Un perfetto presente / Jean x Armin
Armin si fece lasciare trasportare con la schiena sino al muro, portando le braccia in torno al collo del compagno in modo da averlo ancora più vicino, più di quanto già non fosse. Poi, sfiorò con le labbra quelle del castano, facendosi accarezzare la schiena dalle grandi mani fredde che si erano appena insinuate al di sotto della maglia a righe che portava, mentre piccoli sorrisi complici illuminavano i loro volti attaccati tra loro.
Perdendosi totalmente in quel nuovo mondo fatto solo di nuove certezze e voglie, dove esistevano solo loro e i loro sentimenti che giorno per giorno si intensificavano sempre di più. Nessun domani, nessun problema, solo consapevolezza del presente in cui volevano stare.
In fondo, chi avrebbe mai potuto prevedere il domani? Nessuno. Magari adesso era così... ma poi tutto sarebbe potuto cambiare, niente era certo. E proprio per questo, secondo loro era meglio pensare all'oggi e viverlo come se fosse l'ultima volta che insieme avrebbero potuto farlo.
E fu con ciò, con questo desiderio che Jean afferrò Armin da dietro le ginocchia, alzandolo all'improvviso di peso, come se fosse stata una piuma dal nessun peso specifico. Le labbra ancora unite che si facevano sempre più bisognose di qualche cosa in più. Gli occhi chiusi come per godere al massimo di quegli attimi fondamentali, i respiri uniti in una sola cosa, come quei battiti sincronizzati dei loro cuori.
Era tutto così perfetto che non c'era altro di meglio che da chiedere. Tutto di cui aveva bisogno era lí, stretto tra le sue braccia. Il suo angelo. Il suo presente e tutto di cui rendeva quella vita poco più migliore. Perfetta. E solo stando con lui poteva avvertire quel piccolo calore che al centro del petto da sempre scintillava come stelle filanti. Di luce propria.
Per quella notte il momento si era fermato così. Con loro stretti senza un domani, finiti in un grande letto in un incastro perfetto di corpi e tra carezze. Jean sopra Armin e Armin disteso sotto di lui, bello più che mai. Solo come lui sapeva essere. Un angelo dalla piccola anima forte e dal cuore puro.
E catturato da quelle gemme castane, Armin si ritrovò ad carezzargli il volto con una mano, per poi sorridergli dolcemente con l'amore nei reciproci occhi persi gli uni nel riflesso degli altri e solo allora Armin ebbe certezza di non voler perdere il suo Jean. Non voleva più stare nell'angoscia di vederlo sparire da un momento all'altro dalle sue braccia. Voleva solo godersi quel momento che Dio a loro aveva dato la fortuna di vivere senza i se e ne i ma.
Fuochi d'artificio irruppero nel silenzio tra quelle pareti. Il nuovo anno era appena scattato chiudendosi alle spalle le porte del ieri. E chissà che cosa avrebbe portato con sé.
《 Buon anno amore mio. Hai qualche desiderio per questa notte? 》chiese dolcemente Armin.
Jean intrecciò la sua mano con quella sul suo ancora viso chiudendo per un momento gli occhi 《 Tutto ciò che di cui ho bisogno è qui e con lui il mio perfetto presente. Non chiedo altro 》 sospirò ad un millimetro dalle labbra dischiuse dell'altro, facendo sfiorare il labbro inferiore con quello superiore dell'altro.
Dolce lacrime di emozione percorsero il delizioso e delicato viso dalla pelle lattea del più piccolo ora con mani un poco tremanti, facendo unire nuovamente le loro bocche ma stavolta in un bacio dolce e pieno d'amore, in lui altri segni non c'è n'erano. Per la malizia che di solito li caratterizzava c'era dell'altro tempo. Sarebbe stato a dir poco stupido rovinare un momento dolce come questo, con cose superflue. Poi facendo unire le loro fronti, sussurrò 《 al nostro presente 》.
Risero appena in quel presente che mai avrebbero abbandonato. In quel presente da cui già erano, fatto solo di loro e dell'oggi.
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