Rissa

Diario dell'Esploratore n.11

Loro stavano lì, a bere come diavoli, come i loro nomi.
Intorno c'era tutta la feccia immaginabile. Schiavisti, fuorilegge, truffatori, ma anche gente normale e cittadini del posto. Mi chiedevo proprio come faceva gente così per bene ad accettare che gente così poco raccomandabile potesse servirsi nella loro città. Semplice profitto?

D'un tratto, il capo dei Devils, Vaal, si avvicinò ad una barista.
"Ma ciao bellezza, come va? Qual è il tuo nome? Scommetto che è troia. È troia vero?" - disse con una voce acuta e fastidiosa.
La povera barista, conoscendo la reputazione di sanguinario fuorilegge qual era Vaal, dovette rispondere a suo malgrado.
"Elena..."
"Appunto: nome da troia!"

Un vecchio gli si avvicinò e gli intimò di smetterla.
"Lascia stare mia figlia!"

Vaal alzò la voce e gesticolò in segno di sfida.
"Oh, il vecchietto si è arrabbiato! Chissà cosa mi farà! Mi farà ingoiare pillole per il diabete fino a quando non morirò di overdose?"

I suoi uomini risero.

"Ora spostati, voglio vedere come se la cava tua figlia sotto le lenzuola!"
"Stai fermo, animale!"
Vaal lo spinse, la situazione si stava scaldando.
"Allora Elena, posso svuotare il mio caricatore... su di te? Non so se mi spiego!"
"Vai via!"

Io, colto dalla rabbia, gli urlai:
"Fermo!"
Vaal si girò di scatto.
"Chi è la merdina alla griglia che ha osato dirlo?"
Ingoiai la saliva.
"Io!"
"Qualcuno qua vuole morire. Ok! Dammi le tue misure, devo farti la bara! Sei fortunato: c'è un cimitero proprio qua vicino!"
"Fanculo!" - dissi.
Vaal allora bestemmiò.
"Animale!"
Bestemmiò di nuovo.

A quel punto non ce la feci più.

"Come la vuoi la bara, di fango o di plastica?" - gridai.

Un uomo mi afferrò, ma io riuscii a contrattaccare.
Due secondi dopo scoppiò una pittoresca rissa in tutto il saloon.
Tutti cominciarono a picchiarsi per diversi motivi. Quella gente era molto solleticata dalle risse.
Ci mettemmo tutti a picchiarci come matti. Io, i Devils e il resto della gente. Intanto i musicisti continuavano a suonare canzoncine movimentate e le ballerine continuavano ad agitare le gambe in avanti. Wow, inutile parlare dei segaioli che c'erano.

Riprendiamo.
Dopo mezz'ora di continui scazzottoni, un vecchio ubriaco tirò fuori una pistola e sparò a caso. Tutti subito cominciarono a sparare e a mettersi sotto e dietro i tavolini. In quel momento, l'ignoranza della scena continuò ad aumentare a dismisura. Io mi nascosi dietro al bancone, dove c'era Elena, una donna bellissima.
"Hey, ciao!" - dissi.
Lei mi disse tutta imbarazzata "Ciao"...
"Non sei impaurita?" - le chiesi.
"No. Sono abituata a queste scene. Aiutano ad evitare che in città vi sia sovrappopolazione!"

Io ridacchiai.
"Oh beh, mi sembra giusto!"
Io presi il mio fedelissimo fucile a pompa e mi misi a sparare a caso. Capii che l'ignoranza di quel posto era troppa e con un salto mi diressi alla porta.

"Cazzo, la porta! Come si esce?" - pensai.
Poi un ubriaco che gridava mi diede un calcio e mi fece uscire di forza.
"VIVA LA FIGA!"
Che cazzo?

Io aspettai sulle scale del Saloon, con la faccia tutta imbronciata, stufata, ad aspettare che la rissa si consumasse. Al tramonto la gente cominciò ad uscire. Tutta stremata ed esausta. Molti erano lì, morti nelle più buffe maniere.

Vaal uscì con i suoi uomini e mi disse tutto ubriaco: "Allora, tu mi hai fatto incazzare, quindi, dopodomani, a mezzogiorno, sfiderai i miei uomini in un duello in stile Far West!"
"Ma che bello!" - esclamai sarcasticamente.
"Ci, ci.... c..ci vediamo dopo merdone..."
Lui e la sua gang scomparvero nel tramonto.

Subito dopo, il padre della ragazza che era stata molestata mi si avvicinò.
"Sembra che tu ti sia messo nei guai, eh?"
"Direi..."
"Ok... Domani alle 7:00 sul retro del saloon."
"Eh?" - chiesi perplesso.
"Non vorrai mica affrontarli senza la giusta preparazione, vero? Se non ti presenterai, probabilmente razzieranno la città."

Rimasi muto per un secondo. Non potevo di certo dare buca alla sfida.
"Ok, ci becchiamo. Ah, mi chiamo Jack."
L'uomo sorrise.
"Anch'io!"
Dopodiché se ne andò.

Ero rimasto sconvolto dall'intelligenza di quella gente.

Infine pensai tra me e me:
"Cazzo, com'è che mi metto sempre nei casini? Sarà che ho un karma basso!"

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