Cap.5 -Mother?-
Ieri notte era stata come una corsa sulle montagne russe che ti aveva caricata pienamente di emozioni. Dalla scoperta del tuo nome, alla sensazione che il bambino scalciava e si muoveva per la prima volta nella tua pancia, avevi la sensazione che la tua salute stava lentamente tornando alla normalità.
Dopo aver passato esperienze traumatiche (che non riuscivi a ricordare), una cicatrice nella tua mente, che ti era stata lasciata, si stava ancora facendo presente fino ad oggi. Anche se avevi dimenticato cosa ti era successo, eri sicura che se volevi curare quella cicatrice, tutto ciò che dovevi fare era ricordare.
Per tutta la notte, non avevi chiuso un occhio. Eri troppo felice ed eccitata per andare a dormire. Non riuscirai ad aspettare ancora per molto che George lo sappia. Ma dovevi tenere conto che se anche il bambino si stava sviluppando bene, eri ancora a pieno rischio di avere un parto prematuro che poteva mettere in pericolo sia la tua vita che quella del tuo bambino.
Dato che era l'inizio del tuo quarto mese, già sapevi che potevi provare a muoverti un po', non avresti mai pensato che sarebbe successo così presto.
Camminando verso la cucina, sorridesti brillantemente ad Atsuko. Ti rivolse un "Buongiorno" carino e accogliente, a cui rispondesti allo stesso modo. Sedendoti a tavola, trovasti davvero difficile mantenere il silenzio su quello che ti era successo.
"Ieri notte mi è successo una cosa incredibile!" Iniziasti a parlarne. Atsuko finì di friggere le uova, le mise nel piatto e poi ti guardò.
"Bene, mi sono svegliata per prendere un bicchiere d'acqua e il bambino ha iniziato a scalciare!" Esclamò. I suoi occhi si spalancarono.
"Oh, (Tuo nome)..." Disse mentre ti attirò in un abbraccio. Ma quando smettesti di stringerla fra le tue braccia, ti allontanasti immediatamente da lei.
Eri confusa. "Da dove hai saputo il mio nome?" Le chiedesti mentre sgranasti i tuoi occhi. "Ah... Beh, vedi..." Si interruppe nel bel mezzo della frase, cercando in qualche modo di evitare di dire la verità. Ma entrambe lo sapevate già; era troppo tardi per nascondere l'autenticità.
"Atsuko... Quando hai scoperto il mio nome?" Le chiedesti di nuovo. Atsuko sospirò e si accomodò su una delle sedie. Ti fece cenno di sederti pure te. "Hai visto il manifesto delle taglie o qualcosa del genere?" Chiedesti tranquillamente. "No." Lei rispose. Ecco che il tuo cuore perse un battito. Lei sapeva per tutto questo tempo il tuo nome ma non ti aveva mai detto niente?!
"Mi dispiace molto per averti nascosto la verità per tutto questo tempo e ti chiedo scusa per questo, ma l'ho fatto per proteggerti." Cominciò a parlare mentre tu stavi in silenzio. "Lascia che mi presenti di nuovo. Mi chiamo Atsuko D. (Tuo cognome). Anni fa ero un membro dell'equipaggio di Gol D. Roger. Ma sono anche una madre. Una madre di una figlia che si chiama (Tuo nome) D. (Tuo cognome)."
La guardasti scioccata. Dovevi crederle? Dopo averti mentito, dovevi fidarti di lei proprio così? Tua mamma era morta! I tuoi occhi si ampliarono al pensiero improvviso.
"Mia madre era morta, anche se tu fossi stata mia madre, credo che mi avresti detto qualcosa fino a questo momento. Perché sei rimasta in silenzio per tutto questo tempo?" Chiedesti mentre incrociasti le braccia.
"Sì, è vero, avrei dovuto parlarne prima, probabilmente penserai che ti stia mentendo ma non lo farei mai, vorrei che tu ti fidassi di me per ora, sono la tua unica possibilità di farti andare via da quest'isola sana e salva." Lei dichiarò.
Esitante, le facesti un piccolo cenno. "Ascolta, (Tuo nome). Ti ricordi come sono morta?" Lei ti chiese. Avevi lentamente scosso la testa.
"Capisco... In realtà tuo padre venne sull'isola dove stavamo nascoste io e te, per un obbiettivo." Cominciò a spiegarti. "Per ucciderti?" La interrompesti. "No." Lei rispose.
Prima si spostò un po' sulla sedia e continuò a parlare. "Una volta scoperto dove vivevamo in quel momento, gli feci promettere di proteggere sua figlia quando sarei scomparsa dalla tua vita..."
Respirò profondamente prima di continuare. "La storia tra me e tuo padre risale a molto tempo fa: eravamo originari dalla stessa isola. Le nostre famiglie erano amici molto stretti, mentre noi sembravamo molto rivali, lui aspirava a diventare un Marine e io volevo diventare un pirata." Lei ridacchiò un po'. "All'epoca era un ragazzo gentile con un sorriso brillante, ma tutto cambiò una volta che Roger mi ha chiese di unirmi al suo equipaggio.
Sakazuki si sentì tradito quando lasciai l'isola, abbandonando la mia famiglia e lui."
Sussultasti quando sentsti il nome di tuo padre. "Sakazuki? È Akainu, il Grand'ammiraglio della Marina?" Le domanasti. Lei aggrottò sopracciglia. "È diventato il Grand'ammiraglio? Questa è una notizia preoccupante..." Si interruppe per un momento. "Avevamo sempre combattuto quando ci incontravamo. Ma quel giorno, quando Roger fu giustiziato, allora le cose cambiarono. Prendemmo una scelta. Avevamo deciso di nasconderci per un po'... e avevamo anche progettato di sposarci."
"E dopo cosa è successo?" Le chiedesti.
"Sakazuki era ancora un Marine. Aveva ancora dei doveri da adempiere. Ma due anni dopo che Roger fu giustiziato, io rimasi
incinta di te. È stato un momento sfortunato. Anche se i Marines dissero che avevano ucciso insieme a Roger, anche il suo equipaggio, iniziarono a dare alla caccia un qualsiasi possibile "sopravvissuto".
"La gravidanza mi esponeva a un pericolo maggiore, tuttavia, una volta che Sakazuki lo scoprì, non era felice per la grande notizia, e così decisi che era il momento di separarci ancora una volta, dopo aver avuto un grande scontro quella notte. Mentre ero via, Sakazuki divenne un
Ammiraglio e poi, non passò molto tempo finché lui scoprì la mia nuova posizione."
"Il giorno del parto era quasi vicino, pensando che lui fosse venuto per buttarmi dietro le sbarre, gli pregai di aspettare almeno che tu nascessi, ma per fortuna venne solo ad avvertirmi delle intenzioni della Marina. Con lui, abbiamo deciso che l'unico modo per proteggerti era di tagliare i tuoi legami con me... "
Atsuko cominciò a bere un po' d'acqua prima di continuare. "Sono stata in grado di vivere altri sei anni con te... Volevo vederti crescere più che mai, tuttavia, essere vicina a te ti avrebbe messo soltanto in pericolo. Quando Akainu finalmente mi raggiunse, mi somministrò una droga istantanea per uccidermi."
"Questa droga... Mi fece dimenticare tutto su chi ero, da allora avevo vissuto la mia vita qui, in questa casa tranquilla. L'ultima cosa che avevo fatto fare a Sakazuki era stata la promessa che ti avrebbe protetto, anche se finisti per diventare un pirata, tuttavia, il potere gli diede solo orgoglio e lo rese più egoista di come già lo era."
"Poi, dopo aver vissuto una vita cauta qui, non sapendo di aver avuto una figlia, ti ho trovato sulla spiaggia. Qualcosa dentro di me mi aveva urlato di aiutarti immediatamente. Ma quella stessa notte, quando ti eri svegliata e avevo visto i tuoi occhi, finalmente ricordai chi ero. Ero finalmente in grado di sapere chi ero. Finalmente avevo potuto ricordare tutto quello che era successo." Finì.
Eri molto sorpresa. Certo, la sua storia sembrava abbastanza convincente, ma sarà la verità? Questa donna potrebbe davvero essere tua madre?
"(Tuo nome)?" Lei ti chiamò a bassa voce.
Ti alzasti velocemente e ti dirigesti verso la porta. "Ho bisogno di aria fresca." Dicesti prima di chiudere la porta dietro di te.
Atsuko era davvero tua madre?
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