Sedevano in confortevole silenzio, lavorando entrambi diligentemente sulle pergamene di fronte a loro. Albus sorrise alla donna che sedeva proprio di fronte a lui. Lei era la sua migliore amica, la sua guida e molto più.

Che cosa avrebbe fatto, si chiese, se avesse saputo che l'aveva invitata a lavorare nel suo ufficio solamente per poter godere della sua presenza?

Minerva non poté fare a meno di sorridere a sua volta e chiedere che cosa gli passasse per la testa.

"Niente," rispose con gentilezza, i suoi occhi blu che scintillavano allegramente, ma Minerva gli lanciò un'occhiata dubbiosa.

Che cosa sarebbe successo se gli avesse detto che quegli occhi azzurri erano la sua debolezza?

"Una caramella al limone?" offrì Albus, prendendo due dolci dalla tasca e mettendosene uno in bocca.

"No, grazie," declinò Minerva con una lieve risata.

Che ci trovava di tanto affascinante in quei dolci?

Albus scrollò le spalle e si infilò l'altra caramella in tasca. Minerva rimase ad osservarlo, intrigata dalla sua contrastante personalità che comprendeva la sua conoscenza e saggezza, ma anche le sue passioni infantili.

Che cosa sarebbe successo se gli avesse detto che lo amava?

Albus la contemplò per alcuni istanti mentre raddrizzava le spalle e riportava l'attenzione alle carte, il suo lato professionale, ma allo stesso tempo dolce, che ritornava in superficie.

Che cosa sarebbe successo se le avesse detto che la amava?

Che cosa avevano da perdere?