il piano della cucina di legno di ciliegio ancora sporco di farina e tuorlo d'uovo, lasciò scivolare lo sguardo sul forno in cui cuoceva un grosso sformato, lanciò un'occhiata pure alla porta leggermente scrostata con attaccati addosso i disegni suoi e dei suoi fratelli.
Prese due biscotti e come se niente fosse se li portò alla bocca, masticò velocemente e balzò giù dalla sedia.
Corse in salotto e si mise davanti al camino acceso. Il fuoco scoppiettante produceva simpatici giochi di luce e ombre sul suo viso. Allungò le mani verso il calore e sorrise beato sentendo il proprio corpo scaldarsi, in quel momento si chiese perché facesse così freddo.
La mamma saprà la risposta, si disse.
Il ritratto della famiglia Weasley campeggiava sopra il camino come volesse fare da guardia a tutto ciò che c'era attorno.
Il piccolo dai capelli rossi salì le scale velocemente, odiava sentirle scricchiolare sotto i suoi piedi.
Entrò nella sua stanzetta tutta blu, c'era il vecchio tappeto di papà ai piedi del letto. Guardò soddisfatto la sua collezione di peluche a forma di animali però il suo preferito era un gatto fulvo che associava a mamma Weasley. Più tardi avrebbe spiegato che vedeva Molly proprio come una gatta che protegge sempre i suoi figlioli.
Con un piccolo sbuffo uscì dalla sua stanza e andò in quella dei fratelli minori, Fred e George.
Gli piaceva tanto la loro camera, era grande e con due letti attaccati. Anche lui voleva poter stare sempre insieme ad uno dei suoi fratelli! Le pareti tinte di quel rosso brillante mettevano un'insana allegria, la stessa che trasmettevano i due gemelli. I loro giochi erano spesi sul pavimento piastrellato, sebbene avessero solo due anni erano capaci di fare un caos impressionante.
Allungò lo sguardo e vide mamma Molly con i fratelli proprio davanti alla finestra, li raggiunse trotterellando.
-Perché fa così freddo?- chiese facendola sobbalzare.
-Che paura, Percy! Guarda tu stesso- indicò fuori -C'è la neve-
In punta di piedi il piccolo Percy riuscì a vedere fuori, rimase a bocca aperta osservando tutto quel biancore.
-Posso andare là?- gridò eccitato con gli occhi spalancati.
Con un tenero sorriso Molly andò a prendere berretto, giubbotto, sciarpa e guanti. Era tutto piuttosto consunto.
-Non stare troppo però-
Percy annuì convinto e si precipitò in corridoio, non degnò nemmeno di uno sguardo tutti i ritratti che lo avevano sempre impressionato. Come non si lasciò attirare dalle belle rose poggiate in salone.
Spalancò la porta di casa con foga e andò sotto la neve.
L'azzurro dei suoi occhi si scontrò con il grigiore del cielo mentre una miriade di fiocchi di neve scivolavano giù leggeri, poggiandosi anche sul suo naso lentigginoso.
Osservò meravigliato la spessa coperta bianca che copriva quasi con fare rassicurante l'erba del giardino. Ridacchiò immaginandosi i perfidi gnomi da giardino intrappolati nelle loro tane ghiacciate.
Si accorse di come i roseti fossero immacolati, nemmeno un fiocco si era poggiato quelle rose magiche. Arricciò il naso vedendo i petali di un bianco candido.
Fece un ghigno vedendo la vecchia casetta degli attrezzi di suo padre sommersa da un cumulo di neve. Gli dispiacque un po' nel vedere la loro altalena ridotta nelle stesse condizioni.
Giocò un pochetto e cercò di costruire un pupazzo di neve però con scarsi risultati. Per riposarsi si sedette sugli scalini coperti dal porticato e cominciò a immaginare come si sarebbe svolta la cena di quella sera.
Già si vedeva il grande tappeto grigio e morbido del salone tutto pieno di briciole e giochi, i divani blu sfatti e il lungo tavolo ricoperto di pietanze squisite.
La Tana era una grande dimora, forse un po' vecchia e scassata, ma decisamente confortevole.
Percy Weasley amava quella stramba casa e avrebbe fatto tutto per aiutare chi amava."

Angolo autrice.

Ringrazio GretaNott_Hood anche per questa fantastica one short.
Cercate di non far scrivere solo lei.
Se volete scrivere una short (passatemi la ripetizione) contattatemi in direct.

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