1. Tra relazioni finite, Ernia e svenimenti

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Nessuno mi da' mai retta: la mia famiglia, i miei amici, nemmeno il mio gatto mi ascolta. Non c'è da sorprendersi, visto che praticamente per tutti sono la pecora nera della famiglia Reda, che non merita la possibilità di dare consigli a nessuno. Tutto il contrario di mio fratello Mario, insomma. Lui non fa praticamente nulla se non stare chiuso in camera a studiare durante la settimana e andare alle feste nel weekend, ma viene lo stesso idolatrato da mamma e papà. Un po' come quella volta in cui io stavo passando lo straccio sui pavimenti di tutta la casa e lui, da bravo idiota, è scivolato a terra. Indovinate un po'? La colpa era mia perché non l'avevo avvertito del pavimento bagnato, ma di certo non la sua che correva come un cretino per la casa in mutande, perché non trovava i pantaloni ed era in ritardo per andare a ballare.

Come se non bastasse persino Delia, colei che da diciotto anni reputo la mia migliore amica, non mi da' mai retta. Quando le avevo detto che mettersi con Federico Leone, ossia uno dei ragazzi più acclamati della scuola, non era affatto una buona idea perché era solo un ficca buchi, non mi ha ascoltata. Fatti suoi, adesso, se si ritrova a piangere tra le mie braccia perché Federico l'ha lasciata dopo poco più di una settimana di "relazione".

«Io te l'avevo...» inizio a dire, prima di essere bloccata da Delia che scatta sull'attenti, allontanandosi dal mio abbraccio con gli occhi azzurri completamente gonfi.

«Non lo dire, mi da' fastidio!» si lamenta, asciugandosi le lacrime che le scorrono sulle guance e sedendosi composta sulla panchina. Odio vederla così, ma se io ti avverto e tu non mi dai retta è decisamente colpa tua!

«Sì, ma te l'avevo detto.» Un'occhiata di Delia mi fulmina e quasi mi spavento, perché così arrabbiata potrei giurare di non averla mai vista.

«Non puoi veramente stare così per un idiota che ha la sufficienza solo in educazione fisica, lo sai vero?» le fa notare Roberta, seduta sul bordo della finestra situata dietro la panchina su cui siamo noi due, posando una mano sulla spalla di Delia. Lei purtroppo non si calma e singhiozza ricominciando a piangere, facendo alzare gli occhi al cielo a me e Roberta. Ci scambiamo uno sguardo disperato, mentre entrambe diamo una carezza dietro la schiena alla nostra amica.

«Io lo amavo!» strilla piangendo, attirando l'attenzione di diversi ragazzi della nostra scuola che ci passano davanti. Le tappo la bocca con la mano, sorridendo come una cretina ai passanti che ci guardano storto. È nostro solito dare spettacolo, come quella volta l'anno scorso in cui Roberta si era messa a fare una ramanzina a dei primini che gettavano i mozziconi di sigaretta sulle scale di emergenza, urlandogli dietro: «Maledetti! Ripulirete l'ambiente con la vostra linguaccia!»

«Stavate insieme da una settimana, Delia» le dico, adagiandole un braccio sulle spalle per stringerla a me ancora una volta. Roberta trattiene una risatina e anche se non vorrei ammetterlo, purtroppo la situazione fa ridere.

«Se tu avessi sentito tutte le cose che mi diceva, Laura. Vorrei che qualcuno facesse lo stesso con lui, che lo facesse innamorare e poi lo abbandonasse su due piedi!»

Una lampadina, per non dire un lampadario, si accende nella mia mente. Una bella lezione questo Federico Leone se la meriterrebbe proprio. È famoso per avere una fidanzata più o meno ogni mese (a volte anche due) e non saprei dire se sono più stupide le ragazze che gli muoiono dietro o lui, che ci prova con ogni buco che incontra. Trovandomi a consolare una delle sue vittime, mi rendo conto che deve proprio essere uno di quei manipolatori che ti convincono di amarti, ti usano e poi ti abbandonano come se fossi un ferro vecchio. Ne so qualcosa.

Proprio mentre rifletto su cosa abbia di tanto attraente, Mister Ficca buchi ci passa davanti accompagnato dal suo amichetto biondo di cui non ricordo il nome, simile ad un bagnino di Baywatch, che si ritrova sempre al seguito. Federico si volta verso di noi, puntando i suoi occhi verdi nei miei e riservandomi uno sguardo assurdo, aggiungerei da vero deficiente, mentre si passa una mano tra i capelli corvini. Mi lanci uno sguardo da donnaiolo mentre io ho tra le braccia la tua ex ragazza in lacrime? Delia mi guarda sconvolta e forse un po' lo sono anche io, talmente tanto che scatto in piedi gridandogli dietro.

«Hey, playboy, te l'hanno mai detto che sei veramente uno stronzo?»

Non so perché, ma sento che a fine anno questa andrà a finire nella lista delle scenate più eclatanti del Manzoni.

Federico e il suo amico si fermano, così come tutte le persone che si trovano nel cortile della scuola. Il ragazzo moro si volta lentamente verso di me, chiedendomi "dici a me?" in tono quasi arrogante, non facendo altro che farmi arrabbiare ancora di più. Porto le braccia al petto, riducendo gli occhi a due fessure.

«Non vedo altri bastardi traditori, qui intorno» affermo, facendo campeggiare sul mio volto un sorrisetto soddisfatto. Io starò anche facendo una figura di merda, ma tu devi farla con me, Leone. L'amico biondo ridacchia sotto i baffi, come fa anche Federico, avvicinandosi a piccoli passi verso di me. Me lo ritrovo a mezzo metro di distanza, che mi guarda dall'alto in basso. Proprio come un leone guarda una gazzella impaurita. Peccato che io, impaurita, non lo sia affatto.

«Sentimi bene, ho lasciato stare la tua amica di punto in bianco e mi dispiace che ci sia rimasta male, ma non l'ho tradita. Non che non ne avessi l'occasione.»

Mi chiedo se faccia sul serio, mentre mi abbandono ad una vera e propria risata e gli assesto un colpetto sul braccio.

«Solo una cretina scoperebbe con te!»

L'aria si fa tesa, nessuno parla e tutti quanti, soprattutto le ragazze che affollano il cortile, mi guardano male. Sento una mano posarsi sulle mie spalle prima che Federico possa replicare, ritrovandomi accanto Mario.

«Scusala, a volte non sa quello che dice!» mi giustifica mio fratello, facendomi aggrottare la fronte confusa.

«No, io so benissimo quello che ho detto, cioè che nessun essere con un briciolo di materia grigia si farebbe scopa...» Mio fratello mi tappa la bocca con la mano, continuando a sorridere a Federico come un deficiente. Il Ficca buchi sorride flebilmente a Mario facendogli un cenno con la testa, per poi girare i tacchi seguito dal suo schiavetto senza dire una parola. Scaccio la mano di mio fratello dalla mia bocca mordendola, facendolo lamentare per il dolore.

«Si può sapere che intenzioni avevi?» mi chiede Mario arrabbiato, facendomi sbuffare.

«Insultare un imbecille è reato, adesso?» chiedo, mentre noto che le persone attorno a noi hanno finalmente smesso di fissarci.

«Hai ancora voglia di sfidare certe persone, Laura?» mi domanda, prima di accennare ad andarsene senza aspettare una mia risposta, ma io sospiro attirando la sua attenzione.

«Ha spezzato il cuore di Delia.»

Mario ci mette mezzo secondo a tornare indietro, con gli occhi iniettati di sangue. Quasi mi spaventerei, se non fosse mio fratello.

«Che ha fatto quello stronzo?» Ridacchio, pensando che fare leva sui sentimenti di mio fratello per la mia migliore amica funziona sempre da anni, ormai. Mario ha una cotta per Delia più o meno da sempre, visto che io e lei siamo amiche da quando eravamo ancora nella culla.

«Già. Di punto in bianco, paff, cuore spezzato! Dio da' il pane a chi non ha i denti, dico bene?» affermo, guardando come le mani di mio fratello siano strette in un pugno talmente forte da far diventare le sue nocche bianche. Inarco un sopracciglio, aspettando che Mario apra bocca. Cerca di rilassarsi, digrignando comunque i denti dalla rabbia.

«Ma come fai a far soffrire una ragazza così speciale come Delia?» L'urlo di mio fratello mi buca i timpani, costringendomi ad una smorfia, ma fortunatamente la conversazione viene interrotta dal suono della campanella che ci costringe tutti a tornare in classe.

━ ✰✰✰ ━

«Tu sei pazza.»

«E dai Robi, nel peggiore dei casi se ne accorge e non risponde» dico, dando uno schiaffo sul braccio alla mia amica, mentre stesa sul mio letto traffico con il cellulare alla ricerca di una foto decente. Roberta si mette seduta, appoggiandosi alla testiera del letto.

«No, quello è il caso migliore» cerca di farmi ragionare, portando le braccia al petto come una madre apprensiva. Alzo gli occhi al cielo e mi stendo a pancia in su, per poter guardare contemporaneamente sia lei sia il mio telefono.

«Voglio solo divertirmi un po', tutto qui» affermo quasi scocciata, iniziando a digitare sulla tastiera. «Meglio un nome anonimo o uno da stripper?»

Roberta trattiene a stento una risatina.

«Direi anonimo, da stripper da' troppo nell'occhio.» Sbuffo una risata, iniziando a scrivere nella barra che mi chiede il mio nome "Giulia".

«Tanto ha il cervello di una lucertola, non si accorgerebbe che è falso nemmeno se nella bio scrivessi "Hey, ciao a tutti, sono Laura Reda e questo è il mio profilo fake!"»

Roberta scoppia in una risata, stendendosi accanto a me e scostandosi dalla faccia i capelli castani. Scruta il mio cellulare, leggendo ad alta voce il nome che ho scelto.

«thatsnotgiuls. Intrigante, cento punti per te» mi dice, alzando la mano per farsi battere il cinque, «Secondo te Delia ci ha scopato con Mister Ficca Buchi?» mi chiede, poi. Scorro nella galleria, prelevando una foto scattata qualche attimo prima davanti lo specchio della mia camera. Non ho mai postato foto allo specchio su Instagram, di conseguenza nessuno può riconoscere la mia camera se non le mie migliori amiche. La faccia è abilmente coperta dal telefono e nonostante utilizzare una foto mia sia molto azzardato, risulta essere di gran lunga più reale di una presa da Pinterest.

«Vorrei poterti dare una risposta negativa, ma ho paura di sì» rispondo, allontanandomi di poco il telefono dal volto per osservare soddisfatta il mio profilo completo. «Mi manca una biografia» dico picchiettandomi l'indice sotto il mento, pensierosa.

«Mettici qualcosa di Gazzelle, oppure Tedua...» Roberta fa per continuare il suo elenco di cantanti che non conosco nemmeno di nome, ma io sto già scorrendo la home del profilo di Federico.

«Ernia!» esclamo felice, visto che il profilo di Federico è pieno di canzoni di questo tizio, per poi abbandonarmi ad una smorfia confusa. «Sì, ma chi diavolo è Ernia?» Roberta ride ancora, spiegandomi che è un rapper e rifilandomi titoli di canzoni che non conosco.

«Dai, ha fatto anche canzoni con Nitro e Lazza!» Lo dice credendo di aiutarmi a capire, ma il mio sguardo si fa sempre più confuso, mentre stacco gli occhi dal telefono per fissarli in quelli della mia amica.

«Ma si può sapere che razza di nomi scelgono questi qui?» mi lamento, beccandomi una spintarella di Roberta che biascica un "non capisci proprio niente". «Di sicuro non capisco nulla, ma anche uno che sceglie di chiamarsi come una fuoriuscita di un viscere non mi sembra molto normale» dico, riferendomi ad Ernia, che a quanto pare sembra essere il cantante preferito di questo imbecille di nome Federico Leone.

«Con 'sto capello sembro Simba, m'hanno esiliato come Simba...» canticchia sottovoce Roberta, facendomi storcere il naso.

«Che testi profondi» commento sprezzante, cercando su internet "frasi Ernia" per poterne scegliere una come biografia.

«Se la smettessi di ascoltare solo canzoni di band inglesi e americane, forse riusciresti ad apprezzare anche il rap italiano!» Sbuffo un "sì, certo" scegliendo poi una frase e copiandola nella biografia.

(ma la felicità è spesso scritta in grassetto, in una parentesi che prima o poi finisce)

Roberta legge ad alta voce e canticchiando, complimentandosi con me per aver utilizzato anche le parentesi, a detta sua molto suggestive. Mi ha dato altri cento punti per questo.

«Basta scrivere "nuovo profilo" e iniziare a seguire gente della scuola a caso. Vedrai come ci abbocca, quel troglodita» rispondo con un ghigno sul volto, iniziando a seguire tutti i maschi più idioti che so per certo mi ricambieranno il follow.

«Sei malefica» commenta Roberta sorridendo soddisfatta, provocando anche un mio sorriso.

«Lo so.»

━✰✰✰━

«Ma sei pazza? Ma se lo scopre? Ti rendi conto della figuraccia?»

Alzo gli occhi al cielo, continuando a trafficare sul cellulare e piazzando like e follow a tutto spiano. In meno di ventiquattro ore mi sono fatta un centinaio di followers, quindi ho deciso di attuare il piano e seguire Federico Leone. Tanto, comunque sia, è troppo stupido per capire che non sono reale e ancor di più per capire chi sono.

«Delia, tranquilla, non lo può scoprire. E se lo scopre amen, il mio piano è fallito» dico tranquilla, mentre il tasto "segui" sul profilo di Federico diventa da blu a bianco in un secondo. Lascio cadere il telefono sul banco, continuando ad ascoltare le lamentele della mia migliore amica bionda.

«Non voglio essere messa in mezzo. Capito? Capito?» L'ultima parola la urla, costringendomi a socchiudere gli occhi per il fastidio. Ha dei decibel impressionanti.

«Dai Delia, che vuoi che sia! Ci divertiamo un po' almeno, è sempre tutto così noioso» commenta Roberta dal banco dietro di noi mentre il nostro amico Nathan, colui che completa il gruppetto ed è seduto accanto alla più grande, agita la testa al suono della musica che proviene dalle sue cuffie.

«Qualche giorno diventerà sordo» commento, inducendo anche le altre due ad iniziare a fissarlo. Piego leggermente la testa, cercando di capire che diavolo stia ascoltando oggi.

«Ma è Skrillex?» Mi anticipa Roberta con la mia stessa espressione stampata sul volto. Nathan si sente osservato, così alza la testa e ci guarda con la fronte corrugata, togliendosi le cuffie.

«Che volete?» Domanda quasi scocciato, senza il quasi, facendoci scoppiare a ridere.

«Che abbassi il volume! Skrillex, Nathan, sul serio?» domanda Delia ridacchiando, mentre il ragazzo biondo cerca di difendersi appellandosi alla "libertà di ascoltare ciò che si vuole". Riporto lo sguardo sul telefono, piegandomi sul banco mentre apro Instagram. Trovo una notifica sull'account di Giulia, che mi fa sorridere compiaciuta.

leone_fede ha iniziato a seguirti

Non passa nemmeno un secondo, che subito l'icona delle notifiche segna un cuore rosso.

A leone_fede piace la tua foto

Ridacchio, girandomi verso i miei amici e sbattendo il telefono sul banco di Nathan, esattamente dietro il mio.

«Ve l'avevo detto che il coglione avrebbe abboccato!» Le reazioni alla vista del mio schermo sono molteplici: la risata soddisfatta e divertita di Roberta, Nathan che inizia a dire quanto Federico sia uno stronzo che non merita nulla (nemmeno un follower finto) e Delia che si fa aria con il suo quaderno di spagnolo dicendo che sta per avere un attacco di panico. "Oddio, ora ti scopre! Ora ti scopre e da' la colpa a me!"

«Ma se scopre me, perché dovrebbe dare la colpa a te?» le chiedo, riprendendomi il cellulare per ricambiare velocemente il like.

«Perché ho avuto la sfortuna di diventare la tua migliore amica, Laura!» urla ancora, facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Grazie, eh» commento sarcastica, riuscendo a far sorridere persino Nathan che è stato brutalmente strappato al suo adorato Skrillex. Il mio sguardo ricade sul cellulare e vedo la notifica di un direct.

leone_fede vuole inviarti un messaggio:
Hey!

«Mi ha scritto!» affermo più felice di prima, neanche mi avesse scritto Adam Levine. Le voci di Roberta e Nathan mi chiedono di fargli vedere lo schermo, ma stranamente la voce di Delia non mi arriva all'orecchio. In questo esatto momento entra in classe il professore di spagnolo e Nathan alza la mano per prendere parola.

«Professore, Delia è svenuta.»

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