«jin, apri quella fottuta porta!»

seokjin pose la sua testa fra le sue mani, chiudendo gli occhi. cosa stesse facendo addirittura namjoon a casa sua, a bussare alla sua porta era un mistero, ed i responsabili potevano essere due: yoongi, oppure hoseok.

perchè kim namjoon gli stava urlando di aprire la porta?

insomma, kim namjoon era il ragazzo per cui aveva avuto una cotta per più di un anno. kim namjoon era il ragazzo che gli aveva fatto battere il cuore a lui, kim seokjin, la perla della Seoul University. kim namjoon aveva messo in ginocchio kim seokjin senza che neanche lui lo sapesse. dopotutto, era ammirevole.

eppure, quando era andato così vicino nel conoscerlo e stringere anche una sorta di amicizia, jin aveva deciso di lascia perdere tutto.

e perchè?

per uno stupidissimo anonimo su instagram.

dio, solo a pensarci a jin veniva da ridere. aveva davvero buttato due anni nel cesso così?

una singola e solitaria lacrima scese sul volto di seokjin.

ma quel fastidioso purpleshyboi, quell'odioso anonimo che continuava a commentare sotto le foto di instagram aveva smosso qualcosa in lui. purpleshyboi aveva smosso in seokjin quella che era la sua personalità più pura, e la più bella.
nessuno aveva mai visto jin vulnerabile, se non dopo la rottura con il suo ex-fidanzato. jin non era mai stato un fan dei social network, e in più jin non aveva mai saltato un giorno di scuola perché uno stupido profilo anonimo gli aveva sbattuto in faccia le porte della loro amicizia.

in lontananza si sentiva la pioggia cadere su quella che era una calda e umida nottata di seoul.
jin si alzò dal divano, recandosi alla finestra.

le gocce di pioggia di rincorrevano sui vetri, intrecciandosi e cadendo in quello che poteva essere un moto infinito.

le luci di seoul apparivano distorte dietro ai vetri e la città, nonostante il temporale, non smetteva mai di vivere.
ogni tanto jin aveva pensato di mollare tutto, e andare via.
ricominciare da capo, voltare pagina e cambiare tutto.
eppure, quella strana e misteriosa aria di seoul lo attirava ogni giorno, e lo faceva aggrappare a quello che era ormai la sua vita in quella grande metropoli.

jin aprì la finestra, e inspirò a pieni polmoni l'aria umida e inquinata della pioggia.
era così rilassante...

vicino alla finestra, dall'altra parte del muro, si sentì un tonfo.
"quelle maledette pareti"— pensò jin "prima o poi dovrò sostituire quel cartongesso inutile."

qualcuno aveva appoggiato la schiena al muro, poiché si poteva sentire distintamente il respiro di un altro essere umano.
in quanti erano sul suo pianerottolo? non ne aveva la minima idea: potevano essere in due come in dieci, ma l'unica persona che desiderava vedere era quel maledetto purpleshyboi.

jin si sedette con le spalle al muro, guardando fuori dalla finestra. il rumore della pioggia che cadeva lo ipnotizzava, cercava di trasportarlo quella che si poteva definire un'utopia, dove l'unica cosa che importava era il proprio benessere mentale.
eppure quella fastidiosa presenza nel retro della sua testa era sempre presente. quella fastidiosa vocina che sembrava urlare "kim seokjin, stai veramente buttando via la tua vita per quell'anonimo? non hai nemmeno un briciolo di orgoglio per mettere fine a questa messinscena che avete instaurato tu e quel ragazzo?"

jin scrollò le spalle, ritornando a guardare fuori dalla finestra.
qualcuno sul pianerottolo aveva comincio a parlare, probabilmente namjoon.

"perchè sono così stupido? perché invece di dichiararmi normalmente ho fatto tutto questo casino?"

perché namjoon si stava incolpando? jin scosse la testa, sorridendo amaramente: era la persona che aveva meno a che fare con questa storia e si stava incolpando?

"ho creato purpleshyboi perché avevo paura di un rifiuto, e pensavo che, nascondendomi dietro a uno schermo, avessi preso con più leggerezza un imminente rifiuto da parte sua. e invece? quello stupido, ignorante e fantastico seokjin decide di rispondermi, e si ostenta a voler diventare mio amico."

aspetta.

namjoon cosa?

namjoon è purpleshyboi?...

eh?

jin si drizzò immediatamente contro il muro, ponendo l'orecchio alla parete.

"kim seokjin decide che vuole diventare mio amico a tutti i costi, e si affeziona a me. non sapevo cosa fare, volevo chiudere subito la cosa perché sapevo, ero sicuro che andasse a finire male per uno dei due. pensavo fossi io quello a rimetterci, perché le persone si stufano facilmente di me."

ormai seokjin non prestava minimamente attenzione alla finestra aperta.
kim namjoon, il ragazzo per cui aveva avuto una cotta per una cosa come due anni aveva creato purpleshyboi? per attirare la SUA attenzione?

cosa?

"ho deciso di disattivare l'account quando mi sono accorto che stavo solamente evitando la realtà. purpleshyboi non esisteva, era un'illusione mia per cercare di arrivare a jin."

seokjin chiuse gli occhi, mentre sentiva le lacrime sporgere sotto alle palpebre.
tutti questi casino era successo... a causa sua?

"jin non l'ha presa bene. anzi, a dirla tutta, l'ha presa malissimo. non accettava che questo misterioso sconosciuto gli avesse sbattuto in faccia le porte della loro amicizia.
e se devo essere sincero lo capisco, non avrei dovuto aspettare così tanto tempo. avevo intenzione di "dichiararmi" -si usa ancora questo termine, yoongi?- subito dopo, ma, codardo come sono, ho aspettato."

ormai le lacrime correvano copiose sul volto di jin, che sorrideva e scuoteva la testa.

«se solo avessi saputo namjoon, se solo avessi saputo...» sussurrò, ponendo una mano sul muro.

"ho peggiorato solamente le cose. e tutto questo, tutta questa messinscena, è solo e soltanto colpa mia."

«oh, honey, tu non hai fatto nulla.. sono io che sto ingigantendo tutto, perché sono solo una stupida drama queen che necessita di attenzioni»

«perché non ho fatto come una persona normale avrebbe fatto? perché ho messo su questa stronzata? ora ho fatto stare male jin, e sto male anche io. perché non sono una persona normale, yoongi? perché continuo a fare cazzate?»

dopo quest'affermazione, jin si sollevò in piedi: aveva ascoltato fin troppo.
si stava dirigendo verso la porta, noncurante del fatto che fosse in pigiama, spettinato e con gli occhi rossi.

aveva ascoltato fin troppo.



hey! it's me.
sono tornata dopo tantissimo tempo, scusatemi tanto.
questa fanfiction è frutto di un progetto balenato nella mia stupida mente alle due di notte di una calda giornata di agosto, e guarda dove siamo ora!
abbiamo raggiunto un traguardo che non mi sarei mai aspettata (20k? voi siete pazze) e non potrei esserne più grata.
perdonate la mia assenza con la lettura di questo capitolo, che spero sia piacevole.
buona serata a tutte, grazie ancora💚

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