Capitolo 3
Ero seduto su un lettino con in mano un bicchiere di succo e dei biscotti con le gocce di cioccolato.
Di fronte avevo Will che mi stava fissando aspettando qualche mio movimento.
Bhe sicuramente vuole un bel bacetto. 😏😏
Sospirai e tirai un piccolo morso al biscotto.
-Nico, ti sbrighi a mangiare quel biscotto? O vuoi saltare le prime due ore?- disse Will alzando le sopracciglia.
-Non ho fame!- dissi bevendo un piccolo sorso di succo.
-Tu invece ne hai molta. Ora ti sbrighi e mangi.- disse puntando i suoi stupendi occhi color del cielo su di me.
Stupendissimi occhi color del cielo? Da quando siamo così romantici?
Ancora non capisco perché TU hai la voce di WILL.
Subconscio, caro. Subconscio.
Sbuffai e tirai un morso al biscotto, lo masticai e constatai che non era tanto male.
-Allora è buono?- chiese Will con un sorriso storto.
-Per niente Solace. Proprio per niente.- lanciai il biscotto sul lettino.
Lo vidi sospirare e si girò di spalle.
Mi alzai e cercai di sgrattaiolare fuori senza farmi vedere, ma appena mi alzai tutto intorno a me divenne sfocato. Sentii un braccio intorno alla vita che mi sorreggeva.
- Stenditi, Di Angelo. Io intanto cerco il termometro.- disse Will facendomi sedere sul lettino.
Io intanto mi stesi e attesi Will che stava cercando il termometro nell'armadio.
Venne vicino a me e mi mise il termometro in bocca.
Roteai gli occhi e attesi. Vidi Will sbiancare nel prendere il termometro.
-NICO DI ANGELO, HAI TRENTOTTO DI FEBBRE E VIENI A SCUOLA? ! - gridò Will diventando rosso.
-Dammi il tuo cellulare che chiamo tuo padre.- disse porgendomi la mano.
-Mai!Tu non avrai mai il mio telefono.- dissi tirandomi a sedere.
-Tu invece me lo darai.- disse e poi un attimo dopo, si fiondó addosso.
Gli tirai un pugno sull'occhio e uno nello stomaco, ma lui riuscì lo stesso a prendermelo.
Si allontanò come se niente fosse successo e compose il numero di mio padre.
-Buongiorno signor Di Angelo. - iniziò a dire.
-Suo figlio Nico ha la febbre è meglio se lo veniste a prendere...okay...infermeria...si,secondo piano...arrivederci.- continuò e mi ridiede il telefono.
Dieci minuti dopo,mio padre si fece vivo e me ne andai recuperando lo zaino;non prima di lanciare a Will un occhiata furente e di mimargli "Te la farò pagare, Will". Poi mi diressi alla macchina. Destinazione: Casa Di Angelo.
L'HAI CHIAMATO WILL! ! !
Tu non stai mai zitta? Vaffancaspio!!
Spazio autrice:
Spero vi piaccia! ♡
-Arya
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top