Come nel Far West

Diario dell'Esploratore n.12

Mi alzai dal letto tutto intontito.
Ero in una stanza polverosa in un altrettanto polveroso albergo.
La stanza era abbastanza spoglia, vi era giusto un lettino con un comodino accanto, una dispensa mezza vuota e un quadro di George Washington mentre attraversa il Potomac.

"Spartano o semplicemente avaro?" - pensai fra me e me.

Mi alzai dal letto e aprii la finestra, e il mio sguardo cadde sulla strada sottostante: una grande strada desertica circondata da edifici in stile western, con tanto di carri e persone che si spostavano.

Dopo qualche minuto speso a contemplare quella singolare cittadina mi ricordai dell'appuntamento con Jack e mi vestii. Vestito da cowboy con qualche piccolo rinforzo in metallo, niente di che.

Scesi fino alla sala principale, una spaziosa stanza arredata in maniera umile, con il banco principale e qualche tavolino con dei divani accanto per far riposare gli ospiti.
Nulla di comparabile agli alberghi prebellici, enormi, raffinati, lussuosi... e costosi, anche.

Salutai l'alberghiere e feci per andarmene, quando fui incuriosito da un manifesto appeso ad un muro per gli annunci.
Mi avvicinai e lo lessi.

"La nostra è una ridente città coloniale ispirata all'architettura e alla vita della frontiera del diciannovesimo secolo. Questo insediamento cittadino è nato per dare una casa a decine di famiglie provenienti dall'ovest, Los Angeles e San Francisco su tutte, nell'ambito della civilizzazione della Zona contaminata, opera patrocinata dal glorioso Stato della Repubblica della Nuova California. Una città in avanzamento, sicura per ogni visitatore, prospera e aperta agli scambi. L'albergo accoglierà a poco prezzo tutti i nuovi viaggiatori che attraversano la Zona e che sono disposti a spendere i propri tappi negli empori e nelle attività di questa città, sostenendola quindi nella sua crescita. Particolari sconti sono riservati ai coloni desiderosi di stabilirsi qui o in altre zone della Repubblica. È fondamentale che la Legge venga mantenuta, per questo sosteniamo la milizia locale retta da uno sceriffo provvisorio, in attesa dell'arrivo delle autorità californiane. Finanziare la milizia pubblica è un dovere del cittadino. È di vitale importanza che tutti i coloni mantengano ordine e disciplina, rispettando le regole e la comunità. Vi auguriamo buon proseguimento."

"Beh, tranquilli, questa città non durerà molto se non sconfiggo quei porci dei Devils!"

Uscii energico dall'edificio e mi diressi sul retro del saloon, dove un assonnato vecchietto mi stava aspettando.

"Eccomi!" - urlai.
Il vecchio Jack si ricompose e mi guardò come se nulla fosse.
"Ragazzo, eccoti! Pronto per l'allenamento? Hai portato i pesi?"
"I pesi? Non vorrai mica farmi fare i pesi?!"

Il vecchio si mise a ridere.
"Certo che no! Servono soltanto un revolver, qualche proiettile compatibile e tanta voglia di imparare!"
"Va bene, va bene, ma spiegami perché devo fare questo allenamento? Io so già sparare!"

Jack sputò per terra.
"Si, ma spari come un predone pompato di Jet, non come un vero cowboy."
"I cowboy non erano pistoleri, erano semplici mandriani. È stata Hollywood a creare il mito di avventurosi cowboy dal grilletto facile!" - risposi con precisione.
"E allora tu sarai un avventuroso cowboy dal grilletto facile, oppure un vero e proprio pistolero! Ma insomma ragazzo, che build hai scelto?!"
Lo guardai attonito.
"Una che?!"

Jack si voltò e si incamminò verso una pila di bottiglie collocate sopra una scatola, assieme ad una pistola e qualche proiettile.
"Lascia perdere!"

Jack afferrò la pistola e i proiettili e me li diede.
"Che significa?"
"Nei duelli di questa città non c'è spazio per le pistole semiautomatiche. Qui usiamo solo revolver fatti in casa. Avanti, carica la pistola!"

Allora tirai fuori il tamburo facendolo sgusciare via, inserii i proiettili uno ad uno nei fori e rimisi dentro il tamburo, azionando il cane.

"Bene, sai caricare una pistola! Non che ci voglia molto! Ti piace John Wayne?"
"Abbastanza!"
"Ottimo, in casa ho varie bobine con i suoi film, quando tutto questo sarà finito ci faremo una bella serata a base di Potato Crisps e banditi! Ora prova a sparare a quelle bottiglie. Non è sarsaparilla, ma va bene lo stesso! Niente SPAV mi raccomando!"

Allora presi la mira e sparai a tre bottiglie, colpendone due. Il fatto era che non ero abituato all'organo di mira del revolver, né al suo rinculo. Potevo sentire l'antichità di quella pistola, ma al contempo la sua robustezza e affidabilità. L'impugnatura in legno era stata smussata e lisciata a dovere per permettere di portarla in maniera salda, il mio dito raggiungeva perfettamente il grilletto, solido ma veloce da utilizzare. L'intera pistola sembrava fatta su misura per la mia mano, e potevo quasi specchiarmi sull'acciaio lucido che componeva l'arma.

"Beh, essendo un guerriero sai sparare, ma devi ancora prendere pratica con la potenza dell'arma. Non è una 9 millimetri, l'arma non si adagia alla tua mano mentre spari. Devi tenerla saldamente, come un fucile pesante. Impara a calibrare bene la forza."

"Ok, ho capito. Il problema è la tacchetta, non è come il mirino di una pistola moderna."
"Mi dispiace, ma non sono ammesse modifiche all'organo di mira in questo duello."
"Nemmeno delle incisioni?"
"Incisioni... non ti danno nessun vantaggio tattico in battaglia."

Il vecchio si accese un sigaro e lo portò alla bocca.
"Fai pratica, dopodiché passiamo alle prove per il duello. Il tempo stringe, quindi vedi di fare in fretta! Qui siamo in un posto antico, e se sei in un posto antico, spari da persona antica. Presto lo capirai!"

Allora dopo aver preso confidenza con la pistola, raggiunsi il vecchio in mezzo al cortile, mettendomi in posizione per il duello.

Il vecchio stava ancora fumando il sigaro.
"La velocità e la precisione sono tutto. Sopratutto in questo tipo di duello. Devi mirare al duellante ancor prima di mirare!"

Il vecchio mi lanciò una scatola di proiettili e una fondina per revolver.

"Tieni questi proiettili da esercitazione e la fondina per la pistola. Al mio tre estraiamo la pistola e spariamo. Velocità, ricordatelo!"

Allora inserii i proiettili e mi preparai.
Al suo tre estrassi più velocemente che potevo il revolver e sparai, mancandolo, mentre lui mi colpì al braccio.

"Velocità, ma anche previsione!
"Precisione?"
"No, previsione! Devi intuire dove andrà il proiettile! Non basta puntare verso di me, devi beccarmi!"

Allora provammo per tutto il giorno con esiti alterni, fino a quando non riuscii finalmente a colpirlo due volte di fila. Si fece intanto sera.

"Beh, direi che per oggi basti. O meglio, hai solo oggi per imparare! Ora riposati e pulisci bene l'arma! Contiamo su di te, ma prima un'altra cosa!"

Jack accese un altro sigaro e si avvicinò alla scatola di bottiglie.
"Vediamo se riesci a prendere più oggetti in movimento!"

Jack prese una bottiglia vuota e si preparò a lanciarla.

Jack la lanciò ed estrassi la pistola per colpirlo, mancandolo.
"Può capitare, riprova!"

Tentammo per cinque volte, quando alla sesta lo centrai.

Bene. Ora ne lancerò cinque, vediamo se ce la fai!"

Allora pensai tra me e me: "Io voglio vedere come farà quel vecchio a lanciarle tutte assieme, invece..."

Jack lanciò le bottiglie una ad una con una velocità incredibile e raggiunsero un altezza strabiliante. Riuscii a colpirne la maggior parte.

Jack finì la sigaretta e si complimentò.

"Bravo, in un giorno sei riuscito ad imparare le basi di un duello. Sei forse Desmond Miles, eh?"
"Non so chi sia ma sono sicuro che ha ucciso tanta gente!"
"Già, ma alla fine si è preso un abbaglio... beh, buonanotte... Jack! Ci vediamo domani a mezzogiorno! Io vado a riposarmi, ho speso tutta la notte e la mattinata per fabbricarti quella pistola!"
Rimasi stupito.
"Quindi l'hai fatta su misura? Ecco perché era così comoda! Come hai fatto a farlo in una notte?"
"Beh prima di fare l'oste ero un mastro armaiolo!"
"Beh, ecco perché sei così bravo!"

Salutai il vecchio e tornai all'albergo, mi tolsi i vestiti inzuppati di sudore e bucherellati dai colpi d'esercitazione, e li diedi alla servente. Doveva lavarli, ricucirli e stirarli entro domani, per questo le diedi un piccolo extra in dollari californiani.
Dopodiché presi la pistola e mi misi a ripararla un po' e a dargli una sistemata. Poi, mi feci un bagno caldo e mi buttai sul letto, e stanco, chiusi gli occhi.

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