2. Sguardi
Dopo il discorso, Maka accompagnó Tsubaki in classe. Alla cattedra il prof. Stein aspettava gli alunni fumandosi una sigaretta.
"Quello, Tsu, è un matto. Chi si inficcherebbe una vite in testa?"
Risero, e si sedettero ai propri posti.
Dopo poco entrarono Soul e Black*Star, quest'ultimo molto giú di morale.
"Che inutile pubblico...non sono pronti alla mia grandiosità"
Soul lo ignoró, nonostante fosse il suo miglior amico e lo trascinó ai loro posti, esattamente sotto Maka e Tsubaki.
Maka chiamó Soul lanciandogli un libro
"Ehi, senza-tette, come osi tirare libri in testa al fichissimo salvatore del discorso di inizio anno!"
Maka rise
"Lei è Tsubaki, è nuova si è trasferita oggi. È un'arma, ma ovviamente senza meister."
Tsubaki salutò Soul con un timido sorriso.
A sua volta, Soul tirò il libro di Maka a Star, che ovviamente inveì contro Soul con parole simili a quelle usate dalla falce qualche attimo prima. Peccato che il ragazzino il discorso, invece di salvarlo, lo avesse quasi rovinato.
"Ehi Soul ma che cavolo..."
Girandosi si zittì. Aveva visto Tsubaki.
"Ciao! Io sono colui che sorpasserà gli dei, il grande Black*Star! Senza arma sto benissimo, faccio tutto da s..mmpf?!"
Soul gli aveva tappato la bocca.
"Star, lei è un'arma" disse la falce all'orecchio dell'azzurrino
FIGURACCIA Nº1.
Maka aveva ragione.
Tsubaki arrossì leggermente e si presentó con molta calma.
Ora che lo vedeva da vicino, quel ragazzino megalomane non era così male....
Black*Star, anche lui diventato rosso, salutò timidamente la mora.
Non era da lui.
Maka aveva capito, c'era qualcosa di strano nell'aria.
"Ehi, Star. Perchè hai Evans, al tuo fianco? Lui non dovrebbe essere al fianco di Maka in quanto sua partner, o sbaglio?"
Stein.
Maledetto.
"Ma...prof...io..lei.."
"Star vatti a sedere vicino a Nakatsukasa, e taci, per Shinigami"
"E CHI È NAKATSUKASA?"
L'azzurro era disorientato.
Tsubaki tossì richiamando l'attenzione del suo nuovo vicino di banco.
"Oh..ah..ehm, arrivo"
Black*Star...chi sei oggi? Che hai?
Maka trovava la cosa sempre piú strana.
Soul intanto rimpiangeva il soggetto megalomane, a cui Maka si era sostituita al suo fianco
"Stein, che rompiscatole. Molto poco fico."
Un Maka-chop gli voló sulla testa.
"Ok, ok, scusa. Che irascibile."
Parla quello, pensò Maka.
Intanto di sopra, Star e la mora si scambiavano occhiate imbarazzate. Così per tutta la lezione.
Ora di pranzo! Maka, felice di non dover più sorbirsi i lamenti di Soul, guidò Tsubaki verso la mensa, mentre dietro di loro i due ragazzi procedevano lentamente, con una marea di pensieri in testa.
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