È carinissimo...

Ben sgranò gli occhi, il braccio ebbe un fremito e come preso da volontà propria andò a ravanare sotto al maglione, in cui v'era nascosto un piccolo coltello, che lui amava considerare 'da viaggio': Bruce non era l'unico a conoscere i due detective.

Il contatto con quel piccolo oggetto affilato gli riportò un po' di calma in corpo. Non aveva bisogno di preoccuparsi dato che nessuno aveva ancora mai scoperto il suo volto. Mise su una delle sue migliori maschere di indifferenza e attese che la breve conversazione tra i due terminasse.

"Bruce, sono contento di vedere che hai iniziato ad uscire."
"Si, grazie." Poi il biondo se ne andò, portando con sé quell'aura di terrore che stava avvolgendo piano il piccolo tavolo. Ben emise un sospiro di sollievo, buttando la testa all'indietro, appoggiandola al cuscinetto morbido. Mi è andata di culo. Pensò tra sé e sé.

Quando riaprì gli occhi scorse il maggiore che lo fissava intensamente, mordicchiandosi leggermente il labbro.
"Se devi dire qualcosa dilla, Wayne. Sembri un pesce lesso!" Lui buttò gli occhi al cielo.
"Parla il deathboy"
Il tempo sembrò fermarsi quando Ben stava pensando molto intensamente al modo più cruento e doloroso per porre fine all'esistenza del maggiore, ma visto che i testimoni erano fin troppi optò per qualcosa di più velato.

"Chiamami un'altra volta così e giuro che di te non rimarranno neanche le budella."
"Va bene....deathboy." Il volto gli divenne rosso, le mani erano strette a pugno e lo sguardo era infuocato.
"Se avessi saputo che bastava così poco per farti perdere le staffe, lo avrei già fatto da un pezzo!"
"Senti tu piccolo-"

Venne però interrotto da un gruppetto di ragazze e ragazzi petulanti che si era avvicinato al tavolo bisbigliando.
"Senti, ma tu...sei Bruce Wayne, vero?" Disse una ragazza bassina che si fece avanti per prima, masticava molto rumorosamente la gomma che aveva in bocca e guardava in giro con odio.

-Ecco perché non esco mai-. Pensò tra sé e sé Bruce, mentre buttava gli occhi al cielo.
Stava per rispondere, ma Ben lo precedette.
Si mise in piedi, frapponendosi tra la sconosciuta e il maggiore, la gamba sinistra leggermente piegata e le braccia incrociate al petto, lo sguardo torvo.

"Anche se fosse? Che succederebbe e, ragazzina?" Lei si mise dritta, gli occhi marroni puntati in quelli neri e senza fondo di lui.
"Senti, coso, parlami un'altra volta così e-" Ben si esibì in uno dei suoi sorrisi più crudeli e spaventosi, picchiettandole un pallido dito sulla fronte.
" -E-, cosa? Cosa mi farai di brutto? Distruggerai la mia autostima con i tuoi insulti da quattro soldi?"

Poi avvicinò la bocca al suo orecchio, il busto piegato in avanti, i capelli rossi di lei che si intrecciavano con quelli neri di lui, facendogli leggermente il solletico.
"Ti rivelo un segreto: io posso distruggerti la vita, partendo dalle fondamenta."
La ragazzina fece un paio di passi tremolanti all'indietro, le braccia protese in avanti e gli occhi sgranati.

"Ora smammate, mocciosi! O vi mangio." Disse mostrando i canini e protendendo le mani, i ragazzini, impauriti se ne andarono veramente. Lasciando dietro di loro uno stupito Bruce e un soddisfatto Ben.
"Perché l'hai fatto?" Gli chiese il maggiore, quando l'altro si fu nuovamente seduto.
"Non ci avrebbero lasciato in pace, lo sai!" "Erano dei bambini, Ben."
Lui gli lanciò la sua tipica espressione da 'e allora?', così il maggiore si arrese, sperando che un giorno riuscisse a capire cose tanto semplici.

Dopo poco arrivarono entrambi i loro ordini, portati su un vassoio di plastica da una graziosa ragazza, insieme allo scontrino. Bruce le diede un paio di banconote, senza neanche leggerne la cifra, poi lei se ne andò con un sorriso da un'orecchio all'altro.
Quando si girò verso Ben, lo ritrovò perso tra i suoi pensieri, guardava il vuoto, sorseggiando distrattamente il suo caffè freddo, arricciando un dito tra i propri capelli.

-È carinissimo- nello stesso istante in cui formulò questo pensiero un leggero panico lo assalì. Non era una cosa che un'amico pensa dell'altro, giusto? È strana come cosa tra amici. "Sono ancora fermamente convinto che il caffè alla tua età non faccia bene."
"E io sono ancora fermamente convinto che non te la devi tirare troppo solo perché hai un'anno in più."
"Dai, deathboy, non fare lo scorbutico." Gli rispose con un sorrisetto Bruce.

Lui buttò gli occhi al cielo, poi si alzò e andò nella sua direzione, per poi prenderlo per il braccio e iniziare a trascinarlo via.
"Mi sono rotto di stare qui: non c'è un attimo di tranquillità."
Poi lo trascinò di forza fuori, il volto corrucciato.

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