•21. The Boy, Who Paid The Coffee•

*Ariana pov's*
Okay, non me ne voglio davvero andare. Voglio tornare da lui, e baciarlo ancora. Ma dopo la figura che ho fatto... never in the life.

Continuo a camminare. Non mi volto indietro, anche se sono molto tentata a farlo.

Sento una mano posarsi sul mio polso. Mi giro, e lo vedo. Ancora.

S: "Hey, piccola." ancora le solite dita sotto il mento, per farmi alzare la testa... e sempre la solita mano sul fianco... e sempre lo stesso soprannome...

Io: "Sí?" dico secca.
Il mio odio per l'orgoglio cresce sempre di piú.

S: "Che ne dici se, almeno per oggi, ti trattassi da Principessa, quale sei, e poi, ricominciassimo a trattarci come prima?" dal mio fianco, la sua mano è passata alla mia guancia.
Mi perdo nei suoi occhi, ma dopo qualche secondo mi rianimo e riprendo il controllo di me stessa.

Io: "Che ne dici se, almeno per oggi, te ne vai via, e poi, ancora?" gli dico, sorridendo... ma non un sorriso dolce. Quelli non fanno per me. Un sorriso maligno, di quelli che usa lui con me.

S: "Okay, piccola. Non ti scaldare. Se è quello che vuoi, me ne vado." esattamente... non voglio questo. Si sta per voltare, ma io so, che in fondo, non ha intenzione di andarsene veramente. Lo fermo.
Io: "Hey, senti. Scusa. Ok?" ma cosa mi succede?
S: "Oh, la mia piccola Principessa che si scusa."
Io: "Si, ma... non chiamarmi Principessa. Le ho sempre odiate." se ci prova ancora, si ritrova all'Hospital piú vicino, con tanto di costole rotte.

S: "Okay, piccola. Beh, dove andiamo?" dove andiamo?
Io: "Boh, non conosci proprio nulla di qua?" oddio.
S: "Emh... no." dice con una faccia un po' imbarazzata.
Rido.
Io: "Andiamo al... beh, possiamo provare ad... oddio... Andiamo al cinema? Fanno un Horror bellissimo stasera." che figura... non sapevo cosa fare.

S: "Va bene, piccola. Il mio primo film, in Italiano... Wow."
Io: "Ma... tu come l'hai imparato l'Italiano?"
S: "Sei diventata confidente ora, eh? Comunque, a scuola, abbiamo fatto qualche lezione di Italiano per il gemellaggio. E tu?"
Io: "Oh, beh... Io sono venuta ad abitare in Italia, quando avevo 7 anni. E ora ne ho 15, quindi il tempo per impararlo, c'è stato." rido. Intanto, non mi sono manco accorta, che siamo finiti in un bar. Quello dove vado sempre con Justin.
Io: "E tu, quanti anni hai?" mi sono appena accorta, che non lo sapevo ancora... ma anche di aver detto una cazzata. Quanti anni potrà avere se è venuto nella nostra classe... È solo che, sembraa piú grande.

S: "Io... ho 17 anni. Ancora un anno, e qua sono maggiorenne. Di là, lo sono già." vede il mio sguardo interrogativo, e dice: "Sí, mi hanno bocciato..." ecco.
Io: "Sei diventato confidente ora, eh?" ridiamo.

Arriva il cameriere, che ci chiede cosa vogliamo.
Io prendo il solito Cappuccino, e Stiv un caffè.

Alla fine, insiste per pagare, ma io gli dico ridendo: "Senti, tu. Ti paghi solo il caffè, o ci finisci davvero all'Hospital piú vicino!" e lui, "deluso", paga solo il suo caffè.

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