FAIDA (FRANZISKA VON KARMA VS MAYA FEY) /// ACE ATTORNEY
L'aula di tribunale era quasi completamente al bLolo qualche luce era rimasta accesa e illuminava il ring.
"Silenzio in aula!"
Un martello marrone toccò con forza il tavolo, non era un gesto necessario ma il possessore dell'oggetto di legno era un robot.
Infatti, visto che ricopriva il ruolo di giudice, avrebbe fatto da arbitro per il match imminente, ai pali segnati con colori accesi c'erano altre due macchine dalla forma umanoide.
Loro avevano la funzione di secondi e aspettavano oltre gli angoli che il match avesse inizio, le due boxer erano proprio davanti ai robot intente ad aspettare com qualche accenno di movimento apparte respirare.
La prima era Maya Fey: una ragazza dai capelli mori e lunghi con un leggero codino proprio sulla testa, portava dei guantoni azzurri mentre il paradenti era giallo.
La seconda era Franziska von Karma: una donna tedesca i capelli erano corti, tenuti a caschetto e colorati di grigio, le orecchie trasportavano due orecchini di forma oblunga colorati di blu chiaro, i guanti erano rossi mentre il paradenti nero.
Non indossavano top e dei pantaloncini neanche l'ombra, una giacca nera e dei pantaloni lunghi dello stesso colore.
Le due avevano intrapreso la difficile carriera dell'avvocato e perciò il giudice di metallo aveva richiesto un abbigliamento adatto al loro mestiere, persino la presenza delle macchine non era un caso: infatti da tempo si parlava di sostituire gli avvocati con dei robot, ovviamente tale scelta era stata presa male dai diretti interessati ma non era solo per la perdita del lavoro.
A loro dire i robot non avrebbero portato avanti un processo nel modo giusto, per via della loro mente artificiale, e di conseguenza avrebbero stravolto senziente giuste per la fiscalità con la quale erano stati progettati.
Le donne però erano lì per un motivo lontano da questo, quasi sempre capitavano avversarie nelle udienze e i loro battibecchi diventavano sempre più forti e l'ultimo di essi stava per sfociare in una rissa.
Il giudice aveva deciso di dimenticare l'accaduto ma a una condizione...le due avrebbero dovuto risolvere questa loro faida.
Un match di pugilato non solo avrebbe messo la parola fine a tutta la storia ma le avrebbe anche svuotate di tutte le emozioni negative, persino quelle provate per altre faccende.
PUM!PUM!PUM!
Il martello diede il via e le due si incontrarono al centro del ring visibilmente distratte dal vestito indossato che di certo toglieva molta mobilità e di conseguenza comfort.
Maya indietreggiò per alcuni dritti incassati sulla faccia ma rispose con le stesso colpo ma sul ventre cosa che portò Franziska a inginocchiarsi.
"Uno...".
Nell'esatto momento in cui i numeri veniva urlati il martello sbatteva come in una specie di rituale voodoo.
La tedesca si alzò poco dopo metà del conteggio e assunse una guardia debole ma alta.
"Pagherai ler quanto Frau Fey".
"Ti manderò un assegno".
Ribatté l'altra per poi colpire ancora lo stomaco nemico con un dritto, Franziska riuscì a restare in posizione, anche se un respiro smorzato diede la prova del dolore avvertito, e rispose con un dritto sul volto che fece perdere saliva colorata di rosso a Maya.
Era stato una scelta saggia rimuovere i tacchi, le due erano a piedi scalzi, sicuramente l'arretramento fatto dalla donna in difficoltà sarebbe potuto finire male con quelle scarpe.
Le corde nere accolsero l'avvocato che si ritrovò con il petto poggiato su esse quando un gancio la fece voltare, non ebbe neanche il tempo di respirare che l'avversaria la voltò a forza per poi farla girare ancora con un colpo ben assestato che per poco non fece schizzare il paradenti come un disco nero durante una partita di hockey.
La grigia era in procinto di ripetere una terza volta il procedimento ma non appena vide la faccia dell'avversaria notò il suo guantone sul volto ad una distanza pari a zero.
PUM!PUM!PUM!
La tedesca sentì il naso dolorante e lo vide rosso tramite il metallo del suo secondo che poggiò con forza una busta di ghiaccio sul punto dolente.
Maya invece sputò il sangue in una ciotola e sentì il bruciore del disinfettante sul sopracciglio già spaccato a causa degli ultimi ganci ricevuti.
PUM!PUM!PUM!
Gli avvocati respirarono per qualche secondo prima di tornare distanti quanto un respiro mentre le braccia, molto spesso, lo erano anche meno.
I dritti sostituivano gli sguardi duri, i montanti i gesti immaturi e i ganci gli insulti feroci.
Il labbro della mora era diviso da un taglio dal quale fuoriusciva sangue mentre il naso era segnato da un taglio che sarebbe rimasto lì sottoforma di cicatrice.
La tedesca non era messa meglio in quanto una narice perdeva sangue come i freni di una macchina potevano perdere l'olio, la situazione poteva essere messa su questo piano visto che anche il liquido scarlatto perso dal naso poteva compromettere seriamente il viaggio della donna, inoltre il suo occhio destro iniziava a sentire delle complicazioni che peggiorarono quando dei guantoni azzurri colpirono il volto.
L'occhio si chiuse del tutto e dei ganci sulla zona "cieca" la spedirono contro le corde dove stomaco e intestino vennero martellati come chiodi che non si incastravano e perciò non venivano mai lasciati stare.
Il caso però decise di intervenire.
Dopo l'ennesimo pugno uno dei bottoni della giacca della grigia saltò e colpì l'occhio della mora che, seppur chiuso in tempo, le causò abbastanza dolore da farla indietreggiare, Franziska non perse l'occasione e penetrò il suo plesso solare con un montante.
Maya gonfiò le guance e incassò un gancio la fece allontanare visibilmente stordita e il montante successivo la sollevò dal tappeto per poi farglielo toccare con tutto il corpo.
"Uno...".
Il conteggio "martellante" ricominciò ma si interruppe per lo stesso suono che accompagnava i numeri.
L'avvocato che poco prima era sul tappeto si sedette il mento rosso quanto il naso dell'avversaria che ricevette le attenzioni del secondo così come naso e labbro.
L'altra donna invece respirava affannosamente per il dolore causato dal vano tentativo del robot di aprirle l'occhio gonfio ma ebbe risultati migliori con la narice otturata.
PUM!PUM!PUM!
"Questo sarà l'ultimo round".
Disse la tedesca mentre girava al centro del quadrato.
"Facciamo progressi...per una volta siamo d'accordo".
Ironizzò la mora, un sorriso scappò alla grigia ma però venne coperto da un guantone che la fece indietreggiare.
Reagì prima di incassare altri colpi con un dritto allo stomaco seguito da un montante che stordì nuovamente Maya, quest'ultima si contorse quando ricevette un pugno sul fianco e perciò si chiuse in clinch.
Le due furono costrette a stare attaccate in un abbraccio mentre fianchi e pancia venivano bombardati da pugni.
"Separatevi!"
Il giudice sbatté ancora il martello e il suo ordine venne fu ben accettato dagli avvocati che mostravano segni di stanchezza come il fiatone e la postura leggermente bassa.
Due diritti e un gancio fecero arretrare la mora che rispose con due montanti allo stomaco e uno sul mento.
Franciska finì alle corde ma evitò il dritto successivo e con un gancio scambiò le posizioni per poi bombardare la pancia di Maya, quest'ultima incassò l'ennesimo pugno e con un dritto fece tornare il combattimento al centro del quadrato dove continuò lo scambio di colpi.
La mora sputò qualche accenno di sangue mentre colpiva la tedesca sul volto e notava il liquido scarlatto nella bocca ma notò anche io guantone rosso premerle sul ventre cosa che fece altre volte mentre le sue guance si gonfiavano e i denti stringevano la protezione orale.
Il suo dritto andò a vuoto mentre l'avversaria, con un sorriso soddisfatto sul volto, si preparava a sferrare il colpo finale.
Ma come la fortuna anche il caso gira nelle mani di tutti.
Uno strappo travolse i rumori dei pugni e dei respiri, la tedesca portò le braccia sul posteriore in quanto quella posizione aveva diviso il tessuto.
Un dritto centrò ancora una volta la faccia della grigia ma stavolta era simile a un aereo kamikaze in piena picchiata che esplose a contatto con la pelle nemica, altro sangue uscì dal naso, stavolta da entrambe le narici, mentre il corpo si sedette sul tappeto.
Maya era in procinto di sferrare un altro pugno ma si bloccò in quanto un altro colpo poteva mandarla stesa con la schiena verso l'alto, non avrebbe mostrato ai pochi presenti artificiali cosa c'era sotto i pantalon, si poteva definire un gesto di pietà.
"...dieci! L'udienza è terminata!
Il martello sbatté tre volte e il giudice si alzò seguito dai secondi, la vincitrice alzava le braccia per celebrare la vittoria sulla rivale.
Ora bisognava solo dare tempo al tempo e vedere se questo match avrebbe dato dei risultati.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top