Fragole / Haru e Ren
AVVERTENZA: capitolo con scene smut, se siete sensibili a cose del genere che potrebbe urtarvi, vi chiederei gentilmente di non leggere.
Dopo scuola, Ren si recò al bar White Fang, dove il suo fratellastro Haru, assieme ai due gemelli Aki e Shima ci lavoravano sino a sera. Quel locale, che per l'appunto era stato creato accanto alla casa in cui vivevano, era stato aperto dal più grande dei Kadou, con lo solo scopo di stare totalmente insieme al più piccolo.
Ren entrò cercando sin dall'inizio con lo sguardo Haru. Ma quando non lo vide si chiese subito dove sarebbe potuto essere. Poteva essere che al momento, si trovasse nel retro del locale per una breve pausa ?
Non aspettò che uno dei due gemelli li chiedesse se volesse un qualcosa da bere, poiché la voglia di rivedere Haru era tanta. Si alzò dallo sgabello e con mani in tasca si avviò sul retro.
Ma quando vi entrò una la scena di un Haru tra il mezzo attento e scioccato che, ascoltava una ragazza snella e dai lunghi capelli mossi e neri parlare, ciò, gli diede un certo fastidio.
Che ci faceva Haru con quella lì. Alla fine decise solo di ignorare tutto e ingelosito e un po' punto da qualche insetto, se ne andò senza fargli sapere che fosse lì.
《 Ah! Ren Kun sei riuscito a parlare con Haru ? 》 chiese Aki, con in mano dei vassoi, guardandolo da dietro le piccole lenti quadrate degli occhiali.
Ren si riprese dai suoi pensieri per poi fare leggermente spallucce 《 No 》 e detto ciò uscì dal locale diretto a casa.
Lontano da quelli immagine che dalla sua testa sembrava non voler uscire.
Al sicuro nell'unico posto in cui senza il suo permesso, Haru non sarebbe potuto entrare . Nella propria stanza.
***
Quella sera, Ren decise di non scendere per cenare, ma di rimanere nella sua stanza, seduto alla scrivania accanto alla finestra aperta dove le prime foglie di Sakura avevano preso a entrarvi, e con la testa china sui libri di studio.
Per quella sera sarebbe stato così. Voleva restarsene tranquillo e per i fatti propri. Neanche sapendo che sotto lo attendevano le sue amate fragole. Al momento non gliene importava molto. Semplicemente non ci teneva a vedere Haru, anche se un allontanamento del genere poteva causargli un dolore più grande. Quella notte, come ogni notte, non avrebbero dormito nel calore dello stesso letto o abbracciati. Non avrebbero giocato, come spesso loro avevano giocato.
Quella notte sarebbe soltanto stata per Ren stesso.
Immerso così come era nello studio, non si accorse nemmeno del tempo trascorso, finché qualcuno non lo detestò con un leggero bussare alla porta. Sapeva che era Haru.
E infatti dopo pochi istanti la sua calda voce parlò.
《 Piccolo Ren aprimi. Ho una sorpresa per te 》 .
Ren cercò di ignorarlo, cercando di non guardare la porta. Ma più si fissava che doveva essere così, più Haru sembrava diventare ostinato. Continuava a bussare alla porta.
Alla fine, con un lungo sospiro chiuse i libri e mise i piedi scalzi a terra che presto lo condussero alla porta che presto e molto lentamente venne aperta.
Un'alta figura fasciata da una maglietta a maniche lunghe e sul colore del turchese e da dei semplici pantaloni tenuta casa, e dai capelli platinato medio lunghi, se ne stava con un braccio appoggiato al cornicione e con in mano una ciotolina piena di fragole rosse, davanti ai suoi inespressivi grandi occhi al color del caffè.
《 Adesso ho da studiare. Fa veloce 》 disse in modo freddo e distaccato.
Haru lo notò e capì sin da subito cosa lo aveva fatto diventare così. Sperava solamente che non avesse frainteso chissà cosa . A lui gli importava solo di Ren e di come potesse sentirsi.
Si avvicinò di poco al suo viso, incurvandosi all'altezza dell'altro.
《 Perché non mi hai salutato oggi? 》 chiese senza troppi giri di parole, con un espressione tra il deluso e l'amareggiato.
Ren gli voltò le spalle, invitandolo a entrare.
《 Non volevo disturbarti 》.
Gli disse raggiungendo il letto, dove poi sedette sul bordo, portando le mani a sprofondare sul materasso.
Solo successivamente con la coda dell'occhio Haru notò la finestra aperta. Si premurò di appoggiare le fragole sulla scrivania per poi recarsi alla finestra che chiuse.
《 Ren potresti prendere qualche malanno l'indomani 》 disse con tono di ammonimento, voltandosi verso la figura del più piccolo perso nei suoi pensieri e con lo sguardo rivolto verso la ciotola di fragole. Si avvicinò con un piccolo sorriso e sedette accanto a lui, abbracciandolo d'improvviso.
《 Reeeeen ti amo 》 disse, lasciandogli un bacio fra i corti capelli castano.
Quel ti amo, era lo stesso che provava pure Ren ? O era un ti amo di affetto ? Ren non sapeva, ma al momento non gliene importava. Sentirselo comunque dire da quella persona bambinesca per lui andava bene comunque. In qualche modo, riuscì, anche a cancellargli quel senso di pesantore che un momento prima gli aveva aggravato il cuore.
Ren non disse niente. Lasciò soltanto che poi il suo viso venisse preso tra quei caldi e grandi palmi e ad essere portato ad un palmo del naso del più grande. Dunque, lasciò che quest'ultimo lo baciasse con la lingua. I schiocchi che ne seguirono fecero capire quanto profondi potessero essere e con ciò anche quel sottile filo di saliva che li separava.
I due dopo si guardarono negli occhi, innamorati più che mai.
《 Haru....》
《 Mh》
《 Posso avere le mie fragole adesso 》.
Haru preso a brillare di una luce maliziosa, si mise sul letto inginocchiato e spinse il corpo del più piccolo di schiena sul materasso.
《 No. Non ancora 》.
Disse leccandosi le labbra.
Ren lo morse sul collo, marchiandololo come se fosse stato qualcosa di morbido. Succulento. Si staccò e lo baciò sulle labbra, senza dargli la possibilità di parlare e Haru ricambiò quel bacio picchietandogli nuovamente con la lingua, chiedendogli l'accesso libero.
Ren si staccò e lo guardò. Quella sera, la luce della luna che vi filtrava dal vetro della finestra, illuminava la sua figura rendendogli la pelle ancora più chiara, di quanto più non fosse e Haru lo guardò ammaliato.
《 Allora diverrai tu la mia fragola 》 disse il più piccolo con tono serio.
Il più grande sorrise e lo baciò ancora, poi vagò con una mano sul quel corpo minuto, forse per via del latte bevuto troppo e non vitaminizzato abbastanza e stuzzicò al di sopra della maglietta a maniche corte a riga che portava i piccoli capezzoli già eretti.
Ren gli gemette in bocca e mosse le gambe, sfregando sulla parte rigonfia del più grande, che poi ricambió quella carezza di membri. Scendendo giù con le mani, la infilò oltre l'orlo dei pantaloni, che poi portò giù sino oltre le ginocchia notando che sotto non portasse i boxer, ma riguardo a ciò, non disse nulla, troppo impegnato come era e iniziò a stuzzicare il piccolo membro eretto. Lo prese tutto in una mano e lo palpó stretto così, in quel modo dentro al suo palmo poté sentirlo ingrossarsi e pulsare. Iniziò a farci una sega. Seguendo una carezza su tutta la lasta, prendendo a muovere la mano su e in giù, prima con dei movimenti lenti e poi sempre più veloci e di nuovo lente . A seconda dei bisogni.
Con l'altra mano che raggiunse il retro, iniziò a giocare con il suo piccolo orifizio spingendo con un dito, che poi infilò del tutto. Da uno presto ne divennero due e quel gioco vizioso appena iniziato, divenne più ardente. Iniziò ad allargarlo per bene, sentendo ad ogni spinta il cerchietto di muscoli avvolgere con il suo calore e le pareti strette strette le sue dita, le dita dei piedi del più piccolo, dal puro godimento si arricciarono afferrando un lembo di coperta. Le mani che aveva intorno al collo del più grande, lo strinsero di più. Gocce di rugiada lasciarono gli angoli dei suoi occhi chiusi e non resistendo ancora per molto, presto venne schizzando a pompa nel palmo che ancora lo avvolgeva.
Haru lasciò le sue labbra e il membro libero e tirò fuori le dita da quel interno che lo avevano fatto impazzire all'inverosimile e le portò alla bocca, leccandole subito dopo.
《 Sei stato un bravo bambino 》 gli disse baciandogli poi la fronte.
《 Vieni ti accomoagno in bagno 》.
Ren non era riuscito a rispondere, ancora troppo ansimante e tremante per l'orgasmo appena dato. Si lasciò solo sollevare da due forti braccia e avvolgere presto da una maglia più grande di lui. Si lasciò cadere con la tempia su quel petto ora nudo e scalpitante e trasportare in bagno, pronto per farsi fare una doccia e dormire accanto a quel Haru che tanto lo faceva sentire bene, più di chiunque altro.
The End.
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