Nuovi amici

Diario dell'Esploratore n.6

Dopo un paio di minuti di camminata nel deserto, vidi finalmente l'Avamposto. Erano 3 edifici a schiera disposti a forma di quadrato senza il lato inferiore, tutte unite, con davanti un piccolo cortile desertico.
Mi avvicinai, ma i coloni si allarmarono e mi puntarono con le pistole.

Nel mentre, un uomo vestito di stracci rinforzati con file di spuntoni, dall'aria molto autoritaria e scontrosa, si avvicinò puntandomi un fucile a doppia canna.
"Sono Carty, non ti avvicinare o ti ridurremo in un colabrodo."
Indietreggiai e con tono rassicurante lo tranquillizzai.
"Sono un sopravvissuto, un viandante. Cerco un tetto dove ripararmi. Non voglio far del male a nessuno."
I coloni sembravano convinti, ma Carty non ne fu nemmeno impietosito.
"Vattene da qui! Non te lo ripeterò."

Mentre la situazione si stava volgendo al peggio, una figura femminile vestita da cowboy gli si avvicinò:
"Carty, basta così. Non vedi che ha una tuta del Vault? Non ha ancora estratto una pistola, non sembra pericoloso."
Carty però si irritò ancora di più.
"Forse perché non ce l'ha, ma può causarci lo stesso dei problemi."
La donna però era ragionevole, e continuò a fargli pressione, vincendo.
I coloni allora mi fecero accedere al cortile e poi all'edificio, tenuto sottocchio, ovviamente.
Ovunque mi portavano, i cittadini di quel piccolo insediamento, sporchi e affaticati come dei gladiatori, mi fissavano con aria sospetta, tenendo spesso le mani ben salde all'arma.

Arrivammo nella da loro chiamata "stanza-base", situata al centro dell'edificio a schiera, con un enorme finestrata orizzontale che inquadrava tutto il cortile e i due lati della costruzione.
La ragazza mi fece sedere, e cominciò a parlarmi con tono amichevole, con l'uomo irritato che le stava dietro, col fucile sempre in allerta.
"Benvenuto, straniero. Io sono Marty, e il testone scorbutico che stava per ucciderti è Carty, mio fratello minore. Noi siamo i "coordinatori" dell'Avamposto, il nostro insediamento, molto popoloso e promettente. Ti chiedo scusa per il comportamento dei miei compaesani, ma vedi, di questi tempi la fiducia cieca fa molto male, e non possiamo fidarci del primo che capita."
Io dunque risposi:
"No, io capisco... Mi chiamo Jack Mitchell, sono fuggito dal Vault locale, e sono in cerca di una casa."
Le raccontai tutte le mie peripezie nel Vault, non feci assolutamente cenno alla mia vita da criminale.
Carty: "Mi spiace per quel che ti è successo e per la nostra fredda accoglienza, ma non sapevamo chi eri, e ora non sappiamo cosa facevi prima di entrare nel Vault né tantomeno che intenzioni hai, se non quelle di trovare una casa."
Io: Facevo il cr... cronometrista. Si. Cronometrista. Voglio solo sopravvivere, tutto qui. Accettatemi nella vostra comunità, ve ne prego."
Marty: "Possiamo accettarti, ma devi dimostrare di sapertela cavare e di essere affidabile. Devi sapere che io..."
Fummo interrotti da una serie di pesanti spari.
Un grappolo di proiettili ruppero le vetrine, uccidendo un uomo.
Marty saltò dalla sedia e prese la pistola.
"Sono i predoni! Preparatevi a difendere l'Avamposto!"
Io, rimasto terrorizzato sotto il tavolo, guardai i coloni sparare dalla finestra verso il cortile, dove si stavano riversando i predoni.

Marty mi si avvicinò.
"Vuoi entrare nel gruppo? Combatti col gruppo!"
Mentre ero a terra impietrito, mi gettò un fucile a pompa e mi ordinò di scendere nel cortile per aiutare la resistenza.
Io non avevo il coraggio, avevo già sopportato abbastanza.
"Se non ci aiuterai, puoi scordarti di entrare nella comunità" gridò infuriato Carty, mentre sparava con rabbia dalla finestra.

Vidi quelle persone combattere e morire con grande tenacia. Non potevo stare lì in disparte. Mi schiaffeggiai la faccia e presi il fucile.
Aspettai un secondo e mi fiondai sulle scale, rimanendo basso e cercando di evitare il mare di piombo che arrivava fino alla parete.
Finalmente scesi e raggiunsi il cortile, dove i coloni stavano ricacciando gli invasori con forza.

Mi misi al riparo in un mucchio di scatole di legno e aspettai che i coloni si avvicinassero per aiutarmi.
Non potevo di certo beccarli a distanza medio-alta con un fucile a pompa, dunque presi una pistola da 10mm che raccolsi lì vicino, da un cadavere, e cominciai a sparare.
Le mie esperienze passate contro la polizia mi servirono come poligono di tiro, riuscendo ad uccidere 2 predoni, ma nonostante le mie capacità, non riuscivo a puntarli bene.
Marty, nel bel mezzo del combattimento, mi raggiunse.
"Guarda il pulsante che c'è sul Pip-Boy: si chiama S.P.A.V, "Sistema di puntamento avanzato della Vault-Tec", ti aiuterà a mirare meglio e con più precisione."

Seguii il consiglio, e dallo schermo comparvero le statistiche dei miei bersagli. La la mia mira divenne più precisa. Potevo mirare con accuratezza a tutte le parti del corpo: testa, gambe, braccia, palle...

La situazione per i predoni si stava facendo fallimentare, e si misero progressivamente ad arretrare.
Finite le munizioni della pistola, imbracciai il fucile e decisi di fare il giro, per beccare da dietro gli ultimi rimasti.
Le porte dell'Avamposto erano tutte aperte, feci il giro passando per l'ala est e mi misi a sparare a bruciapelo, finendo i colpi.
Dopo poco, i predoni si dileguarono, lasciando decine di caduti.

Mentre i coloni si riprendevano e rovistavano i cadaveri, Marty mi si avvicinò.
"Ottimo lavoro, sei stato bravo."
Carty: "Si si, quella roba lì..."
Marty: "Sei con noi, complimenti."
Sporco di sangue esultai come un poppante, lanciando in aria il fucile.
Carty con un ghigno però fece svanire ogni mia felicità, ribaltando il mio umore.
"Ma sei ancora in prova."
"È da anni che quei predoni ci attaccano. Voglio che adesso tu attacchi loro. Devono essere sterminati."
Dopo un momento di perplessità, capii che non avevo scelta.
"Datemi due giorni e ve li secco."
I due si dileguarono, e dai predoni morti raccolti tre caricatori per pistola da 10mm, 30 pallettoni per fucile a pompa e un fucile Varmint con l'otturatore danneggiato.
Marty però mi si avvicinò di nuovo.

"Non vorrai mica andare in giro con quella tuta spero. Non ti proteggerà mica dai morsi degli animali selvatici, e né tantomeno dai proiettili. Prendi questo..."
Mi diede un completo da reietto, marrone, sporco, ma confortevole.
Poi sostituì il cappello con uno da Cowboy, anch'esso marrone.
Marty: "Ecco, ora sei un vero abitante dell'Ovest! Buona fortuna!"
Ringraziai e mi misi fatidicamente in cammino.

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