ᥲᥒothᥱr

Ethel.
Ero appena entrata nel cortile, quando vidi che Ethel lo stava baciando.
Pensavo di essere riuscita ad allontanarlo, poi l'ho visto, con un'altra e il cuore mi si è sgretolato ancora di più.
Stava sorridendo con lei.
Appena mi vide, continuò a baciare Ethel.
Vederlo sorridere con una che non ero io,mi faceva un male immenso. L'oceano non poteva essere paragonato alle fitte al cuore che mi procurava.
Rimasi lì, a guardarlo.
Veronica si avvicinò a me. Mi prese il braccio e mi portò in bagno.
Lasciai cadere lo zaino a terra e cominciai a piangere.
<<Ash? Mi dispiace>> mi disse Veronica.
Arrivare a piangere davanti a qualcuno mi faceva sentire così debole.
<<È tutto okay. Non mi manca..!>> dissi con un sorriso e le lacrime che scendevano lungo le guancie.
<<Ma a chi vuoi prendere in giro Ash>> mi disse Veronica per poi abbracciarmi.
Continuavo a piangere.
Il "Non mi manca" era la frase più falsa che avevo detto nella mia vita.
Uscii dal bagno e andai verso l'aula di Scienze.
Prima di entrare, Veronica mi fermò.
<<Ash..sicura di voler entrare? Sai che nel corso di scienze c'è anche...>> ma non finì la frase perchè io entrai lo stesso in classe.
Vidi che Jughead era all'ultimo banco, insieme ad Ethel.
E la stava abbracciando.
Sentii unaa stretta allo stomaco pensando ai suoi abbracci e sapendo che forse non ne avrò più uno.
Ora aveva Ethel.
Mi sedetti nel primo banco a destra.
Per tutta la lezione Jughead non fece che ridere. Ad un certo punto, dissi:
<<VUOI STARE ZITTO?>>.
Non so perchè l'avevo detto.
<<Come scusa?>> mi disse continuando a ridere.
<<STA ZITTO. È DA MEZZ'ORA CHE CONTINUI A RIDERE COME UN CRETINO CON QUELL'OCA CHE HAI COME FIDANZATA>> dissi per poi alzarmi e uscire fuori dall'aula.
Saltai tutte le altre lezioni. Avevo detto quelle cose per tristezza e gelosia, non per rabbia.
Quando tornai a casa, salii di corsa le scale.
Presi il cellulare nella speranza di una notifica, ma niente di niente.
MA PERCHÈ CONTINUAVO A SPERARE IN UN SUO MESSAGGIO?!
Andai su Instagram per distrarmi un pò, ma l'unica cosa che mi apparse in home fu una foto di Jughead con Ethel.
E lì, scoppiai nuovamente a piangere.
Nella mia testa c'era una confusione assurda.
PERCHÈ LO AVEVO LASCIATO ANDARE?...
Tirai il cellulare il più lontano possibile.
Quel pomeriggio non riuscii neanche a studiare.
La notte, invece, non riuscii a dormire.
Alle 00:20, scesi le scale. Mia madre era in cucina con il suo computer. Aprì la porta di casa per uscire, ma sentii la sua voce che mi chiamava.
<<ASHLEY. Dove vai?>> mi chiese.
Tornai in salotto, dove stava seduta lei.
<<Sto uscendo>> dissi io, senza guardarla in faccia.
<<A quest'ora? Sono le dodici e mezzo di notte, dove credi di andare.>>
<<Tranquilla. Vado da un'amica. È sola ed ha bisogno di qualcuno>> mentii.
Prima che potesse ribattere, misi una giacca, presi le cuffie e chiusi la porta.
E adesso? Dove dovevo andare? Non lo sapevo, eppure camminavo lo stesso. Misi la prima canzone, e avevo gli occhi lucidi. Misi la seconda,e una lacrima scese lungo la mia guancia. Misi la terza, ma avevo bisogno di sedermi perchè in piedi non riuscivo a stare. L'unica cosa a cui pensavo era Jughead. L'immagine di lui con Ethel mi metteva tanta tristezza e rabbia.
Fa così male, distrugge.
Mi rialzai e camminai un pò. Continuavo a piangere. Mille pensieri mi passavano per la testa. Guardai il cellulare. Nessuna notifica. Nessun messaggio. Niente.
Tornai a casa. Mia madre non era in cucina.
Salii le scale e andai in camera.
Avevo una grande confusione in testa
Mi addormentai, piangendo.

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