Cap.9 Memories
Camminando verso la tua camera da letto, salutasti goffamente sulla tua strada il nuovo equipaggio in cui eri entrata far parte. Erano dappertutto. Non c'era parte di questa nave che non fosse popolata da loro. Lo odiavi.
Volevi avere almeno un piccolo angolo in cui potresti nasconderti da tutti e da tutto. Sembrava strano che tutta quella sicurezza che avevi prima fosse stata spazzata via quasi in un batter d'occhio.
Forse perché avevi finalmente lasciato il tuo vecchio posto. Forse eri talmente sovraccarica di tutte queste nuove emozioni che ti avevano fatto venire voglia di tornare indietro. Ma non volevi tornare indietro. Dopotutto, avevi sempre sognato di viaggiare. Perché tornare indietro adesso?
Non ti piaceva essere una nuova arrivata. Almeno tutti ti sembravano carini. Soprattutto Ace. Non voleva mai lasciarti da sola su questa nave da quando aveva paura che tu ti perdessi. Ma grazie al tour di Thatch e Marco sulla Moby Dick, conoscesti i dintorni della nave in modo che non fosse più un problema.
L'unica cosa che mancava a questa ciurma erano i membri di un equipaggio femminile. Certamente, non hai ancora conosciuto tutti i pirati di Barbabianca per come l'equipaggio era così grande e stavi viaggiando con loro solo da 12 ore ma da quelli che avevi incontrato, notasti che non c'era nessuna femmina sulla Moby Dick oltre a te.
Reiko ti aveva avvertito di questo ed eri sicura di poter sentire la sua voce nella tua mente proprio ora che ti diceva le tre parole più odiate che potresti sentire: 'Te lo avevo detto!'.
Alzasti gli occhi per i tuoi pensieri mentre entravi nella tua camera da letto. Rimasti sorpresa nel vedere Ace seduto sul letto a fissare il soffitto. Alzasti le sopracciglia e camminasti verso di lui.
"Sono entrata per sbaglio nella tua stanza o qualcosa del genere?" Gli chiedesti. Fu sorpreso quando ti vide sul bordo del letto e questo lo fece saltare da esso. Non si era neanche accorto che eri entrata.
"Ah no! O forse sì? Beh, emmmh-" Ace iniziò a borbottare qualcosa e non riuscisti a capire cosa stesse dicendo esattamente. "Beh, sì... Umhh, volevo dirtelo prima, ma ehhh..." Balbettò ancora. "Dirmi cosa?" Gli chiedesti.
"Beh, visto che non abbiamo più camere disponibili, dobbiamo condividere per forza questa stanza." Finalmente annunciò. "Che cosa?!" Urlasti.
"Sì, beh, tutti condividono una stanza qui e dato che ero l'unico a non avere un compagno di stanza, ti hanno messa con me." Ti spiegò la situazione.
"Ma c'è solo un letto!" Esclamasti indicando il letto matrimoniale.
"Già, anche-" Iniziò ma tu lo fermasti prima che potesse continuare. "Oh, capisco." Sospirasti mentre ti sedesti sul letto. Ti lasciasti cadere sul letto e ti copristi gli occhi con il braccio. Che giornata stressante.
"Normalmente, le ragazze condividono una stanza ma visto che non ci sono altre ragazze qui..." Disse mentre notava il tuo dispiacere. Scopristi i tuoi occhi e lo rinfacciasti alzandoti in piedi e sospirasti. "Non è così, è solo che mi sento un'estranea qui." Iniziasti tu.
Ace alzò le sopracciglia. "Non ne sono più sicura se abbia fatto realmente la scelta giusta, non ho nessuno qui che conosca veramente, solo che..." Parlasti lentamente. "Oh amica, avresti dovuto vedermi la prima volta che ho viaggiato con questi ragazzi, sono stato costretto a salire a bordo di questa nave." Ace rise. "Non parlavo con nessuno e provai ad uccidere Oyaji almeno dieci volte al giorno." Confessò mentre si sfregava la nuca.
"Che cosa ti ha fatto cambiare?" Gli chiedesti. Ti fece un sorriso prima che lui rispondesse. "Avevo avuto una piccola conversazione con Marco che mi fece aprire gli occhi per davvero, non mi pentì mai di nulla da allora, diventai più audace e non ebbi timore in tutto ciò che facevo perché sapevo che anche se mi sembrava di essere solo, se mi guardavo intorno, c'erano una marea di persone che erano lì per me, in attesa di rischiare anche la loro stessa vita per me. Tutto quello che dovevo fare era accettarle e trattarle con la stessa quantità di rispetto."
Sorridesti per lui. Non tutti potevano farti un bel sorriso come lui, in pochi minuti, aveva risolto tutto da solo.
Forse far parte di questo equipaggio non sarà poi così male dopotutto.
♡
Dirigendoti verso il luogo d'incontro, potresti già notare Ace in lontananza. Sorridesti enormemente quando ti notò e lui iniziò a salutarti. Iniziasti a ridere molto forte quando lo vedesti camminare verso di te, inciampando e cadendo a terra.
Le persone intorno a te ti davano occhiataccie strane ma non ti importava per nulla. Era troppo divertente per non ridere. Ti avvicinasti lentamente a lui, ridendo fino in fondo e lo aiutasti a rialzarsi. Ti guardò male mentre continuavi a ridere di lui.
"Smettila di ridere." Disse rigorosamente. "Il potente Ace di Pugno di Fuoco è stato sconfitto da una roccia!" Continuasti a ridere. "Sì, sì, ridi..." Scrollò le spalle mentre gettava la sua borsa nella barca.
"Abbiamo ancora molta strada da fare per arrivare all'Arcipelago di Sabaody..." Ti disse. Alla fine ti sei calmata. "Sì. Spero che tu non cada su altre rocce altrimenti ci impiegheremo ancora più tempo." Scherzasti. "Smettila." Disse velocemente.
"Sì, sì, comandante." Ridacchiasti mentre salisti sulla barca. "Devo ricordarti chi ha dimenticato il Log Pose e che ora dovremmo avere più tempo per raggiungere l'arcipelago?" Disse ghignando. "Almeno non ero quella che è inciampata sulla roccia." Ridesti di nuovo.
"Mi prenderai in giro per tutta la vita, vero?" Chiese mentre saliva sulla barca. Avvolgesti il suo corpo muscoloso con le mani e sorridesti. "Se ci scommetti il tuo culo lo farò." Esclamasti mentre ti avvicinavi alle sue labbra. Ma proprio mentre stavi per baciarlo, Ace sogghignò e usò il suo potere del suo frutto del diavolo per far partire la barca.
Il movimento improvviso ti fece cadere di schiena. Ace iniziò a ridere mentre guardava come non riuscivi a rialzarti per colpa dell'alta velocità. "Bastardo!" Ridesti.
Pochi momenti dopo, si fermò
ridendo e ti aiutò ad alzarti. "Ti odio." Gli dissi.
"Ti amo anch'io."
♡
Asciugasti le tue lacrime. No, non dovresti piangere per un ragazzo! Avevi promesso a te stessa che non avresti mai pianto per un ragazzo, quindi perché lo stavi facendo adesso? Solo perché aveva detto che tutto non significava niente per lui. Il solo pensarci fece sprofondare ancora di più il tuo cuore nel dolore. Tu lo odiavi. Lo stavi odiando. Lo odiavi, anche in momenti come questi, ma lo stavi amando ancora più di quanto dovresti.
D'altra parte, Ace era ancora più devastato. Si odiava per quello che aveva detto. Quelle parole insensate e senza pensiero che aveva appena detto avevano un prezzo enorme e per questo era costata tanto la tua fiducia. Era molto raro che Ace piangesse ma in questo momento non gli importava niente.
"Ti odio così tanto." Poteva sentirti dire dall'altra parte della porta, facendolo piangere più forte.
Il suo cuore si spezzò perché era il motivo per cui poteva sentirti singhiozzare dietro questa porta che vi separava.
♡
Abbracciando la vita di quest'uomo che eri fortunata a chiamarlo tuo, avevi paura di sentire il tuo stesso battito del cuore che stava impazzendo proprio ora. Sorridesti
nel suo petto mentre annusavi il suo profumo, oh è così familiare.
Lui aveva un sorriso stampato sul viso e ti guardava mentre ti accoccolavi a lui. "La quantità di potere che hai su di me è spaventosa (Tuo nome)." Borbottò.
Tu fecesti finta di non sentire e ti avvicinasti ancora di più a lui. Ace ti spostò una ciocca di capelli che era davanti al tuo viso dietro l'orecchio, azione che ti fece sorridere ancora di più.
Gli dasti un piccolo bacio sulle labbra e il suo sorriso divenne più luminoso. "Quindi significa che ti sto rendendo impotante, Portgas D. Ace?" Gli chiedesti. Gettò le braccia in aria e con un sorriso rispose. "Caspita, l'algamatonite è niente rispetto a te!"
Entrambi iniziaste a ridere mentre Ace ti avvolse le braccia attorno.
♤ Fine Flashback ♤
Fissando il vuoto, potresti sentire le lacrime che ti rigavano il viso. Gli unici suoni che si sentivi erano il battito del tuo cuore e le risatine risonanti dei tuoi ricordi.
Avevi avuto il peggior mal di testa di sempre ma non ti importava, perché più doloroso era il fatto che hai perso la cosa migliore della tua vita senza nemmeno ricordare chi fosse. Garp ti abbracciò e lo accettasti.
Iniziasti a singhiozzare mentre ti ricordavi sempre di più. Tutto, dal momento in cui sei nata fino ad oggi. Tutte queste nuove informazioni erano troppo per te e alla fine ti addormentasti tra le braccia di Garp.
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