Capitolo 5

Spazio autrice: 

Vocina: Non aggiorni da quasi un anno!

Io: SHHH! CHE NON L'HANNO NOTATO!

*****

Nico, ehi Nico,svegliati... svegliati Di Angelo. PER LE BRANCHE DI TUO PADRE HO DETTO DI SVEGLIARTI!

-NON VOGLIO MANGIARE I CEREALI!- gridai mettendomi seduto sul letto, spaventato dalla voce di Solace che mi gridava nell'orecchio.

Guardai il ragazzo al mio fianco. Will indossava il camice bianco sbottonato, che contrastava con la maglietta arancione del Campo Mezzosangue; i capelli color grano erano come al solito spettinati e mi fissava con un espressione sconcertata.

-Sono? Ero a casa con mio Ade e Persefone, quest'ultima stava cercando di farmi mangiare cereali . Non dirmi che ho sognato?- risposi stupefatto.

Da una parte ero sollevato, dall'altra un po' imbarazzato; soprattutto per aver sognato un coming-out da parte di Will; cosa che non sarebbe mai avvenuta.

-Sei svenuto davanti la cabina di Apollo quattro giorni fa, PERCHE' AVEVI UTILIZZATO DI NUOVO I VIAGGI NELL' OMBRA!- stillò Will, poi si sedette sui bordi del letto, stanco.

Rimasi in silenzio, imbarazzato. Avevo usato il viaggio-ombra per arrivare in tempo alla festa di compleanno di Will, perché sennò un altro biondo però con gli occhiali,  aveva giurato sugli dei che alla mia prossima partenza, mi avrebbe dipinto la cabina di un rosa chic accompagnato da brillanti del medesimo colore.

 -Cosa hai sognato?- chiese Will tenendo gli occhi fissi sul pavimento.

-Tu, i Sette, Calipso, Grover, Tyson ed io eravamo mortali e giocavamo ad obbligo e verità. Poi il giorno dopo a scuola, mi sono sentito male e mi hanno accompagnato in infermeria, dove tu mi costringevi a mangiare un biscotto e bere succo di frutta e poi chiamavi ad Ade per dirgli che avevo la febbre a 39 e gli chiedevi di venirmi a prendere. In tutto questo c' era una vocina fastidiosa che mi tormentava.-  riassunsi brevemente, omettendo volontariamente il suo specie di coming-out nella sua testa e la mia cotta per lui.

-Beh... era molto da me obbligarti a mangiare,- rise sinceramente, - comunque, mi sembra assurdo il fatto di avere un padre divino, diventare mortale.- 

-La cosa più assurda era la vocina con cui litigavo,- borbottai.

Will rise, era una risata che riscaldava la stanza.

-Ora devo andare a controllare Austin se sta svolgendo il suo lavoro. La conversazione non finisce qui, Di Angelo,- rispose il figlio del dio del Sole e di altre tremila cose, alzandosi e girandosi verso di me. 

Sorrise ancora un volta e mi si diresse dall'altra parte della casa, lasciandomi nelle mie fantasie.



NON SONO FANTASIE EROTICHE DI ANGELO, VERO?! SPARISCO UNA VOLTA PER TUTTE SE E' COSI'. PER LA BARBA DI MERLINO!

FOTTUTA VOCINA DALLA MIA TESTA VATTENE SUBITO, SEI SOLO FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE! INFINE, SMETTILA DI CITARE HARRY POTTER! 







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