non gli sarebbero bastati tutti gli applausi di questo mondo. non gli sarebbe bastato il fatto che il locale era dieci volte più pieno del previsto, non gli sarebbe bastato il fatto che la folla acclamava il suo nome a gran voce.
jin non riusciva veramente a credere che tutto ciò che aveva instaurato con l'anonimo di instagram fosse andato in fumo in pochi minuti.
il petto di jin si alzava e si abbassava velocemente, come se avesse fatto una corsa. gli occhi si perdevano per gli angoli del locale saettando rabbia, mentre ritornava ogni volta con il pensiero all'accaduto.

come ci era finito jin, interessato solo alla sua più grande crush namjoon, a ridursi così per una persona?
si sentiva vuoto, usato. solo come un foglio di carta pasticciato e accartocciato, nel cestino di un'aula.
si sentiva illuso da un volto e un corpo che si trovavano dietro a una di quelle centinaia di telefoni che si trovavano nella sua università.

seduto sul divanetto del camerino retrostante, jin fissava un punto indefinito della stanza, mentre fremeva di rabbia.
kim seokjin, il ragazzo buono come il pane e sempre disposto a perdonare tutti, era incazzato nero.

cominciava a odiare quel purpleshyboi. si era illuso, pensando veramente di poter arrivare a qualcosa definibile come un'amicizia invidiabile con quello sconosciuto, ma quest'ultimo aveva messo fine a tutto ciò che si era immaginato.

si sentiva usato, triste, arrabbiato. un mix di emozioni che lo travolgevano impetuosamente come un'onda anomala, e jin non poteva fare altro che darsi dello stupido per aver sperato tanto in qualcosa che sembrava in precedenza tanto reale come sembrasse impossibile al momento.

«hey hyung, è tutto apposto?» la voce di hoseok lo distolse dai suoi pensieri. il maggiore alzò lo sguardo e annuì svogliatamente.
«perchè non vieni di là in sala? ci sono una marea di persone che vorrebbero vederti.»
jin scosse la testa.
«penso che tornerò a casa.»
hoseok strabuzzò gli occhi, prendendo posto di fianco a jin.
«ehi, non posso lasciarti andare in queste condizioni. sei il mio migliore amico e anche se non vuoi dirmi costa stia succedendo, ho il dovere di farti sentire meglio.»

per tutta risposta, jin sbuffò.
«facciamo così. ora vieni di là con me, e stasera a casa di jimin prometto che ti lasceremo in pace, con tutto l'alcool che vuoi. ci stai?»
rassegnandosi, jin annuì. non amava particolarmente l'alcool, ma soprattutto odiava il concetto di "bere per dimenticare". dimenticare cosa, poi? non poteva dimenticare una persona che non avesse volto o corpo. era come chiedere di dimenticare un'ombra.
quell'anonimo, quel purpleshyboi si era insinuato nella sua vita come una serpe si infila silenziosamente nella tana di un animale, e ne era uscito all'improvviso, senza dare troppe spiegazioni, lasciando jin confuso e arrabbiato.

si lasciò trascinare in sala da hoseok, mentre veniva circondato dai suoi amici e ammiratori.
tra di loro scorse anche yoongi, in compagnia di namjoon.
per la prima volta, la presenza di namjoon non gli fece né caldo né freddo.
salutò freddamente il gruppo e rispose a monosillabi alle domande che gli venivano poste, tenendo lo sguardo fisso verso il basso.

namjoon alzò un sopracciglio a quel comportamento, ma non osò fare domande.

[...]

jin alzò il bicchiere in direzione di taehyung, il quale stava versando del liquido ambrato nel bicchieri dei ragazzi.
dopo essersi fatto riempire il bicchiere, lo trangugiò frettolosamente, mentre socchiudeva gli occhi e sentiva l'alcolico - wiskey?- bruciare sulla sua gola.

«hey, quando ho detto ti avrei lasciato bere in pace non intendevo permetterti di ridurti come uno straccio, jin.» hoseok scherzó mentre poggiava una mano sulla spalla del maggiore.

jin storse il naso. si accorse che a casa di jimin non erano presenti solo loro, ma anche unaltra ventina di persone che erano intente a ballare a ritmo di musica.
«versamene un altro po'.»
«hyung, vacci piano.» hoseok scosse la testa mentre versava altro wiskey al maggiore, il quale ripetè le azioni fatte in precedenza.

«hyung, cosa ti prende stasera?» la voce di yoongi proruppe tra hoseok e jin.
l'ultimo arrivato si sedette sul divano in compagnia di hoseok e jin, con una sigaretta tra le labbra.
«sono solo stanco.» ribatté il maggiore.
«potrai essere stanco quanto vuoi, ma io vedo davanti a me un namjoon disorientato e alla disperata ricerca di aiuto. fossi in te mi avvicinerei..» yoongi fece l'occhiolino a hoseok mentre spingeva jin su dal divano.

jin tenne il suo sguardo fisso su namjoon, mentre si alzava. vide la sua crush -crush? poteva chiamarla ancora così?- stringersi nelle maniche della felpa e appoggiarsi alla parete, guardandosi intorno con aria spaesata.

jin si avvicinò a namjoon.
«non pensavo ci fossi anche tu.» si introdusse jin.
«yoongi mi ha trascinato qui, anche se io ero venuto solo per vedere voi al Java. sono un po' fuori luogo..» namjoon spostò il peso da un piede all'altro, mentre guardava jin.
«ti è piaciuta l'esibizione?»
«molto. come ti ho detto l'altra volta, secondo me voi ragazzi avete talento.» jin fissava il volto di namjoon mentre quest'ultimo parlava, paragonandolo sempre di più a un angelo fuori luogo.
"le porte del paradiso erano chiuse stasera?" si chiese, silenziosamente.
«ti dispiace?» jin indicò le scale. «qui sotto c'è molta musica, e non sento molto bene.»
namjoon annuì confusamente e si lasciò guidare da jin al piano superiore.

il maggiore lo condusse in una stanza aperta, probabilmente la stanza del proprietario della casa.
jin si sedette a gambe incrociate sul letto presente nella stanza, e lo stesso fece namjoon, lasciando però la gambe a penzoloni sul letto.
«da quanto conosci yoongi?»
namjoon sorrise. «è stato il mio fastidioso compagno di banco per il primo anno di università. seguivamo gli stessi corsi, e puntualmente ci ritrovavamo vicini.»

mentre namjoon parlava, jin non poté fare a meno di ripensare con rabbia a purpleshyboi. stava parlando con namjoon, da soli, in un letto, a casa di jimin, con dell'alcool in circolo e tutto ciò a cui riusciva a pensare era purpleshyboi?
lo odiava. lo odiava perché aveva messo fine a qualcosa in cui jin aveva sperato tanto, lo odiava perché gli aveva sbattuto la porta in faccia, e ora anche i sentimenti di jin ne risentivano.
ma jin peccava di orgoglio.
se purpleshyboi non voleva avere niente a che fare con kimseookjin, allora nemmeno kimseookjin avrebbe tentato di riallacciare i rapporti.

«mi piaci, namjoon.» jin interruppe il discorso di namjoon, fissandogli le labbra.
il minore arrossì, abbassando lo sguardo, e jin si convinse che fosse veramente un angelo caduto dal paradiso.
«mi piaci molto.» jin si avvicinò ulteriormente a namjoon. i loro corpi erano vicini, e jin sentiva la tensione nel corpo di entrambi.
poggió una mano sulla coscia di namjoon. quest'ultimo, inaspettatamente, poggió la sua mano su quella di jin, e alzò lo sguardo.
le iridi dei due ragazzi erano fisse l'una nell'altra.
jin fissò con insistenza la labbra piene e carnose di namjoon.
era tutto perfetto: stava per baciare namjoon, la sua crush, in un luogo appartato e lontano dagli sguardi altrui.
e allora perché si sentiva quasi di stare compiendo un torto nei confronti di qualcuno?

jin chiuse gli occhi e azzerò la distanza tra lui e namjoon.
sentí il ragazzo poggiarli una mano dietro alla nuca, mentre lo tirava a sè.
ma, mentre jin baciava namjoon, si sentiva in parte triste.
perché si sentiva così? stava baciando namjoon, diamine!
jin si scrollò di dosso questi pensieri spingendo namjoon sul letto e salendo a carponi su di lui.

mentre guardava il minore sotto di lui jin poté osservare ogni singolo lineamento del suo volto, che sembrava scavato dagli dei in persona.
jin si avventò nuovamente sulle labbra di namjoon, voglioso.
fú come vivere una favola: namjoon aprí leggermente la bocca per permettere a jin di far danzare la sua lingua con quella del ragazzo sotto di lui.

namjoon era al settimo cielo, mentre spostava le sue mani tra il collo e il viso di jin.
era fuori di sè: jin lo sentiva ansimare anche per il più piccolo bacio, e perciò continuava ad attirare il ragazzo a sè.
se purpleshyboi non voleva avere più niente a che fare con kimseookjin, allora anche kimseookjin lo avrebbe accontentato.

sperava con tutto il suo cuore che purpleshyboi si trovasse là, a casa di jimin, e che lo vedesse attaccato a namjoon.
sperava si accorgesse di lui, che lo fermasse e gli dicesse di smetterla.
ma così non fú.

ma kim seokjin non poteva sapere che purpleshyboi era esattamente dove aveva voluto che fosse, con una sottile differenza: era esattamente il ragazzo che stava limonando.

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