Tra drink e Flirt / Ereri
Per @MessedGirl_
Spero vivamente che possa piacerti, se poi vuoi cambiare qualcosina non farti problemi a dirmelo. Magari poi lo cambio con una revisione (^^)
Drinkava tutto solo e soletto nel bar che era solito a frequentare. Come ormai faceva quasi tutte le sere. Ma non per noia, sia chiaro. Era solo in cerca di un compagno. Qualcuno che sarebbe riuscito a fargli riaccendere quel dolce sentimento a tratti delicato chiamato Amore, che da l'ultima volta si era assopito del tutto. Era passato, oramai, troppo tempo da quell'ultima volta, che non si ricordava nemmeno più che effetti facesse.
Stancatosi di aspettare, con uno scatto, abbandonò lo sgabello su cui da ore era seduto, facendolo stridere a terra. E anche se non fosse stato per quel rumore, che aveva attirato lo sguardo della gente, le attenzioni le avrebbe comunque avute, nonostante tutto.
Era impossibile non notarlo, quegli occhi verdi che avevano preso a zigzagare come delle palline da ping pong all'interno di quel locale pieno di luci che cambiavano colori, parlavano del suo carrattere dolce, un tocco perfetto per il suo viso delicato che diceva lo stesso. I capelli castani che ad ogni movimento si muovevano sinuosi con lui e quelle fine labbra rosee erano un tocco d'arte al tutto. Non peccava nemmeno d'altezza, con centimetri che di certo non mancavano. Era decisamente un ragazzo molto attraente che chiunque avrebbe voluto.
Tutti eccetto il ragazzino che beveva per i fatti suoi, come era abituato a fare. Così facendo rimaneva in disparte tra quella folla, chiassosa. E proprio perché lui odiava il caos e il chiasso, che preferiva mille volte così. Era uno di quelli amava il silenzio e la solitudine.
Mettendosi a braccia incrociate sul bancone, guardò la bevanda rossa ancora nel calice di vetro che aveva davanti, ricordandogli vagamente il rosso sangue cremisi, simbolo di dolore e perdite. Stesso simbolo che un poco lo rappresentava.
E mentre si stava perdendo tra i propri pensieri, non si accorse di qualcuno che prendendo posto affianco a lui, lo stava osservando con vero interesse. Qualcuno di molto differente rispetto a lui. Qualcuno che invece amava il chiasso e conversare. Qualcuno che voleva conoscerlo e questo non era altro, che il famoso Eren Yeager.
Ma questo il bellissimo Levi Ackerman, non poteva di certo saperlo.
«Sei nuovo di quí ? Sai perché non ti ho mai visto» lo riprese il castano, guardandolo con fare divertito.
«Non sono cazzi tuoi e adesso ritorna a fare il ragazzino della tua etá»rispose il corvino, non perdendo tempo nel guardarlo.
Non demordendosi, Eren, alternò lo sguardo tra il ragazzo corvino dal viso appuntito e da due occhi scuri e piccoli, glaciali come i ghiacciai del Nord, al suo ginger, pensando a qualcosa di più sensato.
«Non ti piace tanto conversare eh? Ma fa lo stesso, mi va bene anche così... C'è voglio dire... che sei vuoi possiamo anche solo rimanere in silenzio. Basta che mi permetti di starti accanto, almeno per questa sera» mormorò, guardando ogni reazione del ragazzo con cui stava flirtando.
Ma questo, sembrava non ascoltarlo.
«Lascia che sia io a pagare i tuoi drink, prendi pure tutto quello che vuoi, se ti fa piacere»aggiunse, sorridendogli dolcemente.
«Fa pure quello che ti pare».
Sbuffò Levi, alzando le spalle in modo irritato.
Lasciandosi andare a un sospiro di sollievo, Eren, esultò mentalmente, credendo di averlo finalmente - anche se in piccola parte - conquistato.
Un paio di drink, quella sera, passavano sul tavolo di Eren e Levi, leggermente un poco brilli. Ma questo sembrava non importagliene, poichè per una sera avevano deciso di lasciarsi andare in compagnia e non c'era assolutamente niente di male in questo.
Se non per il fatto, che staccando la spina dal cervello, questo si annebbiò del tutto. Prendendo a fare quello che voleva.
Per una sera pensarono che poteva pure andare.
Lasciandosi andare alla spontaneità, di una chiacchiera senza senso a l'altra, Eren si ritrovò a baciarlo d'improvviso, prendendolo con una mano al retro alla nuca. In quel momento pensò che dopo aver assaggiato quelle labbra assaporate, non sarebbe più riuscito a farne meno. Doveva assolutamente averlo, doveva essere suo a tutti gli effetti, dovevano essere compagni di vita.
Mentre lo stava continuando a baciare come se non ci fosse un domani, sentí le mani di Levi, circondargli il viso accaldato, lasciando che i suoi sentimenti esplodessero in una bomba chimica.
Quella stessa bomba che avrebbe travolto qualunque cosa, si trovasse sul proprio cammino e in questo, Levi, ne era ignaro. Non avrebbe mai potuto immaginare che cosa stava per innescare.
***
Svegliandosi pian piano, Eren aprí del tutto gli occhi, mettendo a fuoco la stanza d'Hotel. La sua mente era totalmente vuota, svuotata di ogni cosa. Non ricordava cosa fosse successo, beh ! Proprio tutto no. Alcune cose se si sforzava ricordava, anche se a piccoli frammenti, tipo la bella sbronza che aveva preso la notte scorsa o le immagini sbiadite di quel ragazzo dalla voce dura ma comunque bellissima, se le ricordava. Ma poi, cosa era successo?
«Già, cosa diamine é accaduto?»
Sussurrò tra lui a lui, tastando la parte vuota del materasso, ora fredda, con una mano.
E mentre stava sorridendo, si accorse di qualcosa sotto al suo palmo, dando nella sua mente una luce. Un piccolo ricordo. Lo stesso piccolo ricordo che notò su un piccolo bigliettino, leggendo ciò che sopra vi era scritto. "L. A : 01146319832"
«Levi Ackerman».
Scosse la testa, ricordando ogni dettaglio più profondo.
Sentiva che quella sensazione di completezza, lo stava facendo sentire vivo, come non lo era più da tempo, completamente riscaldato da quella flebile ma calda luce chiamata Levi Ackerman.
The End.
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