ʀᴇᴅ ʜᴀɪʀ
<< Hey, capelli rossi>> disse Dylan chiamandomi.
<<Capelli rossi ha un nome e quel nome è Ashley>> dissi io girandomi. Odiavo quando le persone alludevano ai miei capelli rossi..
<<Scusa Ash. Ho visto come guardavi mio fratello stamattina. Ti sei innamorata di lui? Ha un carattere orribile>> disse ridendo con altri suoi amici.
<<Ashley, girati. Non lo ascoltare>> mi disse Jughead senza guardarmi. Continuava a guardare fuori dalla finestra.
<<L'unico ad avere un carattere orribile sei tu, insieme a quei quattro cagnolini che ti seguono ovunque>> dissi io, arrabbiata.
<<Senti Pel di Carota, continua a fare così e ti renderò la vita impossibile>> mi disse serio.
Io, senza pensare a quello che stessi facendo,mi alzai e lo stesso fece Dylan. Era alto come suo fratello.
<< Io non capisco se sei cretino di tuo oppure ci hai studiato per esserlo>> dissi io con il volto in fiamme.
Mi ero accorta solo adesso che Jughead era dietro di me.
<< Che c'è Ash? Non c'è nessuno che ti difenda adesso? Perchè non chiedi a Jughead dato che lo ami>> mi disse ridendo.
Stava sicuramente cercando qualcosa per litigare.
Senza pensare a quello che stessi facendo, diedi uno schiaffo in faccia a quel deficente.
Tutta la classe e il professore si girarono a guardarmi. Ero in imbarazzo, così uscii dalla classe correndo . Stavo piangendo. Che cosa avevo fatto? Avevo paura mi venisse un attacco di panico. Ne soffrivo fin da piccola. Dopo qualche istante sentii qualcuno toccarmi la spalla. Era l'unica persona che non mi sarei mai aspettata di vedere: Jughead.
<<Vieni qua>> mi disse, e senza chiedere spiegazioni, mi abbracciò. Non riuscivo a smettere di piangere.
Restammo così fino a poco prima dell'suono che stava ad indicare la fine della terza ora. Poi mi asciugó le lacrime con le sue mani fredde come il ghiaccio. Quando suonò la campanella, aspettai Veronica che uscisse dall'aula accanto. Quando Jughead se ne andò,le raccontai tutto. Era rimasta incantata ma mi raccomando lo stesso di non fidarmi.
Durante la pausa di 10 minuti prima dell'inizio della quarta ora, decisi di andare a cercare Jughead per ringraziarlo del conforto che mi aveva dato precedentemente.
Girai tutta la scuola ma lo trovai vicino al suo armadietto, insieme ad una ragazza.
Si stavano baciando. Rimasi pietrificata.
In quel momento mi accorsi che mi ero innamorata di lui e vederlo con un'altra mi distrusse dentro. Appena si accorse di me, io dall'imbarazzo corsi via. Mi stava seguendo e così decisi di entrare nel bagno delle ragazze. Ero sicura che li non avrebbe potuto seguirmi. Mi chiusi dentro uno di quegli orribili bagni della scuola. Stavo piangendo.
Dopo non molto,entrò Veronica.
<<Ash, sono io, Veronica. Apri per favore. Jughead mi ha detto che sei corsa in bagno piangendo, si è preoccupato ed è venuto a cercarmi dato che non può entrare qui.>>Mi disse preoccupata Veronica. Poi continuò a parlare dato che io non volevo aprirle. <<Ash. So che soffri di attacchi di panico e quindi, se ti senti male li dentro non posso aiutarti. Apri maledizione>> mi disse ancora più preoccupata.
Aveva ragione. Nessuno avrebbe potuto aiutarmi lì dentro. Quindi decisi di aprirle. Mi fece uscire dal bagno e mi abbracciò. Aveva capito tutto. Prima che iniziassero le lezioni, tornammo in classe. Veronica si sedette accanto a me. La lezione cominciò e poco dopo mi arrivò un bigliettino: <<Sono Jughead. Vediamoci alla fine della quarta ora. Fermati all'uscita.Devo parlarti>> Mi girai per vedere se stesse scherzando e invece, mi guardava seriamente. Non stava scherzando. Non sapevo che fare. Se fermarmi o no. Non lo sapevo.
La quarta ora trascorse lentamente.
Quando la campanella suonò, uscii dall'aula ma qualcuno mi aveva preso il polso e mi aveva impedito di andare avanti. Era Jughead. Quando tutti se ne furono andati cominciò a parlare.
<<Come stai?>> mi chiese
<<Non ti interessa. Che cosa vuoi>> risposi acida.
<< Io vorrei chiarire con te dato che->> ma prima che potesse finire la frase, lo interuppi.
<<MA CHI SEI? PRIMA MI ABBRACCI E POI BACI UN'ALTRA. AVEVANO RAGIONE QUELLE PERSONE CHE MI AVEVANO DETTO DI NON FIDARMI DI TE>> dissi io.
Mi accorsi che stavo gridando.
<<IO VOLEVO CHIARIRE. NON LITIGARE. NON SEI LA MIA RAGAZZA E NON PUOI DECIDERE CHI POSSO O NON POSSO BACIARE.NON TI CONOSCO NEANCHE.
ERA MEGLIO SE NON CI FOSSIMO MAI INCONTRATI>> mi disse urlandomi contro.
Prima che potessi rispondere, se ne andò, lasciandomi sola. Avevo esagerato con le parole. Avevo tanta confusione per la testa. Quelle parole mi avevano ferita.
Decisi di andare in classe e cercare di fare finta di niente. Almeno, fino alla fine delle lezioni.
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