Teenage Dream
È da questa mattina che mi trattengo dal non raccontare nulla a Grace, ma è veramente difficile mantenere un segreto con lei. Non voglio dirle nulla perché so che si preoccuperebbe e non voglio che accada, anche se so che sarà furiosa quando scoprirà tutto ciò, ma spero ne valga la pena. Ha già molti problemi a cui pensare al momento, non ha bisogno che ne aggiunga altri al suo bagaglio.
"Quando viene Trevor per le ripetizioni?" le domando addentando una forchettata di pasta. So quanto le dia fastidio quando tiro fuori l'argomento Trevor, ma so anche che dietro quella maschera di sbuffi ed occhiatacce non le dà così noia. Spero solamente che Trevor non le spezzi il cuore, perché al momento lei è la mia spalla ed ha già abbastanza problemi di cui occuparsi.
"Oggi pomeriggio." risponde senza aggiungere sbuffi o lamentele, il che è alquanto strano. Solitamente mi guarderebbe almeno male per averlo tirato fuori, ma oggi sembra quasi essere diventata una domanda come le altre ed onestamente non so se domandarle se tutto vada bene. La squadro ancora un po', notando il suo sguardo fisso sul piatto, prima di aprire bocca.
"Va tutto bene?" chiedo e mi vorrei picchiare per l'inclinazione della mia voce, facendomi sembrare titubante. Ma Grace sembra non notarlo neanche, annuisce, senza staccare gli occhi da quella poltiglia che dovrebbe essere il suo pranzo e se prima il mio unico problema era Luke, adesso la mia attenzione è completamente su di lei e su cosa la turbasse così tanto.
"Grace, non me la dai a bere. Cosa ti è successo?" domando fissandola insistentemente, sapendo quanto le dia fastidio. La bionda davanti a me sbuffa, ma non continua a mentire, mantenendo i suoi occhioni chiari e tristi sul piatto intatto davanti a lei. Di solito mangerebbe, sebbene il cibo della mensa faccia schifo, ma oggi è come se lo schifasse.
"Ieri sera ho scoperto che mia madre è incinta." comunica sempre con la sguardo basso, sto per esultare, perché di solito la venuta di un bambino è sempre un buon motivo di gioia e perdono. Soprattutto nel caso dei genitori di Grace, che passano più tempo a litigare che a respirare, ma dalla faccia pallida e gli occhi tristi capisco che c'è qualcosa che non va evidentemente.
"Non sei felice? Magari i tuoi smetteranno di litigare per il bene del bambino." provo ad aiutarla a pensare positivo, ma fallisco miseramente, dal momento che la sua espressione continua a rimanere neutra. In effetti non è la miglior cosa che io possa dire, insomma potrebbero smettere di litigare anche per il bene della loro primogenita, eppure questo fatto non sembra neanche sfiorarli di una virgola.
"Il bambino non è di mio padre." risponde finalmente alzando lo sguardo dal suo piatto e piantandolo nel mio. I miei occhi confusi con i suoi feriti. Due vite così diverse, due famiglie opposte e due menti differenti, eppure riusciamo ad essere amiche con i nostri alti ed i nostri bassi. Ed è in situazioni come queste che mi rendo conto di quanto forte riesca ad essere e che mi vedo per la stupida ragazzina che sono, perché, secondo i miei standard, il più grande problema di sempre è Calum Hood, nonché mio ex ragazzo di anni fa. Mentre per lei sarebbe solo una grazia una cosa del genere.
"Ne sei sicura?" domando mordendomi il labbro inferiore. In situazioni come questa non so mai come comportarmi, cosa dire e cosa non. Ho paura che la domanda non possa essere adeguata, ma non so cos'altro fare. Grace annuisce lentamente e ciò mi fa capire che non muore dalla voglia di parlarne. Le afferro la mano, stringendola tra le mie: un gesto patetico per molti, ma so che per lei va bene. Infatti annuncia un piccolo sorriso che riconosco più falso di Matt Emsell. Ripensando a lui mi torna in mente l'orrenda situazione in cui mi ha cacciata. Vorrei potermi sfogare con Grace, ma so che non è il momento, perciò mi mordo la lingua e provo a darle tutto il mio conforto.
"Vuoi saltare le prossime lezioni? Potremmo andare da Nando'S, so quanto ami quel posto!" propongo cercando di farla sorridere di nuovo, non voglio che sia di cattivo umore per il resto della giornata solamente perché i suoi genitori sono degli imbecilli e la fanno soffrire. Quei due non si meritano una persona bella come Grace, probabilmente non sanno neanche come sia fatta interiormente, troppo presi dai loro stupidi litigi.
"Sei vegetariana, Mag." risponde dopo qualche secondo. È vero, non mangio carne da almeno due mesi e mezzo, ma potrei sempre ordinare un'insalata mediterranea e levare il tonno. Farei di tutto per un suo sorriso in questo momento, e se significa fare la fame, sono pronta a ciò.
"Sono sicura che abbiano qualcosa oltre alla carne ed al pollo sul menù." insisto, sono sicura che con questo umore non sia riuscita a seguire neanche mezza lezione e non la biasimo neanche. Insomma, una gravidanza indesiderata non è una notizia da tutti i giorni. Vorrei poterla aiutare, ma ogni volta che mette su quella maschera non c'è modo che io possa abbattere le sue fortezze.
Nel frattempo il cibo davanti a noi si è raffreddato ed onestamente non avevo intenzione di mangiarlo neanche prima, figuriamoci adesso che mi è passata la fame.
"Mag, stai tranquilla, ormai sono abituata ai casini dei miei genitori. Sono sicura che mio padre non lo verrà a sapere e mia madre se ne sbarazzerà. Adesso è meglio se torno in classe, la pausa mensa sta per finire e non voglio arrivare tardi a lezione di spagnolo, visto che l'aula è dall'altra parte dell'edificio. Ci vediamo più tardi. Ciao Maggie." parla e nel frattempo si alza e prende il suo vassoio, prima di poter dire qualsiasi cosa o fermarla, è già scomparsa nella folla di studenti che si stanno preparando per le lezioni. Sospiro, ci mancava solo questa notizia per peggiorare le cose. Voglio darle un po' di spazio, sono sicura che quando si sentirà pronta mi verrà a parlare e si sfogherà. Con Grace è sempre stata questione di spazi e tempi ed ormai è da abitudine, anche perché ogni settimana ce n'è una nuova con i suoi genitori, se non si trattasse della mia migliore amica, probabilmente la prenderei più sul ridere, anche perché sempre di stare dentro una telenovela.
Mi alzo anch'io e prendo il vassoio, prima di buttarlo guardo il cibo nel piatto: hamburger vegetariano e patatine fritte, il mio piatto preferito, almeno fino a qualche anno fa.
FlashBack
Avevo appena preso il vassoio e stranamente oggi servivano qualcosa di vegetariano, di solito ero costretta ad andare avanti ad insalate e pane. Sbuffando mi diressi verso il solito tavolo, nonostante dovessi essere felice per il pranzo insolitamente buono, ero su tutte le furie per una notizia che mi era giunta all'orecchio: Daisy Gust aveva chiesto al mio ragazzo, e sottolineo mio, delle ripetizioni di trigonometria, come se Calum fosse un genio in qualsiasi materia scolastica. Ovviamente avevo capito immediatamente che era solamente un modo per provarci, ma Cal no, infatti aveva accettato. Mossa sbagliatissima.
Sbattei il vassoio sul tavolo non appena giunsi, subito tre paia di occhi furono su di me, confusi e curiosi di scoprire cosa avessi. Non sibilai una parola e mi sedetti, giustamente Calum non era ancora arrivato e fremevo dalla voglia di vederlo, solamente per potergliene dire quattro. Oh se mi avrebbe sentita!
"Tutto bene, Mag?" chiese timoroso Ashton, mentre si portava alla bocca un pezzettino di pane, riuscii a scorgere le sue mani tremanti. Non pensavo di incutere così tanta paura, ma da una parte ne ero felice, non tanto per Ash, che era stato sempre gentile con me, ma per quel viscido del mio ragazzo. Doveva rimanere paralizzato dal terrore.
"Va tutto a meraviglia, Ash." dissi con un tono che faceva capire tutto il contrario. Grace e Luke continuavano a guardarmi, senza dire una parola, forse avevo spaventato anche loro due, ma poco mi interessava, anche perché con entrambi non parlavo molto in questo periodo. Iniziai a masticare un boccone del mio panino, ma sentivo un buco nel bel mezzo dello stomaco. Fissavo insistentemente la porta principale della mensa, nell'attesa che entrasse quell'essere vergognoso e quando fece la sua entrata per poco non scattai sul posto. Lo vidi camminare come se nulla fosse affianco al suo amico Michael, ridendo e scherzando. Riuscivo a notare i muscoli delle spalle rilassati ed un ampio sorriso sulle labbra carnose, che non baciavo da fin troppo tempo. Forse avrei dovuto lasciar perdere e... No! Non potevo permettergli di far i suoi porci comodi, non con me.
Li seguii con lo sguardo, come una specie di ragazza psicopatica e sapevo che i tre mi stavano ancora fissando, il che mi innervosiva maggiormente. Sapevo che poi avrei scaricato tutto su Calum.
Lo osservai prendere il pranzo e continuare a ridere con Michael, fin quando non furono abbastanza vicini, a quel punto spostai lo sguardo sul mio pranzo.
"Ciao amore, mi sei mancata. Mr Russell è insopportabile, non mi lascia schiacciare neanche un pisolino durante le sue noiosissime lezioni." disse Calum sedendosi al mio fianco e depositandomi un bacio sulla testa. Sentirlo parlare mi faceva solamente aumentare l'ira nei suoi confronti, avrei voluto scuoiarlo vivo, anche perché non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine di lui e Daisy baciarsi animatamente, anche se non era successo... Ancora.
"Ciao Mike." salutai il tinto, mentre si sedeva e mi faceva un cenno col capo come saluto. Sapevo che questo avrebbe incuriosito il ragazzo al mio fianco, dal momento che avevo salutato il suo migliore amico e non lui. Forse quei due neuroni in testa sarebbero riusciti ad arrivare al problema, ma non ci speravo troppo, sapevo che Calum non era un tipo molto intuitivo.
"Hai visto che hanno messo qualcosa di vegetariano per te, eh? Certo fanno schifo, ma almeno non devi mangiarti quelle tre foglie e quel pane duro come un muro." continuò cambiando discorso, possibile che non se ne fosse reso conto? Presi un grosso respiro per provare a calmare i miei nervi a fior di pelle, ma ero veramente furiosa e il fatto che lui non se ne fosse reso conto mi innervosiva ancora di più, dal momento che tutti al tavolo lo avevano notato.
"No dai, ripensandoci non è tanto male." Continuò masticando il suo cibo. Sapevo che da lì a poco sarei scoppiata, il fatto che lui ignorasse che io le stessi ignorando peggiorava solamente la situazione. Anche Luke aveva iniziato a tremare per Calum, e lui non mostrava mai le sue emozioni, quindi dovevo veramente incutere tanto terrore.
"Adesso capisco come fai a mangiare questa roba, alla fine sa quasi di carne." Sputacchiò con la bocca aperta, al che sbattei le mani sul tavolo e mi alzai. Sentendo ogni atomo del mio corpo impazzire dalla rabbia, e finalmente il mio ragazzo se ne accorse. Alzò lo sguardo corrucciato verso di me, che cercavo di prendere dei respiri profondi anche per calmarmi. Non volevo nessuna scenata davanti a tutta la scuola, ma Calum mi stava istigando veramente.
"Tutto okay, Mag?" Chiese confuso, nessuno del nostro tavolo proferì parola, nemmeno per potergli spiegare la situazione, erano troppo spaventati. Spostai il mio sguardo dal piatto di Michael alla faccia del moro al mio fianco, che continuava a ciancicare il pane. L'avrei incenerito se fosse stato possibile.
"Sei serio? Mi stai veramente chiedendo se va tutto okay, Calum?! No che non va tutto okay! Che cosa ti è saltato in mente quando hai accettato di fare da tutor a Daisy Gust? Pensavi agli unicorni felici, eh?! O a quanto sarebbe stato bello asportarle le tonsille alle mie spalle, uh?!" Esclamai lasciando che tutta la mia frustrazione e rabbia uscissero dalla mia bocca, senza controllare il tono della mia voce. Fortunatamente attirai l'attenzione di pochi. Calum era più che stupito, o forse fingeva di esserlo. Prima che potesse discolparsi, me ne andai prendendo il mio vassoio e buttandolo nel cestino. Non sprecavo mai il cibo, ma questa volta non mi importava di nulla. Probabilmente se avesse incontrato Daisy l'avrei conciata per le feste, ma per sua fortuna questo non accadde mai.
*Fine Flashback*
Da poco sono finite le lezioni quando mi suona il cellulare. Pensando che sia Grace rispondo senza neanche controllare. Forse avrei dovuto...
"Ciao Maggie, sono Luke."
"Oh... Ciao Luke, a cosa devo...?"
"Avevi detto di incontrarci questo pomeriggio per sistemare la situazione..."
"Ah sì, giusto..."
"Vieni alle quattro a 43 Hauntie Gemrich*. Okay?"
"Perfetto. A dopo."
Attacco e subito la voglia di spararmi mi viene incontro, perché proprio a me? Questa domanda mi perseguita da quando è tornato Matt per rovinarmi definitivamente la vita. Controllo l'orario e vedo che sono le tre e venti, tanto vale incamminarmi verso casa sua. Mettendo Google Maps scopro che impiegherò i prossimo trenta minuti a camminare. Almeno non sta piovendo, sebbene faccia molto freddo.
Infilo le mie cuffiette e cammino con la mente che vaga. Essendo la sfigata di turno, che non si può permettere Spotify Premium, parte Teenage Dream di Katy Perry e subito mi porta indietro.
*Flashback*
Ero in un pub nel centro di Sydney. I ragazzi stavano per suonare per la prima volta davanti a un pubblico così vasto, erano più che euforici ed io con loro. La vita non poteva andare meglio, la scuola stava per finire, i miei voti erano nella mia media, tra me e Calum andava benissimo, avevo legato con gli altri tre e le cose con Grace stavano migliorando sempre di più. Potevo chiedere di più?
Mentre stavano sistemando gli strumenti e i microfoni, cercai di trovare il posto più vicino ma non troppo, niente ragazza psicopatica per oggi. Iniziarono con Out Of My Limit che conoscevo quasi a memoria, dalle facce dei presenti potevo assumere che non dispiacesse neanche a loro.
"Adesso canteremo una canzone per una persona speciale qui presente." Annunciò Ashton sorridendo malizioso. Ero confusa, pensavo che avrebbero fatto una cover dei Blink-182. Invece avevano cambiato idea all'ultimo minuto, a quanto pare. Riconobbi la canzone ai primi accordi, Teenage Dream di Katy Perry. Era la nostra canzone, mia e di Cal. Subito i miei occhi divennero lucidi dall'emozione, mentre il moro cantava e mi guardava dritto negli occhi, facendo accelerare il battito del mio cuore. Sorrisi sopraffatta dalle emozioni. Tutti si misero a cantare, ma nella mia mente c'eravamo solo io e lui, in camera sua con lo stereo a palla e Katy Perry come sottofondo, mentre ridevamo e cantavamo e ci baciavamo e saltavamo. Pensai di amarlo proprio in quel momento, con la nostra canzone e il suo sorriso. Lui era il mio il mio Teenage Dream.
*Fine Flashback*
Torno alla realtà quando giungo davanti alla porta di casa sua e stacco la musica. Non è molto grande, passa inosservata, ma comunque adatta ad un diciottenne, almeno da come appare dall'esterno. Prendo coraggio e suono al campanello, aspettando che venga ad aprirmi. Sono dieci minuti in anticipo, ma poco importa. Dopo qualche minuto apre la porta un Luke in tuta e maglietta, il viso stanco e assonnato.
"Ciao Maggie." Dice atono, so quanto gli pesi questo, ma neanche per me è una passeggiata di salute. Perciò mi limito ad un sorriso tirato ed entro dentro l'abitazione, venendo accolta dal caldo e dal casino. Eh sì, dentro è un completo disastro. Maglie ovunque, chitarre, coperte, giacche, skinny jeans, bandane, camice. Si scusa e cerca di farsi spazio nel casino, io lo seguo, perdendo tempo squadrando le sue ampie spalle e le sua schiena. Intravedo un taglio sulla spalla sinistra, ma non dico nulla, non sono qui per perdermi in chiacchiere.
"Quindi... Da dove vogliamo iniziare?" Domanda sedendosi sul divano di pelle nero e intrappolando il suo anellino nero tra i denti e puntando i suoi occhi azzurri nei miei, imito il suo movimento e sospiro. Sarà un lungo pomeriggio...
Spazio Me!
Ehii, è da tantissimo che non posto un capitolo e so che nessuno se lo filerà ma volevo continuarla lo stesso. Quindi ditemi se vi piace lasciando un commento e una stellina, graziee.
Byee
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