Fallen Down
Fissava le arance cadute sul terreno bagnato come se fossero l'unica cosa degna di nota dell'intero frutteto.
Il loro aranciane era stato, per una buona parte, coperto dalla terra sulla quale erano cascate. Alcune zone della buccia erano state bucate dai bruchi. Una sorta di malinconia la pervase. Quelle arance dovevano aver sofferto parecchio.
Si soffermò un po' meglio ad osservarle. Nonostante il vento, il terriccio, gli insetti e la pioggia, le arance che erano precipitate giù dagli alberi mostravano ancora, sulla scorza, delle zone color arancione. Un arancione vivido, intenso, quasi come se le arance, nonostante gli espedienti poco fortuiti a cui erano state sottoposte, conservassero ancora la loro freschezza.
Era impressionante quanto le sembrassero vere. Molto più vere di quelle ancora sui rami, perfettamente mature, pronte ad essere colte.
Perché, poi, Madre Natura decidesse di scartare proprio determinati frutti dai propri alberi, non lo capiva. Certi, forse, non erano fatti per essere posti nelle coppe, in bella vista, sulle tavole imbandite.
E le dispiaceva da morire. Avrebbe voluto fare qualcosa per le altre arance, salvarle. Dire loro che, ne era sicura, avrebbe adorato il loro sapore. Forse anche di più di quelle sugli alberi, che le sembravano fastidiosamente perfette.
Eppure sapeva che i suoi genitori, nel giro di pochi minuti, avrebbero colto quelle arance da terra e le avrebbe scartate definitivamente.
Si alzò. Non poteva resistere oltre. Sentiva il disperato bisogno di piangere e nascondersi alla vista.
Petunia non era mai stata una ragazza avvalente. Il suo aspetto fisico non era mai sembrato accettabile gli occhi di nessuno... ai suoi per cominciare. Non era simpatica. Non aveva mai fatto ridere nessuno, perlomeno. Non brillava di alcuna dote nelle aule di scuola, dove riusciva sempre a sentirsi un passo indietro rispetto agli altri, non importava quanto impegno ci mettesse. Non aveva buon gusto nell'arte o nella musica e, nonostante i suoi possedessero un frutteto, non era riuscita ad eccellere nemmeno in giardinaggio.
A volte si sentiva nuda e al tempo stesso invisibile davanti agli occhi del mondo.
Nuda perché non era mai stata in grado di fornire un'idea sulla sua persona che si distaccasse da quella che era diventata la sua immagine costante: quella di una ragazza comune, non particolarmente bella, né talentosa, né spiritosa. Forse, l'unico "particolarmente" che le si sarebbe potuto attribuire sarebbe stato particolarmente sola.
Ed era invisibile perché, proprio per la cruda trasparenza con la quale si presentava, risultava completamente ignorabile, noiosa e irrelevante agli occhi di tutti, che non l'avrebbero mai salutata, né invitata ad unirsi a loro, né integrata in un gruppo di amici.
La gente non la odiava. La ignorava e basta.
Che colpa ne aveva avuto, se non era riuscita a restare aggrappata all'albero? Era stata forse una conseguenza di una qualche cattiva azione, a far sì che cadesse sul terreno e si rovinasse?
Sarebbero stati in pochi quelli che avrebbero tentato di osservare meglio l'arancia, e notare che, di fatto, conservava ancora delle parti arancioni.
Ma erano casi più unici che rari.
Dopotutto, era un'azione quasi naturale: si coglieva il frutto caduto a terra e non lo si guardava nemmeno; si capiva, per intuito, che doveva trattarsi di un'arancia ormai guastata, e la si scartava.
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☽ Angolo Moony:
È triste, inutilmente breve, e soprattutto: racchiude alcuni dei miei pensieri quando (irrazionalmente, me ne rendo conto) sento di odiare particolarmente me stessa.
Accade meno, devo dire la verità. Ma accade ancora. Ci sono momenti in cui mi sento stupidamente così. Forse perché sono ancora convinta che la gente mi veda come un qualcosa di secondario. Forse perché mi sento sempre oscurata dall'ombra di qualcuno.
Non escluderei un mio pentimento per aver scritto dei pensieri così oscuri, ma volevo farlo. È stato come liberarmi di un peso. E, come al solito, ho voluto intraprendere quest'attività di liberazione con uno dei personaggi che ho imparato a conoscere attraverso i libri. E così ho dato una mia visione a una possibile Petunia Evans adolescente nel frutteto dei genitori, in assenza della sorella, che era a Hogwarts.
Forse dovrei semplicemente riposarmi un po'.
Un abbraccio,
Moony
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