•40. She Has Said That She Doesn't Want Me•
*Millicent pov's*
Corro in Ospedale. Mia figlia si è svegliata.
***
Io: "Dottore! Dov'è?"
D: "In stanza, ma..." mi blocca, perchè ero già scattata verso la sua stanza.
D: "Devo dirle una cosa..."
Io: "Cosa è successo a mia figlia?"
D: "Si, ma stia calma... sua figlia ha... ha..."
Che pazienza: "HA...?"
D: "HA PERSO LA MEMORIA."
Che? Mia... mia fi... mia figlia... ha... ha... ha per... ha perso la memoria?
Oh, no, no, no, no, no, no, no, no, e poi no.
D: "Non si ricorda neanche l'Italiano, dice di saper sciare, e crede che Stiven sia il suo ragazzo. Ma va assecondata."
Entro in stanza, e mi precipito su mia figlia: "Ouh, Ary. Are you fine?"
A: "Yes, I am. But now, don't do the worried mother, 'cause I am in this Hospital... don't lie to me."
Io: "Ary, I'm not lying. I'm so worried for you".
*dottore tossisce*
Io: "Dottore, non posso farmi odiare da mia figlia."
D: "Per ora, deve farlo."
Io: "Ma dott..."
D: "O cosí, o niente. Ora, le sarei grato se mi dicesse cosa le ha detto sua figlia. Grazie in anticipo."
Gli dico tutto, poi il dottore mi chiede gentilmente di uscire.
Non c'è bisogno di dire che mi hanno dovuto letteralmente trascinare fuori. Continuavo a dimenarmi tra le braccia degli infermieri.
Non posso vedere mia figlia cosí, e far finta che io sia crudele. Non le posso parlare, non posso abbracciarla. Nulla. Spero che quest'amnesia passi alla svelta.
*Stiven pov's*
D: "Allora, Ariana. Domani sarai dimessa dall'Ospedale, va bene? Ah, giusto. Stiven, traduci, per favore."
Io: "Ary, tomorrow you can leave this place."
Ariana annuisce, e qui non c'è bisogno di traduzione.
*Ariana pov's*
Che strano... l'Italiano sembra cosí facile.
Delle volte penso anche di capirlo, anche se non è cosí.
Che bello, domani posso tornare a casa, e a scuola. Anche se non mi ricordo di nessuno, e neanche la lingua.
Io: "Stiven?" lo chiamo.
S: "Yes, Ary?"
Io: "For the first days at school, can you translate me?"
S: "Oh, yes... *tosse* honey."
Ma adesso voglio pensare. A me, e a quello che mi è successo.
Ok, di sicuro non sono stata in Canada in questi giorni, perchè ora sono in Italia. Ma io... da dove vengo?
Io: "Stiv, where am I from?"
S: "You're from Canada. London, Ontario."
Io: "And what about you?"
S: "I'm from Los Angeles."
D: "Di cosa state parlando."
S: "Di lei."
Chissà cosa si staranno dicendo? Non ci sto capendo nulla...
D: "Continua, parlale di lei. Di quando ricordava."
S: "Ma non andava assecondata?"
D: "Ma tu vuoi che ricordi in fretta, no? O vuoi che rimanga dolce, gentile, una brava ragazza...?"
S: "No, ma..."
D: "Parlale di lei."
S: "Ok." l'unica cosa che capisco è "ok".
S: "Ariana, you aren't a kind girl, you're a bad girl. You've got so bad marks at school, and Justin's your best friend..."
Che? Oh, no.. non è vero.
Io: "What? It's a joke, true?"
S: "This is your life. Not in Canada, but here in Italy."
Io: "I wanna cry."
S: "I've never seen you cry. Did you know?"
Io: "I've never seen myself strong. Did you know?"
S: "Ariana, you are very strong, and you have never cried. And when you'll have your memory again, you'll remember that you're so different than now."
Io: "Sure?"
S: "Never have been more than today."
Io: "I wanna believe you."
S: "You must to do it."
Io: "I'm doing it."
S: "I know."
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