Cap.4 -Forgotten Memories-
Seduta tranquillamente a tavola, non potesti mantenere la costante sensazione di paura dentro la tua mente. Decidesti di tacere per il momento, dato che davvero non sapevi come Atsuko e George avrebbero reagito al fatto che tu eri una piratessa, una fuorilegge.
Non avevi paura del fatto che ti caccieranno via, perché sapevi che non lo farebbero mai. Pirata o no, tu eri ancora la stessa persona, tuttavia, la cosa che ti faceva più paura è che potrebbero mettersi nei guai se scoprissero che ti stavano nascondendo qui.
La scoperta del tuo nome, ti aveva dato un migliaio di porte aperte. Potresti imparare tutti i dettagli su di te, specialmente di come eri diventata una piratessa. Però a dire il vero, eri infastidita dal fatto che eri ricercata solo viva, e con ciò significa che qualcuno in relazione con la Marina stava cercando di catturarti. Questa potrebbe essere la ragione per cui stavi viaggiando da sola. Scoprendo il motivo per cui eri ricercata solamente viva con una taglia altissima sulla tua testa, potrebbe darti un indizio su chi evitare per il momento.
Finito di mangiare quello che rimaneva nel tuo piatto, ringraziasti Atsuko per il cibo e andasti in camera tua, un atteggiamento simile normalmente non l'avresti mai fatto. Questo potrebbe darle un sospetto che c'era qualcosa che non andava, ma questo era l'unico modo per evitare ogni tipo di relazione con lei. Se i Marines scoprissero che tu eri qui, non solo tu verresti catturata ma anche Atsuko e George, finché loro non sapranno la tua posizione esatta e il tuo nascondiglio qui, non sarai buttata dietro alle sbarre.
Tu non vorresti permettere che questo accada. Tutto quello che dovevi fare era rendere la tua presenza il più inesistente possibile. Forse è una mossa stupida, ma era per il tuo bene. Non volevi rischiare niente.
Ma oltre a tutto questo pericolo che stavi attraversando ogni singolo giorno, era stato bello sapere che finalmente potevu scoprire chi era il tuo misterioso amante. Ti avevi solo fatto sentire l'entusiasmo, sia per te che per il tuo bambino, all'idea di vedere finalmente il padre. L'unica cosa che sapevi di quest'uomo era che lo amavi.
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L'uomo appoggiò le sue braccia, protettivamente attorno le spalle della donna, portandola vicino al suo petto, mentre lei strofinò la testa su di esso si lasciò andare un sospiro prima di sorridere e respirare il profumo del suo amante.
L'uomo le sorrise. Ogni singola cosa che lei facesse, per i suoi occhi, era sempre adorabile, non importava cosa. Lui la amava con tutto il suo cuore, era solo per questo che la manderà via entro il mattino dopo. Non aveva senso immischiarla in questo tipo di pericoli. Era il suo compito.
Lei si sollevò e lo guardò nei occhi. Il suo cuore perse un battito quando lei si avvicinò. Gli posò dei piccoli baci sulla fronte, sul naso e finalmente le sue labbra si chiusero con le sue. Lui si sedette sull'erba e appoggiò la sua mano dietro alla sua schiena, dandole un po' di supporto.
Lui fece il broncio quando lei si allontanò. Lei ridacchiò per la sua espressione e lo baciò ancora una volta. Questa volta, la fece rotolare, e ora lei era sotto di lui. Entrambi si persero nel loro bacio, sciogliendosi l'uno nelle braccia dell'altro. Una volta concluso il bacio, lei si rannicchiò di nuovo nel suo petto. Lui la abbracciò strettamente mentre lei gli avvolse le braccia attorno al collo.
Dopo un po', iniziò a giocare con i suoi capelli mentre lui le massaggiava la spalla tracciando dei cerchiolini sulla sua pelle, cercando di farla rilassare. "Ti amo". Le disse dal punto in bianco. All'inizio, era un po' sorpresa dalle sue improvvise parole, ma lei gli sorrise e rispose con un ti amo. "Mi mancherai." La strinse più forte tra le sue braccia. Respirò profondamente prima di schiaffeggiare le sue braccia scherzosamente. "Lasciami andare! Non riesco a respirare!" Lei rise. Girò gli occhi e la lasciò andare. Corse immediatamente verso la riva e gli spruzzò dell'acqua. Si alzò e iniziò a inseguirla mentre lei scappò dalle sue conseguenze.
Una volta che riuscì ad afferrarla, la sollevò tra le sue braccia. Lo tenne stretto a sè e così fece anche lui. "Mi mancherai anche tu." Rispose infine. "Promettimi solo che tornerai vivo." La sua voce si spezzò a metà strada. Lei non riuscì a capire quali siano i suoi pensieri. La adagiò sulla soffice sabbia e le afferrò il mento, facendola guardare dritto nei suoi occhi.
"Te lo prometto."
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All'improvviso ti eri svegliata dal sogno, sudata e respirando pesantemente. Non c'era verso, questo non doveva essere solo un semplice sogno. Era troppo lucido per esserlo. Sembrava più un ricordo.
Sentisti come se la tua testa stesse per scoppiare in qualsiasi momento, afferrasti alcune pillole (che il nostro caro George ti aveva dato) e un bicchiere d'acqua. Questo ti aiutava molto ad alleviare la nausea o i mal di testa che avevi di frequente.
Proprio mentre stavi per mettere il tuo bicchiere d'acqua sul tavolino, sentsti un movimento improvviso e rapido proveniente dall'interno della pancia. Ecco che ti fermasti in stato di shock. Il bicchiere d'acqua quasi cadde a terra, ma tu lo riposasti rapidamente nella sua posizione originale.
Avevi appena sentito il bambino muoversi? L'eccitazione e la gioia erano le uniche emozioni che potevi provare in questo momento. Appoggiasti la tua mano in cima al punto in cui avevi appena sentito il movimento e sorridendo massaggiasti delicatamente l'area. Proprio come avevi messo la mano su quel punto, il bambino iniziò a muoversi di nuovo. Iniziasti a piangere immediatamente.
"Ehi ..." Sussurrasti. "Non sai nemmeno quanta felicità hai appena donato alla mamma." Respirasti profondamente e poi ridacchiasti. "Grazie, Dio." Mormorasti. "Grazie a Dio, stai bene." Sorridesti.
Per la prima volta, da quanto potevi ricordare, avevi provato la vera gioia, la felicità. Per la prima volta, ti eri finalmente sentita completa, sapendo che il tuo bambino si stava sviluppando nel modo giusto. "Mi hai aiutato a ricordare?" Ridacchiasti ancora un'altra volta, mentre perdevi le lacrime. "Non ti preoccupare, se questo è il tuo modo di dirmi che ti manca papà, andremo solo noi due a cercarlo dov'è, va bene?"
Dopo esserti calmata un po', potevi ancora fare dei piccoli movimenti, ma non troppo bruschi come prima, comunque, ti aveva dato una sensazione di sollievo.
"Grazie." Dicesti con un filo di voce mentre massaggiavi delicatamente la tua pancia.
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