MANO LEGGERA (BULMA VS C-18) /// DRAGON BALL.

Il ring era silenzioso ma si poteva sentire la paura di Bulma nello stesso modo in cui si avvertiva l'aura di un nemico.

Bulma era una donna dai capelli di un blu molto chiaro, quasi celeste, era assai snella e usava di più il cervello rispetto ai muscoli, sicuramente era anche per questo che era tesa come la corda di un arco, ma la cosa che più agitava la scienziata era l'avversaria.

C-18.

Il suo nome assai bizzarro nasceva dal fatto che fosse un androide con capacità senzienti identiche a quelle umane: portava dei capelli biondi a caschetto, era snella come Bulma ma sicuramente più resistente e forte.

"Quando sei pronta".

Disse il cyborg con la sua solita aria fredda come il metallo, anche se in realtà nascondeva un cuore abbastanza tenero...a volte.

La scienziata deglutì.

"N-non potremmo fare in un altro modo? Non so: carte, dadi, mora cinese...".

Un guanto bianco poggiò con forza, ma assai trattenuta, sulla spalla destra della ragazza impaurita.

"È l'unico modo".

A parlare era stato il secondo, e marito, di Bulma, Vegeta: era alto all'incirca quanto la moglie e portava dei capelli mori tutti indirizzati verso l'alto, indossava una tuta blu con una protezione sul petto bianca.

A fare da secondo per il cyborg era, anche nel suo caso, il marito Crilin: un ragazzo assai più basso della moglie con diversi capelli mori sulla testa, un tempo era calvo ma per la felicità scaturita dal matrimonio con la bionda e la figlia avuta hanno portato il cuoio capelluto a nascere come baccelli nella terra sterile, inoltre aveva sei cerchi sulla fronte divisi in due file da tre poste in verticale.

La sua frase si riferiva al fatto che durante la lunga battaglia contro Majin Bu, la ragazza fosse stata uccisa dall'essere senza materia corporea e quindi il marito aveva insistito per farle fare un match contro la bionda, diceva che era solo per non avere la preoccupazione per lei durante una possibile guerra ma in realtà non voleva perderla di nuovo.

"Tranquilla...".

C-18 riprese a parlare con un sorriso che oscillava fra desiderio di sfida e voglia di abbattere la tensione dell'amica.

"...come abbiamo già detto userò la mano leggera".

Stava a significare che avrebbe ridotto di molto la sua forza, ma questo non rassicurava molto Bulma.

Lei, Vegeta e tutti gli altri combattevano contro mostri con poteri e abilità soprannaturali, quindi anche se ridotta la sua forza sarebbe stata notabile...assai notabile.

Le due si portarono al centro del ring, proprio dove i quattro piedi poggiarono era disegnata una Sfera del Drago, quella con quattro stelle per la precisione.

L'arbitro non c'era in quanto allenamento perciò le regole vennero dette dalla bionda che sbatté i guantoni rossi su quelli blu di Bulma, la forza era poca ma le braccia della scienziata vennero abbassate per la pressione dei guanti di colore opposto.

"Maledizione sei la moglie di un Sayan!"

Vegeta amava Bulma ma a volte sembrava quasi che il loro rapporto fosse sancito dalla lotta e dall'allenamento per migliorare, il paradenti bianco venne messo fra i denti dello stesso colore mentre C-18 ne accolse uno nero.

"VIA!"

Gridarono i mariti mentre le rispettive mogli raggiungevano il centro del ring con le guardie alzate.

"Più alta la guardia".

Le braccia tremanti cercarono di saldarsi.

"Ti vedo tesa...ti concedo il primo pugno".

Sorridente l'androide picchiettò la sua guancia destra, un guantone blu la raggiunse.

"Riprova".

Ordinò la bionda quando sentì un pugno forte come la puntura di una zanzara, il guantone tornò di nuovo leggermente migliorato...ora era una formica.

"Un vero pugno si dà così".

Un destro fece voltare la testa della donna che spruzzò saliva nel mentre, finì a terra con la pancia rivolta sul tappeto.

"C-18!"

Urlarono i secondi.

"L'ho appena sfiorata".

Bulma, visibilmente stordita, si alzò mentre poggiava il guantone sulla guancia sinistra già intorpidita.

"Riprendiamo".

Il cyborg avanzò con la guardia alzata mentre l'avversaria sempre più tesa raggiunse le corde.

"Via da lì!"

Tuonò suo marito, poco dopo la bionda centrò la guardia alzata dalla boxer e successivamente le colpì la pancia con un dritto che costrinse Bulma a piegarsi per poi stringere il robot.

"Separatevi".

Disse Crilin, quando le donne sposate tornarono con la guardia alzata un dritto spedì la scienziata all'angolo neutro, un gancio spezzò la guardia debole che portò le braccia sulle corde, tre dritti costrinsero la donna a voltare altrettante volte la testa e qualche pugno in pancia le tolse il fiato.

"TEMPO!"

C-18 tornò dall'uomo che chiamava marito.

"Non è un match regolare e neanche uno sparring...".

"Lo sai che non mi piace trattenere la forza e comunque pensi che un mostro con l'intento di ucciderla ci va piano?"

Chiese retoricamente mentre l'acqua le idratava la bocca.

"Dovrei gettare la spugna".

Bulma teneva una busta di ghiaccio sulla guancia sinistra e l'altro guantone sulla pancia.

"Un vero Sayan non si arrende, tantomeno la moglie del Principe dei Sayan".

"Ma io non sono un Sayan!"

Per zittire la moglie Vegeta inserì nuovamente il paradenti.

"Sei mia moglie e quindi lo sei".

"VIA!"

Bulma restò al suo angolo sempre più tesa e impaurita, presa soprattutto dalla paura schivò l'androide che finì a sua volta nell'angolo con un braccio poggiato sulle corde per la corsa finita senza un bersaglio.

"Adesso!"

La donna seguì l'ordine del marito come un soldato esegue un comando del suo superiore.

Mirò al naso del cyborg che chiuse gli occhi e poggiò anche l'altro braccio sui cordoni, un montante fece scivolare le braccia oltre le corde e un gancio oltre a farla guardare di lato le fece sputare saliva, mentre un diretto alla pancia le provocò un gemito soffocato.

Un guantone riuscì a liberarsi delle corde nere e centrò la guancia destra di Bulma che come nel round precedente cadde di pancia.

Il conteggio nel down precedente non era stato effettuato per via della troppa forza mostrata dalla donna di metallo, questa volta però una Sfera del Drago con dieci stelle esistente solo sulla parete iniziò a far risplendere le sue stelle una alla volta.

Quando la settima si illuminò la scienziata era nuovamente in piedi con entrambe le guance visibilmente gonfie mentre il cyborg non presentava nessun segno fisico.

C-18 corse verso l'avversaria e la colpì con un gancio che le fece abbassare la guardia, un montante la fece indietreggiare e un pugno in pancia la piegò mentre l'occhio sinistro del cyborg spariva dietro un guantone blu.

Spinta dell'adrenalina la donna ormai più rilassata ma comunque all'erta fece indietreggiare l'avversaria con un montante e la costrinse a guardare da entrambi i lati più volte con diversi ganci alternati a destra e sinistra, una volta che finì alle corde le penetrò nuovamente la pancia con un pugno, il guantone aveva sicuramente gradito visto che poco dopo la scienziata mandò una scarica composta da entrambi i pugni.

"TEMPO!"

Bulma tornò al suo angolo leggermente soddisfatta.

"L'ho colpita...diverse volte".

Disse mentre si sedeva e poggiava il ghiaccio sulle guance.

"Te l'ho detto sei la moglie del Principe dei Sayan".

La moglie rivolse un'occhiataccia al marito.

"È forte se viene istigata".

C-18 riceveva un massaggio sulle spalle dal marito mentre si idratava.

"VIA!"

Due ganci spedirono Bulma al tappeto mentre una goccia di sangue colava dalla bocca leggermente rossa, si alzò alla sesta stella ma finì nuovamente giù dopo un gancio sulla guancia ma si alzò nuovamente prime che la quinta stella potesse illuminarsi.

Una volta in piedi la boxer mandò a segno qualche dritto sulla faccia dell'avversaria che portò la testa indietro, poi fu il turno della scienziata che con un dritto venne spedita alle corde e con un montante tornò al tappeto.

"Alzati!"

Tuonò il Sayan, poco dopo con il naso che perdeva sangue dalla narice destra la donna era in piedi con la guardia alzata e il respiro affannoso.

Schivò un dritto e colpì la pancia del cyborg che sussultò e indietreggiò, i dritti lanciati da Bulma non andarono a segno ma permisero a C-18 di riguadagnare terreno fino a costringere l'avversaria nuovamente alle corde ma con la guardia salda, i guantoni rossi centrarono più volte la pancia e la proprietaria si limitò a fare una smorfia per poi reagire con un dritto che sorprese il robot che per poco non cadde a causa della perdita d'equilibrio, ma finì chiusa in un angolo.

Bulma si avvicinò come una saetta e diede diversi colpi al ventre, i primi pugni vennero incassati dalla bionda che poggiò le braccia sulle corde mentre fissava i guantoni blu causarle dei respiri smorzati.

Un dritto colpì la scienziata che cadde con il naso rosso.

"TEMPO!"

Stavolta la busta di ghiaccio premette sul naso di Bulma.

"Posso farcela...devo solo trovare l'occasione giusta".

"In battaglia le occasioni le crei tu".

Il rimprovero del marito aveva dato un'idea alla moglie che tuttavia non gli risparmiò l'occhiataccia.

"VIA!"

Un dritto spedì Bulma all'angolo con le braccia incastrate fra le corde, un gancio le fece sputare saliva mentre le procurava uno stordimento totale cosa che permise ai successivi pugni diretti al ventre di trovare una pancia soffice piuttosto che una indurita.

La scienziata reagiva con un movimento dovuto alla pressione sullo stomaco e al dolore causato da essa, l'attenzione dei guantoni rossi si rivolse alla faccia della donna che voltò più volte la testa infine ci fu la terza fase ovvero pugni sul ventre e sulla faccia alternati in modo del tutto casuale.

Ormai sfinita la boxer strinse l'amica in un clinch forte come il dolore avvertito dal corpo, C-18 continuò la sua offesa con pugni al fianco che fecero fare dei piccoli salti a Bulma.

"Separatevi!"

Non appena le due tornarono singole un dritto spedì la bionda all'angolo dove poco prima la scienziata era tenuta prigioniera dalla morsa dei suoi guantoni.

L'ha fatto apposta.

Pensò il cyborg mentre girava la testa a causa di un gancio, Bulma sorrise mentre con un montante portò le braccia, unica difesa della bionda, oltre le corde...la pancia divenne il principale bersaglio dei guantoni blu, mentre in una smorfia di dolore dipinta sul volto di C-18 si poteva notare un sorriso...sembrava soddisfazione.

"TE...".

Il cyborg cadde a causa di un montante, finì seduta con entrambi gli occhi chiusi...sembrava svenuta.

La decima stella si accese e con essa il sorriso di Bulma che saltò per la felicità.

"Un vero guerriero è umile".

"Zitto e portami a casa, sono sfinita".

La scienziata si agganciò al marito come se fosse un zaino fatto di carne.

I due si allontanarono mentre Crilin si avvicinava alla moglie.

"Se ne sono andati".

Il cyborg aprì gli occhi, era stato tutto progettato dai due...doveva perdere ma solo se la moglie del Sayan si fosse dimostrata all'altezza di una sua presunta sconfitta.

Sorrise nuovamente, d'altronde l'aveva già detto.

Avrebbe usato la mano leggera.

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