Interrupted

Maggie's pov

Dopo circa due ore passate dentro la camera di Luke a ficcanasare il naso, trovando vecchi album, vecchie foto, vecchi abiti e anche una macchinetta fotografica con cui mi sono scattata qualche foto, per poi cancellarle, finalmente sento il batterista urlare 'machete'. Non capisco perché proprio quella parola, ma forse è meglio non sapere. Esco lentamente, temendo di incontrare qualcuno che non fosse Luke o Michael o Ashton, cioè Calum. La casa sembra tranquilla e silenziosa, probabilmente sono usciti per farmi fuggire. Vago per un po' e passando per il salotto riesco a sentire il suo profumo impregnare l'aria, socchiudo gli occhi godendomi l'odore di quella tanto mancata fragranza, non posso credere che ancora la indossi. Proseguo fino alla cucina dove prendo un block-notes su cui scrivere un messaggio per Luke, potrei mandargli semplicemente un sms, ma mi piace essere all'antica. Scrivo 'Ci sentiamo domani -M' semplice e coinciso. Raccolgo i miei pensieri e mi fermo sulla soglia della porta a dare un'ultima occhiata alla casa, non sarà l'ultima volta che ci vengo.

Cammino verso casa, prendendomela con comodo, sebbene faccia molto freddo non mi disturba affatto, anzi, mi piace. Guardo le case, le strade, le macchine, le persone che mi passano affianco, sentendo uno strano senso di completezza. Una parte di me non vuole mettere su questa messa in scena, ma l'altra non vede l'ora di rivederlo, anche se temo una sua reazione, probabilmente non la prenderà bene e mi odierà, ma comunque voglio vederlo, voglio guardarlo negli occhi e sapere se ancora prova le stesse cose che provo io per lui. Mi sento così stupida solo a pensarci, probabilmente lo sono. Quanti anni ho? Dodici? Mi sembra più che ovvio che ormai mi ha dimenticata e non si ricordi nemmeno il mio nome, eppure io ci spero. Se mi ha amato come tanto diceva di fare, ancora gli passo per la mente allora. O forse ora pensa solo a Nia, mi domando come sia. Se mi somigli o se sia il mio opposto, se sia incredibilmente simpatica ed intelligente o se sia stupida, mi domando se sia per fama come me e Luke o se sia vero qualunque cosa ci sia tra loro due. Non la conosco e già la invidio.

Prima ancora che me ne possa accorgere sono giunta a casa e mi sbrigo ad entrare. Trovo mia madre e Grace sedute sul divano a guardare qualcosa in tv, anche se sembra che stiano aspettando qualcosa, o meglio, qualcuno. Al rumore delle mie chiavi si girano verso l'ingresso contemporaneamente, mi inquietano un po'. non mi danno nemmeno il tempo di levarmi il capotto che mi bombardano di domande di cui, a volte, non capisco neanche il senso, come 'Hai comprato l'anti-zanzare?'

-Sta nevicando! A cosa stracavolo ti serve un' anti-zanzare?- sbotto innervosita, mi trattano come se avessi due anni, quando ovviamente non ne ho. Mi dirigo verso la cucina senza degnarle della mia attenzione o del mio tempo. Ho proprio voglia di cioccolata calda, per questo estraggo il latte dal frigo ed una tazza. Le due continuano a tartassarmi di domande, sempre senza senso e so che prima o poi scoppierò.

-Cazzo, Mag! Dove sei stata?- esclama adirata mia madre e finalmente posso rivolgerle il mio interesse. Non so come spiegarle che alla fine ho ceduto al ricatto di Matt e da quanto ho visto papà non le ha raccontato ancora nulla, perciò il lavoro sporco spetta a me, ovviamente.

-Uhm... Sono andata a casa di Luke...- dico vaga mentre attendo che il latte si scaldi, le facce confuse di mia madre e Grace mi avrebbero fatto ridere un'altra occasione, ma non adesso che sono più che nervosa. Con un cenno del capo mi fanno intuire che devo proseguire con le spiegazioni. Mi guardo intorno sperando di trovare qualcosa con cui distrarle, non sono pronta a dire loro tutto, mi sgriderebbero per essermi comportata così, ma non avevo altra scelta.

-Quindi?! Cosa ci facevi a casa di Luke? Non avrai mica... Maggie Gea Russet!!- tuona Grace spaventandomi, seguita da mia madre che mi guarda con disapprovazione. Sapevo che sarebbe stata questa la loro reazione, ma so anche che capiranno le mie motivazioni. Mi limito a stringermi nelle mie spalle, aspettando che sbolliscano la rabbia, non mi starebbero a sentire se provassi a parlare adesso.

-Ti do dieci secondi per spiegarci che cosa diamine hai combinato questa volta!- urla mia madre in preda alla rabbia, mentre Grace batte nervosamente il piede destro, coperto da un anfibio, sul pavimento in pietra. A salvarmi per solo cinque secondi c'è il latte caldo che bolle, per questo prendo e inizio a farmi la mia cioccolata, cercando le parole giuste da fornirle. Come si spiega a tua madre e alla tua migliore amica che hai accettato di rovinarti la vita per non rovinare quella dei tuoi genitori? Prendo un bel respiro, non sarà facile, nemmeno divertente, ma devo farlo.

-Inizialmente avevo rifiutato la proposta di Matt, come appunto sapevate, ma poi mi ha chiesto di incontrarci di nuovo e mi sono detta 'Okay, ci vado e poi mi lascerà in pace', invece mi sono presentata a questo 'appuntamento' e mi ha portato dentro questo mini-van dove si trovava papà e ha cominciato a minacciarci, avevo paura che potesse fare veramente quello che diceva... Mi dispiace di non avervelo detto prima, ma sapevo che non avreste approvato e non volevo deludervi...- dico con i sensi di colpa, odio nascondere le cose a loro due, ma anche in generale. Non sono un'ottima bugiarda né vorrei esserlo. Non passano nemmeno due secondi che Grace mi abbraccia e mi tiene stretta stretta, quasi come se temesse che potessi scomparire da un momento all'altro. Inizialmente sono confusa, ma ricambio l'abbraccio immediatamente. Mia madre cerca di sopprimere un singhiozzo, fallendo miseramente ed allungo un braccio per accoglierla nella stretta e non se lo fa ripetere due volte che ci travolge. Per poco non cadiamo tutte e tre a terra.

-Com'è maturata la mia piccola bambina...- frigna quella che dovrebbe essere la donna che mi ha messo al mondo, seguita dalla sua compagna. Alzo gli occhi al cielo scherzosamente. Non so cosa farei senza loro, senza mio padre, probabilmente sarei persa, sono le persone a cui tengo di più. Per qualche minuto mi dimentico del casino in cui mi trovo e mi sento bene, come se tutto fosse tornato alla normalità, come se non fossi sotto ricatto, come se i 5 seconds of summer non esistessero.

-Perché non me l'hai detto subito? Ti sarei stata vicina...- dice Grace allontanandosi e sorseggiando la mia cioccolata calda, la fulmino con lo sguardo e la posa immediatamente. Lo sa che con me non si scherza sul cibo, è sacrosanto e non sono una tipa che lo condivide. Mi mordo il labbro mentre guardo negli occhi la mia migliore amica, non so cosa dirle.

-Sapevo che non avresti approvato e mi avresti dissuaso dal farlo, ma Matt l'avrebbe fatta pesare su di noi. Mi dispiace...- dico abbassando lo sguardo. So che odia quando non le racconto cosa succede, ma spero che abbia capito cosa mi ha spinto ad agire in questo modo. Per qualche minuto si crea un silenzio tra noi, non imbarazzante, ma alquanto pesante.

-Racconta cos'è successo allora. Hai parlato con Luke riguardo a cosa? Hai visto Calum? Gli altri?- domanda mia madre spostandosi verso la poltrona, seguita da noi che ci sediamo sul divano. Appunto, non ho proprio voglia di parlare di Calum, però so che in un modo o nell'altro dovrò farlo, sia per loro che per me. Non mi fa bene tenere tutto dentro, perché poi scoppio e sarebbe tutto peggio. Prendendomi del tempo, raccolgo le varie informazioni da rifilarle.

-Abbiamo discusso di questa relazione— faccio le virgolette con le mani— ma non del tutto, infatti gli ho lasciato un post-it. Credo che mi richiamerà lui. Fortunatamente non l'ho incontrato, anche se sono arrivati a casa di Luke senza preavviso e c'è mancato poco che mi vedesse, a quanto pare si sta sentendo con una certa Nia, non che me ne importi qualcosa, era solo per dire. Michael ed Ashton li avevo già incontrati ieri.- espongo la situazione alle due pettegole che ascoltano con le orecchie ritte. Se la questione fosse diversa, mi farebbero ridere. Come quella volta in camera mia...

*Flashback*

Mi trovavo in camera mia con Calum, sul letto ad ascoltare i suoi tanto amati Green Day, non ero mai stata una grande fan, ma non mi dispiacevano. La mia gamba destra era tra le sue, mentre gli cingevo il bacino con un braccio ed ero sdraiata sul lato sinistro. Cal mi guardò dall'alto, essendo posizionato leggermente più in lato di me. Ricambiai lo sguardo, avevo sempre amato il colore dei suoi occhi così scuro, ma al sole così chiaro e dolce. Un marrone che mi dava sicurezza e calma, mi tranquillizzava, mi ipnotizzava, mi incantava. Sempre così enigmatico.

-Che c'è, Mag?- mi domandò curioso mentre la sua mano destra vagava nei miei capelli e li accarezzava, gemetti in approvazione. Amavo quando mi si toccava i capelli, anche se poi si sporcavano molto più velocemente, ne valeva la pena. Chiusi gli occhi per godermi a pieno il momento. Sentii Cal muoversi al mio fianco e quando li riaprii era faccia a faccia, sorrisi e stavo per dire qualcosa quando attaccò le nostre labbra. Questa volta era diversa dalle altre, era più bisognosa e desiderosa, quasi famelica. Mossi pigramente il mio braccio dal suo fianco alla sua guancia, afferrando il suo volto per poterlo baciare meglio. Le sue mani, invece, vagavano dal mio collo ai miei fianchi e poi nei miei capelli. Gemetti nella sua bocca quando tirò delicatamente una ciocca di capelli, lo stava facendo di proposito e mi diede la conferma quando sorrise durante il bacio. Issandomi col braccio, mi misi a cavalcioni su di lui, interrompendo per qualche secondo il bacio.

-Qualcuno si sente dominante oggi.- scherzò spostandomi i capelli da davanti al viso, ridacchiai.
-Non scherzare troppo, Hood.- risposi per poi riprende quello che avevamo interrotto. Le sue labbra si muovevano insieme alle mie in una dolce armonia, una danza. Sentivo le stupide farfalle nel mio stomaco, che esplose quando posizionò le sue mani rovente sui miei fianchi stringendoli. Chiusi le mie mani alla base del suo collo, sfiorando la base dei capelli con i polpastrelli e guadagnando un gemito da parte sua.

-Chi è che geme ora?- trionfante lo presi in giro, prima di essere travolta da un altro bacio. La mia mente si offuscava ogni qualvolta che la sua bocca era sulla mia o sul mio collo. Morsi il suo labbro inferiore, provocando un suo sospiro. Sentivo l'aria intorno a noi farsi pesante e calda, era capitato più volte che pomiciassimo, ma questa volta sembrava diverso e non avevo intenzione di fermarmi, se c'era qualcuno di cui mi fidavo ciecamente quello era Calum. Mi staccai dalle sue labbra gonfie e rosee solo per passare alla sua mascella, dove lasciai baci e morsi, per poi proseguire verso il suo collo. Non ero il tipo di ragazza che amava lasciare succhiotti, ma il profumo che emanava la sua pelle mi faceva impazzire e ben presto mi trovai ad affondare i miei denti nella sua carne, quasi come se volessi mangiarlo. Calum, sotto di me, era un insieme di gemiti e sospiri pesanti. Le sue mani si stringevano forti sulla mia vita quando colpivo i suoi punti deboli e mi faceva sentire sempre più sicura di me.

-C'è mia madre di là, sei pregato di non fare troppo rumore, piccolino.- lo derisi alzando il viso dalla cavità del suo collo che, orgogliosamente, era completamente rossa e violacea, per guardarlo negli occhi che teneva socchiusi. Mi morsi il labbro, era proprio bello quando aveva le guance rosse dall'eccitazione. Cal mi riservò un'occhiataccia e poi mi diede una piccola pacca sul sedere che mi fece sussultare. Stava per dire qualcosa, ma lo misi a tacere baciandolo di nuovo, non avevo voglia di parlare adesso, volevo lui e basta.
La mia pelle rovente entrò in contatto con le sue mani fredde dopo qualche secondo, era piacevole sentirle sulla mia schiena. Le mie andarono verso i lembi della sua maglia e la tolsero velocemente, facendolo ridere, andavo forse troppo veloce? Mi presi qualche attimo per ammirare il suo petto asciutto e poi tornai alle sue labbra.

-Sei sicura?- mi domandò tra un bacio e un altro. Non ero mai stata più certa in vita mia, lo desideravo veramente e non capivo perché aspettare. Annuii presa dalla foga, baciandolo ancora e ancora. Fui privata dei miei pantaloncini in breve tempo, esponendo le mie mutande alla sua vista. Arrossii quando realizzai di indossare quelle ridicole che mi aveva regalato mia zia anni fa con scritto 'Hi' e un piccolo panda affianco, tutte fucsia. Cercai di coprirmi, ma mi bloccò le mani.

-Sono bellissime, proprio come te.- disse depositandomi un bacio casto sulle labbra, non ci volle molto prima che mi dimenticassi di quanto accaduto e tornassi a baciarlo. Di solito sarei rimasta ore a baciarlo, ma quel giorno bramavo qualcosa che andasse oltre alla solita routine. Mentre il mio collo veniva tempestato dai suoi morsi, come avevo fatto io prima, chiusi gli occhi travolta dal piacere e sentii le sue mani spingere i miei fianchi, creando una leggera frizione tra noi. Mi sentii andare in fiamme, non avevo mai desiderato qualcuno così tanto, anche perché avevo solo sedici anni e non tutta quella esperienza. Dopo qualche attimo mossi i fianchi indipendentemente, spinta dai suoi gemiti d'approvazione e dai miei. Sentivo qualcosa crescere sotto di me ed ero sicura che ci fosse un modesto rigonfiamento, cui ero lusingata.

-Maggie...- sussurrò il mio nome, facendo accelerare i miei movimenti. Quando improvvisamente la porta si aprii ed io saltai dal letto, atterrando al fianco di Calum, che afferrò il primo cuscino che gli capitò sottomano per coprirsi la parte inferiore del corpo e si mise davanti a me per coprirmi, dal momento che non indossavo nessun pantalone. Davanti a noi c'erano mia madre Helen, Grace, Michael, sua madre Joy e Mali-Koa. Boccheggiai volendo dire qualcosa, ma troppo in imbarazzo.

-Heey... Ci domandavamo se voleste... Un po' di gelato alla menta! Sì, esatto...- ruppe il ghiaccio Michael, mentre le altre 4 ci fissavano stupite. Ormai ero bordeaux in faccia e avrei voluto solo scomparire, perché tutte a me accadevano? Possibile che non potessi avere un po' di privacy con il mio ragazzo? Chiedevo troppo? Sentii Mali-Koa bisbigliare 'pensavo fosse gay.' e dare a Grace dieci dollari, che sorrise trionfante. Volevo sprofondare nel letto.

-Fuori! Ora!- rispose Calum infastidito e non se lo fecero ripetere due volte, chiudendo la porta dietro di loro. Sospirai imbarazzata, affondando il mio viso nell'incavo del suo collo e sorridendo. Sentii la sua risata che alleviò un po' la tensione che si era creata. Volevo solamente essere più intima con Calum e loro dovevano mettersi in mezzo.

-Ed ecco perché faremo sesso a casa di Ashton per la prima volta. Spero almeno non puzzi di diciassettenne incallito.- scherzò sdraiandosi di nuovo, facendoci tornare alla posizione iniziale. Ormai l'atmosfera era rovinata e non avremmo fatto nulla, ma abbassando lo sguardo notai ancora il rigonfiamento nei suoi skinny jeans neri, che mi fece arrossire.

-Maledetti...- disse alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno, indossando di nuovo la maglietta. Ridacchiai immaginandomi la scena. Non sapevo ancora che la nostra prima volta sarebbe stata nella casa al mare di Luke e sarebbe stata dieci mila volte più romantica...

*Fine Flashback*

Spazio me!
Heeeeey! Cosa ne pensate? Un po' spinto questo capitolo, ma neanche poi tanto. Mi dispiace se non è il massimo, ma non sono abituata a scrivere di certe cose.😬😬
Lasciate una stella ed un commento pleasee
Byee

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top