LA PIOGGIA
Piove a dirotto. E' quasi tutto il pomeriggio che correggo i compiti dei ragazzi e ho bisogno di muovermi. Mi alzo e apro la finestra.
No, non piove. Diluvia.
Sento subito l'aria fresca sul volto e il profumo della terra bagnata. Rimango incantata a guardare le goccie di pioggia cadere sul Lago Nero, creando delle increspature sulla superficie. Ad un tratto, noto un'ombra vicino alla sponda. E' una persona alta, con le mani intrecciate dietro di sè, che passeggia lentamente come se ci fosse il sole.
Ti ho riconosciuto subito, Albus. Una persona qualunque stenterebbe a vederti, ma io, tua fedele amica da tanto tempo, ti ho riconosciuto. Già, fedele amica... solo un'amica.
Chi altri è così pazzo da fare ciò? Sì, Albus, sei pazzo. Sarà per questo che mi piaci?
In un attimo, decido. Afferro l'ombrello e mi precipito fino al portone.
"Ma che sto facendo?" penso in un lampo di lucidità. Ma ormai non posso tornare indietro, mi hai già vista.
- Che razza di giornata per una passeggiata!- borbotto, aprendo l'ombrello.
Ti raggiungo velocemente.
- Vuoi cadere malato?- chiedo spazientita.
Alzi le spalle.
- Volevo solo fare una passeggiata.- rispondi con un sorriso.
Il freddo mi penetra nelle ossa. Ma allora perchè quel tuo sorriso mi riscalda come il sole d'estate?
- Non sarebbe più semplice usare un ombrello?- domando osservando la tua veste zuppa.
- Non sarebbe altrettanto divertente.- obietti tu, con un luccichio divertito negli occhi. - Dovresti provarci, sai?-
Prima che io possa ribattere, tu ti avvicini, schiocchi le dita e il mio ombrello si chiude. Lo afferri, sfiorandomi la mano, e lo getti a terra.
Un brivido mi corre giù per la schiena a causa del contatto della pelle con la pioggia gelida. O forse a contatto con la tua?
Il vento trasporta una foglia che si impiglia nella tua barba. Alzo una mano per togliertela, ma quando provo a ritrarla, tu la blocchi.
Te la porti alle labbra e vi poni un delicato bacio. Le tue labbra la sfiorano appena, ma basta per farmi arrossire come una ragazzina.
Il mio cuore accellera e incrocio il tuo sguardo, confusa. I tuoi occhi limpidi riflettono molte emozioni, troppe perchè io posso decifrarle.
Lascio cadere la foglia, che il vento trascina lontano, nella pioggia.
Le nostre dita si intrecciano.
- Albus, io non...- balbetto, ma tu mi zittisci con un occhiolino.
Ti chini verso di me e sento le nostre labbra sfiorarsi.
Al diavolo la pioggia. E' una giornata perfetta per una passeggiata!
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